Dove nessuno guarda - Il caso Elisa Claps è la nuova docuserie prodotta da Sky Italia e Sky TG24 che viene trasmessa sull'appena nato Sky Crime, canale tutto dedicato al true crime, il 13 e 14 novembre 2023. Riadattata dall'omonimo podcast realizzato da Chora Media vede Pablo Trincia indagare sull'intricato caso dell'omicidio della studentessa di Potenza, una ragazza come tante che un giorno scompare dando il via ad uno dei casi di cronaca più efferati e dolorosi che il nostro paese abbia conosciuto, un'indagine che si dipana tra Italia ed Inghilterra tra errori, depistaggi e segreti che ruotano tutti intorno a un unico sospettato, un carnefice la cui colpevolezza è sempre sembrata lampante ma che per vari e torbidi motivi ha avuto modo di mietere altre vittime.
Tra video inediti e un buon numero di testimonianze le vicende vengono ricostruite seguendo l'ordine temporale degli eventi, in un viaggio tra Potenza e Bournemouth che dipinge una vicenda angosciante e oscura, una storia fatta di violenza e giustizia negata per una ragazza e la sua famiglia che per anni, con determinazione, ha inseguito e preteso una verità che purtroppo ad ora è ancora incompleta.
La scomparsa di Elisa Claps
È la mattina del 12 settembre 1993 e l'adolescente Elisa Claps esce di casa con una sua amica diretta verso la chiesa della Trinità di Potenza. La giovane scompare, dando vita ad un mistero che vedrà la sua parziale soluzione solo 17 anni dopo, quando il suo corpo viene ritrovato nel sottotetto dell'edificio religioso mostrando evidenti e maldestri tentativi di occultamento. Fin dagli anni novanta le indagini sembrano portare al nome di un unico sospettato: Danilo Restivo, un individuo con precedenti di molestie e violenza che da tempo cercava di avvicinare la ragazza. Depistaggi, figure ambigue ed errori nelle indagini contraddistinguono questa vicenda di cronaca sulla quale ancora si addensano troppe ombre.
Chi è Danilo Restivo, il colpevole dell'omicidio di Elisa Claps, e dove si trova oggi
Podcast e docuserie per raccontare il true-crime
Pablo Trincia già in passato aveva sperimentato con successo il podcast come mezzo espressivo volto a raccontare casi di cronaca intricati: Veleno, realizzato per La Repubblica e successivamente adattato in una docuserie, parlava dei Diavoli della Bassa modenese, una vicenda sconcertante che metteva in luce la storia di alcune famiglie vittime della mala condotta dei servizi sociali del luogo e che, proprio come per Dove nessuno guarda - Il caso Elisa Claps, analizzava in maniera minuziosa gli accadimenti servendosi di filmati così come di un gran numero di testimonianze volte all'approfondire, in maniera più che esaustiva, l'argomento trattato.
Anche qui ritroviamo questi elementi di indagine: fatti, date, documenti e testimonianze dei personaggi coinvolti, tutto entra a far parte di un unico flusso temporale che procede attraverso gli sviluppi del caso ed inevitabilmente attraverso le vicende personali di Danilo Restivo, figura ambigua e comune denominatore di una serie di morti che valicano i confini italiani. La cura minuziosa di ogni aspetto narrato e il racconto preciso fanno sì che le tante criticità della vicenda vengano fuori senza retorica: non c'è pornografia del dolore, nessuna morbosità nel raccontare i fatti, solo la voglia, forse la necessità, di portare alla luce un caso per molti caduto nel dimenticatoio ma che presenta ancora troppe zone d'ombra, frutto di un meccanismo omertoso che spesso contraddistingue casi di femminicidi e cronaca nera.
Cosa cambia nel passaggio di medium
Concentriamoci ora sulle differenze che intercorrono tra il podcast e la docuserie, che si avvale della regia di Riccardo Spagnoli, perché è impossibile parlare dell'una senza citare l'altro che ne è la fonte di ispirazione primaria. Seppure le due produzioni siano entrambe parte dello stesso progetto e il loro obiettivo sia il medesimo, qualche rilevante differenza c'è e riguarda specialmente l'approfondimento sul caso. Il podcast, composto da ben otto episodi da circa quaranta minuti l'uno (più una successiva bonus track con i retroscena sulla realizzazione), scava in profondità nella vicenda, la indaga senza fretta, si prende il tempo di "respirare", di far metabolizzare le informazioni all'ascoltatore, indugiando sulle testimonianze, descrivendo luoghi e persone oltre ai fatti.
Questo aspetto viene a volte meno nella docuserie che si ritrova a condensare in sole quattro puntate dello stesso minutaggio la ricostruzione dell'intero caso: anni di accadimenti e indagini che forse vengono troppo sintetizzati in alcune parti della serie, lasciando lo spettatore meno informato di fronte a passaggi talvolta frettolosi. Questo non la rende però meno interessante o poco fruibile, anzi, la visione degli episodi vi sarà comunque sufficiente per ricostruire le tappe fondamentali dell'intero caso, lasciando sottinteso che per saperne di più è disponibile la versione audio, più completa ed esaustiva.
Conclusioni
Per riassumere la nostra recensione di Dove nessuno guarda - Il caso Elisa Claps possiamo dire che la docuserie di Sky è indubbiamente un’ottima produzione. Adattamento dell’omonimo podcast di Chora Media riporta in modo professionale e chiaro le vicende legate all’omicidio della studentessa Elisa Claps, ripercorrendo senza pietismi o retorica gli intricati accadimenti che hanno portato il sua assassino ad uccidere ancora. Anche se meno approfondita alla controparte audio la serie fa il suo dovere offrendo una panoramica esaustiva sul caso.
Perché ci piace
- Le molte testimonianze raccolte.
- La chiarezza con cui le vicende e i loro protagonisti vengono raccontate.
- Lo sguardo indagatore della serie che mai indugia morbosamente nel dolore.
Cosa non va
- Alcune parti vengono forse eccessivamente condensate.