Con la stagione televisiva invernale che volge al termine arriva anche il momento di salutare Gregory House e tutta l'equipe del Princeton Plainsboro che anche quest'anno ci ha offerto una serie di qualità che non ha timore di affrontare temi complessi, trattandoli sempre con occhio distaccato nel tentativo di lasciare allo spettatore la libertà di trarre conclusioni personali senza fornire un giudizio confezionato a priori, tentativo senza dubbio riuscito e che ci lascia la sensazione di trovarci in presenza di un prodotto curato in ogni dettaglio, sia dal punto di vista tecnico che da quello strettamente recitativo.
Il merito va certamente a tutto lo staff di David Shore e al cast che, ancora una volta con Hugh Laurie in testa, ha contribuito al successo di Dr House: Medical Division e i cambiamenti che verranno, annunciati dal finale di questa sesta stagione, saranno probabilmente determinanti per un'ulteriore evoluzione del personaggio House e non mancheranno di coinvolgere anche il resto dei protagonisti.
Ed è stato proprio il cambiamento, o meglio il tentattivo di cambiare, il tema portante di questa stagione che si era aperta con un Greg assistito nella sua terapia di recupero e disintossicazione da un ottimo Andre Braugher, apparso periodicamente anche nel corso degli episodi successivi e coprotagonista con Laurie del bellissimo Baggage (episodio 20) in cui vengono alla luce tutti i dubbi che avevano accompagnato il processo di analisi a cui si era sottoposto House e che aveva premesse fondamentali in un'altra puntata di grande qualità: la 19, The Choice.

Invece il prendere coscienza dell'impossibilità di negare le proprie pulsioni e predisposizioni, il vedere che lo stesso team, Taub in particolare nel suo essere quasi "geneticamente" infedele alla propria moglie (episodio 18, Open and Shut), è soggetto alla stessa regola, destabilizza definitivamente House e lo conduce al finale di stagione con la consapevolezza che qualsiasi cosa lui faccia, qualsiasi strada lui intraprenda la conclusione sarà sempre drammatica. Cosa che appunto succede in Help Me, episodio conclusivo di questa stagione, dove, chiamato a soccorrere i feriti in un crollo di un edificio, si trova a dover aiutare Hanna, una giovane donna rimasta intrappolata sotto le macerie.



da parte di Lisa, l'unica via che Greg ritiene praticabile è quella dello stordimento da Vicodin, ma ancora una volta l'imprevisto è dietro l'angolo perchè proprio Lisa, questa volta reale e non sotto forma di allucinazione come era accaduto nel finale della stagione scorsa, appare nella casa di House a sollevarlo dalla sua sofferenza dichiarandogli il suo amore. Lieto fine e potere salvifico dei sentimenti che, seppur ampiamente sperati, comunque lasciano perplessi perchè in un certo qual modo banalizzano la tensione drammatica, consapevoli come siamo che nella vita reale con ogni probabilità Greg avrebbe assunto il farmaco e nessuna Cuddy si sarebbe materializzata nella sua casa.
Ma essendo comunque una serie televisiva, possiamo perdonare questo peccato che resta comunque veniale nel suo gettare le basi per una settima stagione che ci mostrerà sicuramente gli sviluppi della relazione tra Lisa e Greg.

Concludendo, possiamo solo aspettare la prossima stagione che già sappiamo avrà una minor presenza da parte di Olivia Wilde impegnata sul set di Cowboys & Aliens e per questo costretta ad abbandonare per qualche episodio la serie, ma siamo certi che anche il prossimo autunno House non mancherà di offrirci la qualità a cui ci ha abituati.