Cosa accade ad una coppia di genitori che subito dopo la nascita del proprio bambino si trova costretta a determinarne il sesso?
Il raro caso di mosaicismo genetico che è al centro di The Softer Side, sedicesimo episodio di Dr. House: Medical Division, comincia proprio con questa terribile decisione poiché il neonato presenta all'interno del proprio organismo sia DNA maschile che femminile e quindi spetta ai genitori stabilire arbitrariamente verso quale identità sessuale spingere il figlio. E quando il ragazzo in età prepubere, i genitori hanno infatti scelto di avere un maschio, sviene dopo aver preso parte ad una partita di basket e viene ricoverato al Princeton le indagini del team di House, una volta esclusi problemi di disidratazione, si concentrano principalmente sulla sua anomalia congenita.
]Ma la stranezza che caratterizza l'episodio non risiede solo nella condizione del ragazzino a cui i genitori comunque hanno nascosto la duplicità della sua natura per non causargli traumi, ma anche nel comportamento generale di House che è insolitamente gentile con Wilson o che accetta di occuparsi del caso senza opporre alcuna resistenza a Lisa Cuddy. Inoltre, quando i genitori del giovane paziente irrompono nello studio di diagnostica durante la differenziale richiedendo una risonanza magnetica di cui House aveva già proclamato l'inutilità al team, Greg accetta, accondiscendente.
Altra stranezza è nel non accorgersi, cosa che invece fa Kutner, dell'inganno di Thirteen e Foreman che fingono di aver posto termine alla loro relazione, che in realtà prosegue clandestinamente.
Tutte queste circostanze insospettiscono Kutner, Wilson e Cuddy, ma la conferma definitiva dell'insolito comportamento di House la si ottiene durante una sua prestazione medica alla clinica ambulatoriale dove Greg si dimostra gentile con un paziente incredibilmente irritante.
La conclusione di Wilson è che sia accaduto qualcosa all'amico che lo rende felice e soddisfatto, probabilmente l'aver fatto sesso con Lisa Cuddy, ma la dirigente ovviamente nega, non è infatti questo il motivo dell'inusuale pacatezza di House.
Le terapie sul giovane paziente però non conducono a miglioramenti, anzi le condizioni del ragazzino peggiorano rapidamente ed è complicato ricondurre tutti i sintomi ad un'unica causa, ma la cosa che maggiormente inquieta Thirteen è l'atteggiamento dei genitori che ostinatamente continuano a tenere all'oscuro loro figlio sia sulla sua reale condizione che sulla natura dei farmaci che gli vengono somministrati. Inoltre, durante un controllo a casa del piccolo alla ricerca di eventuali agenti patogeni, la stessa Thirteen ritrova una poesia che esprime una sensazione di disagio per la propria condizione e l'intento di suicidarsi. Ma anche dopo aver messo a corrente i genitori di questo rischio, la madre insiste nel voler tacere la verità. La sensazione che se ne ricava è che sia la donna a non aver mai in realtà accettato la condizione del figlio e l'ostinazione nel ripetere quanto il bambino non sia pronto ad affrontare il suo dualismo probabilmente cela l'incapacità della stessa madre a sostenere implicazioni e conseguenze della scelta fatta al momento della nascita. Il dubbio, infatti, di aver sbagliato ad aver spinto la sessualità del neonato verso la tipologia maschile è comunque sempre presente nella mente dei genitori che appunto scoraggiano attività, quali la danza ad esempio preferita dal ragazzo al basket, che possano confondergli ulteriormente la psiche.
Thirteen non accetta il perseverare della menzogna e decide di affrontare il problema a suo modo: non rivela al piccolo paziente della sua malattia genetica, ma comunque lo esorta a chiedere spiegazioni ai suoi genitori circa i farmaci che assume e che vengono spacciati come comuni "vitamine".
La reazione dei genitori è violenta, ma naturalmente non c'è più modo di tirarsi indietro perché il ragazzino insiste per conoscere la verità e quando questa arriva ha naturalmente impatto dirompente sul giovane paziente che rifiuta di vedere i propri genitori, accusandoli di avergli mentito sin dall'inizio.
Ma non sono solo gli sviluppi del caso clinico a preoccupare il team perché anche House ha bisogno di assistenza dopo essere rimasto vittima di un collasso nel suo studio e a questo punto sia Wilson che Foreman concludono che la "serenità" di Greg dipende da qualche sostanza che sta assumendo e che ha sostituito il Vicodin. La risposta possibile è una sola: eroina.
E tocca a Wilson appurare la correttezza dell'ipotesi durante una cena a cui invita Greg per metterlo davanti all'evidenza della sua nuova dipendenza. House prima nega, poi ammette di assumere qualcosa maggiormente efficace del Vicodin incapace ormai di rendere sostenibile il dolore alla gamba, però non si tratta di eroina, ma di metadone.
Wilson, consapevole dei gravi rischi che ciò comporta, prova a dissuaderlo, ma ovviamente Greg è determinato a proseguire nella strada intrapresa e nemmeno la minaccia di licenziamento da parte di Lisa Cuddy può fargli cambiare idea. Se deve scegliere tra una vita senza il suo lavoro al Princeton e una senza dolore, House preferisce la seconda.
Quindi, sbarbato (cosa mai vista prima nella serie e per questo epocale) e indossando una cravatta, Greg si prepara ad un colloquio di lavoro presso un altro ospedale, ma Wilson e Cuddy comprendono che lasciarlo andare equivale a perderlo non solo come medico, ma anche come amico e Lisa decide di restituirgli il lavoro a patto che la somministrazione del metadone sia controllata ed effettuata solo in ospedale e direttamente da lei stessa.
House accetta e torna ad occuparsi del giovane paziente che intanto continua a peggiorare, ma adesso Greg è in possesso di lucidità maggiore per capire cosa sia in realtà successo al ragazzino che al momento del ricovero, a causa dell'eccessiva dose di integratori salini ed energetici che i genitori gli facevano bere, aveva tempi di reidratazioni più lenti del normale. L'insistenza poi nel richiedere la risonanza, sempre da parte dei genitori, e l'accondiscendenza di House avevano complicato le cose perché il mezzo di contrasto usato per l'indagine e non filtrato adeguatamente dai reni aveva causato l'aggravarsi generale delle condizioni.
Ed è proprio la consapevolezza che l'assunzione di metadone intorpidisca la sua facoltà di giudizio che porta House alla conclusione che per svolgere al meglio il suo lavoro debba rinunciare necessariamente alla serenità che deriva dall'assenza di dolore. La decisione conseguente di rinunciare al farmaco per non causare danni a pazienti è dolorosa, ma densa di responsabilità e rispetto verso la propria professione e ci offre, in misura ancora maggiore, la profondità e complessità di un personaggio affascinante come House.