In presenza di determinati accadimenti, slegati tra loro in principio e poi via via sempre più connessi, è lecito per l'uomo domandarsi se ad orchestrare l'intera catena di cause ed effetti ci sia semplicemente il caso oppure ci si debba interrogare sulla presenza di un'entità superiore che gestisce le nostre vite e le manipoli per un fine o per mero divertimento, cosa che, comunque e in ogni caso, non possiamo appurare. Non resta quindi che la sospensione del giudizio e la consapevolezza che il sentimento religioso sia in realtà un bisogno radicato all'interno dell'animo umano, bisogno da cui spesso non possiamo essere affrancati nemmeno dalla cultura o dal rivestimento di cinismo di cui ci si arma per non cadere in quello che lo stesso House definisce "il placebo delle masse".
Questo è il tema portante di Unfaithful, quindicesimo episodio diDr House: Medical Division, che ancora una volta si occupa di affrontare il delicato tema della Fede e della religiosità in un modo abbastanza atipico, entrando cioè nella vicenda umana e clinica di un giovane sacerdote che si occupa prevalentemente della carità verso i più poveri e bisognosi e che mentre è nella sua disadorna canonica impegnato a bere un po' troppo alcool e a fumare numerose sigarette sente bussare alla porta di casa.
Fino a questo punto tutto appare normale, tranne le abitudini per niente morigerate del sacerdote, ma la sorpresa è che a bussare alla porta della canonica non c'è il solito senzatetto bisognoso, ma Gesù Cristo trafitto e sanguinante. Allucinazione dunque che porta il sacerdote dritto al pronto soccorso del Princeton dove House, annoiato dalla mancanza di casi interessanti, sta frugando tra cartelle cliniche.
Da questo momento in poi la questione viene affrontata a più livelli seguendo tre linee narrative che coinvolgono, nell'ordine, le vicende mediche del paziente, la relazione tra Thirteen e Foreman e, infine, la cerimonia ebraica di battesimo della piccola Rache, figlia adottiva di Lisa Cuddyl.
Le indagini sul paziente in un primo momento sono esclusivamente di routine perché House è in realtà interessato soltanto a sbeffeggiare a modo suo l'allucinazione "divina", ma il rapido accumularsi di ulteriori sintomi (a partire dalla rapida necrosi del piede sinistro) in aggiunta anche all'evidente mancanza di fede del sacerdote incuriosiscono Greg che ordina analisi più approfondite.
Ad occuparsene sono Taub e Kutner che indagano anche sulla vita privata del giovane prete per meglio comprenderne l'anamnesi. I due medici, a conoscenza del fatto che il paziente è stato trasferito molto spesso negli ultimi anni, ne chiedono il motivo e la risposta dell'uomo è lucidamente cruda: un giovanissimo parrocchiano l'aveva accusato, ingiustamente, di molestie e la curia per evitare problemi aveva disposto per il trasferimento; non solo, i nuovi parrocchiani, venuti a conoscenza dell'accusa, avevano chiesto che fosse allontanato e così di seguito, numerose volte.. Questo è anche il motivo della perdita della sua fede perché sentendosi abbandonato da tutti si è di conseguenza interrogato sui motivi arrivando alla conclusione che è lo stesso Dio a giocare con le sofferenze dell'uomo che manipola a suo piacere, senza alcun senso finale.
Questo tipo di discorsi sono naturalmente i preferiti da House che è affascinato dal trovarsi in presenza di un raro caso di prete ateo, ma in realtà nell'uomo c'è ancora, nonostante tutto, il bisogno prepotente di credere in qualcosa e, indispettendo lo stesso House, il sacerdote afferma che anch'egli è in realtà spinto dallo stesso bisogno di certezze.
La conferma che il giovane aveva mentito l'abbiamo quando questi si reca in ospedale per far visita al sacerdote chiedendogli scusa e rendendo evidente la sua menzogna.
Lieto fine dunque, anche perché il giovane prete non è affatto malato di AIDS, ma di una sindrome genetica che può essere tenuta sotto controllo e a cui House arriva escludendo da tutta la sintomatologia proprio l'allucinazione iniziale riguardante Cristo che aveva condotto il paziente al pronto soccorso e che era sicuramente, almeno per Greg, dovuta all'alcool.
Il sacerdote, però non è dello stesso parere, perché tutto quello che è successo in quelle poche ore modificandogli l'intera esistenza e restituendogli la fede ha avuto origine proprio da quella visione, ma se ogni cosa sia spiegabile razionalmente o ci sia la mano di Dio ad organizzare tutto di certo House, e nemmeno noi, possiamo saperlo. Sappiamo invece per certo quanto ad House piaccia manipolare le vite dei suoi dipendenti e per questo motivo, come un Dio insensibile alla sofferenza dei suoi figli, decide di interferire nella storia tra Thirteen e Foreman imponendo ai due una scelta: lasciarsi o lasciare, almeno uno dei due, il lavoro perché le relazioni tra colleghi sono sempre a discapito dell'efficienza lavorativa.
In un primo tempo i due si oppongono al gioco di House, ma questi licenzia Foreman che accetta la decisione del suo capo confidando nelle referenze che la Cuddy scriverà per lui. Ma la dirigente gli nega la lettera di presentazione a causa dei suoi recenti problemi etico-professionali con il gruppo di ricerca farmacologica.
Allora è Thirteen a chiedere a Cameron se sia possibile trovarle posto al pronto soccorso e l'ex assistente di House le procura un colloquio per un lavoro in un altro ospedale. In questo modo non verrà sacrificata la carriera di Foreman, ma la decisione della ragazza crea comunque tensione nel loro rapporto.
La scenata definitiva scoppia in presenza di House dove i due si accusano a vicenda dando ad intendere che la loro relazione sia finita, House riassume Foreman che durante la successiva riunione di diagnosi differenziale attacca duramente Thirteen dimostrandosi deciso a non più assecondarla.
Tutto risolto o tutto finito? House ancora una volta vittorioso? Pare di no perché al termine della giornata lavorativa Thirteen e Foreman si ritrovano a casa e da come si baciano e abbracciano sembra proprio che abbiano aggirato, con l'inganno, l'ostacolo posto dal loro boss.
A questo punto ci resta solo di analizzare la questione della sincerità del sentimento religioso, ma se nella vicenda del paziente appare evidente la tensione tra fede e razionalità, più sottile è la vena di ipocrisia che coinvolge la decisione d Lisa Cuddy di battezzare secondo il rito ebraico la neonata Rachal. L'intenzione della donna è celebrare la festa senza che House arrivi a rovinare ogni cosa e per fare ciò gioca d'astuzia invitando Greg alla cerimonia sicura che lui rifiuti l'invito. Il perché Lisa, donna emancipata e razionale, desideri tanto riparasi dietro il paravento della fede è oggetto del colloquio successivo tra House e Wilson in cui l'amico gli spiega pazientemente che la religione è il bastone a cui si appoggia ogni essere umano quando è spaventato dall'ignoto o dall'immensità dei compiti che sta per intraprendere e che proprio per questo motivo c'è bisogno di avere accanto le persone più care, lo esorta quindi a partecipare alla festa.
House comprende bene che Lisa in realtà non desidera la sua presenza e accetta di andare per indispettirla, Cuddy, allora, può solo affrontarlo direttamente chiedendogli di astenersi dall'intervenire.
Tutto questo complicato gioco di potere tra i due è ancora una volta la sublimazione dei sentimenti contrastanti che entrambi provano e se alla fine Lisa è realmente dispiaciuta dell'assenza di Greg e si decide ad invitarlo nuovamente, House la previene un momento prima che lei possa parlare e le augura buona serata.
Le loro vie si dividono irrimediabilmente ancora una volta e mentre Lisa partecipa, con malinconia al rito, vediamo, nella conclusione di questo bellissimo episodio, un House che da lontano sembra seguire la festa mentre suona assorto il suo pianoforte.