Con la serie The Flash conclusasi anche in Italia il 25 agosto su Infinity+, si è chiusa anche un'era televisiva. Quella rappresentata da un lato dall'universo televisivo dedicato alla DC Comics, dall'altro dagli anni d'oro della rete giovane The CW, che su quell'universo ha costruito gran parte della propria programmazione. Tutti fenomeni che ora stanno per cambiare pelle, simbolicamente tutti insieme (o quasi) nello stesso momento, e quindi ci sembra rilevante provare a riordinare le idee e capirne le cause, ma soprattutto le conseguenze e l'eredità che lasciano alla tv che verrà.
Arrowverse è un nome più forte di DC Universe
Quando nel 2012 arrivò Arrow in tv, la prima serie live action dedicata a Freccia Verde e interpretata da Stephen Amell, si fece notare per i toni più maturi e dark rispetto a quanto visto in passato, nonostante tutti i limiti della rete più giovane (di età e di target) che la programmava. Nessuno si aspettava inizialmente un universo condiviso visto che qualche timida mossa in tal senso, mentre la Marvel si era già attivata dal 2008, la DC avrebbe iniziato a farla solo nel 2013 con L'Uomo d'Acciaio. Mentre in questi anni nel corrispettivo sul grande schermo ha fatto come sappiamo grande fatica a costruire un universo condiviso solido e coeso che avesse tutti protagonisti carismatici e stand-alone forti tanto insieme quanto da soli. Da un lato perché ha voluto replicare troppo e malamente la formula comica del MCU, dall'altro perché è rimasta incagliata nella propria anima maggiormente drammatica e nella voglia di sperimentare con film d'autore, mentre è sul piccolo schermo che invece tutto questo ha avuto molta più fortuna, con l'unica vera pecca di essere qualcosa di quasi completamente distaccato da quanto accadeva al cinema.
È così che in un backdoor pilot (termine tecnico per indicare un episodio speciale che serve a presentare un nuovo personaggio per poi dargli un proprio serial dalla stagione televisiva successiva) faceva timidamente il suo ingresso il The Flash di Grant Gustin, reduce dal successo di Glee. Già da quel primo crossover la rete e i produttori capirono che era qualcosa che piaceva agli spettatori fin dalla notte dei tempi e tra supereroi si era visto fin troppo poco. A quel punto si poterono sbizzarrire e nacquero, una dopo l'altra, Supergirl (2015, nata inizialmente sulla CBS e poi continuata sulla CW dalla stagione 2 con protagonista un'altra attrice di Glee, Melissa Benoist, generando un crossover musical tra i due show), Legends of Tomorrow (2016), Black Lightning (2018), Batwoman (2019).
Il successo senza precedenti per la rete, che dal 2011 viveva i suoi anni d'oro grazie alla presidenza di Mark Pedowitz, fece nascere quindi il cosiddetto Arrowverse, che prendeva il nome dalla prima serie da cui era inavvertitamente nato, e che portò a qualcosa di quasi-mai-visto-prima-in-tv, soprattutto non per quanto riguarda i supereroi: i maxi-crossover. Non più quindi solamente una serie che incrociava il proprio cammino con un'altra, e i relativi personaggi titolari, ma tanti (se non tutti) gli show e i relativi protagonisti, generando ore e ore di crossover con eventi televisivi che duravano quasi una settimana, riuscendo addirittura a coinvolgere vecchi protagonisti che tecnicamente erano nati fuori da quell'universo, come il Matt Ryan di Constantine (2014) o addirittura il Tom Welling di Smallville. Abbiamo avuto così nel corso degli anni Heroes Join Forces, Invasion!, Crisis on Earth-X, Elseworlds, Crisis on Infinite Earths e Armageddon prendendo quindi ispirazione anche da run fumettistiche famosissime come le Crisi della DC Comics. Un sogno per i fan fumettistici divenuto realtà televisiva. Un escamotage per riportare in vita personaggi defunti sotto altre spoglie da un serial all'altro. Un modo per presentare anche personaggi legati a "minoranze" - come i supereroi neri e LGTBQIA+ - che fino a quel momento non avevano avuto rappresentazione nell'intrattenimento di massa.
The Flash 9, la recensione del finale di serie: un addio nostalgico alla velocità della luce
The CWVerse e il futuro della rete giovane
A quel punto, conclusosi Arrow e rinominato CWverse l'universo condiviso rimanente, proprio come sta succedendo al Marvel Cinematic Universe in queste Fasi 4 e 5 post-Endgame, anche questo nuovo mondo televisivo iniziava a scricchiolare in quanto ad ascolti e seguito da parte del pubblico, che iniziava ad essere stanco delle troppe serie da dover seguire, complice l'arrivo delle piattaforme streaming che avevano preso sempre più piede nel palinsesto quotidiano degli spettatori. Fu così che, sebbene le prime tre serie - Arrow, The Flash, Supergirl - ebbero una stagione pensata come ultima fin dall'inizio, meno fortuna hanno avuto Legends of Tomorrow, Black Lightning, Batwoman, cassate senza un vero e proprio epilogo e senza una conclusione trasportata in ciò che era rimasto in onda, come si aspettavano i fan. Batwoman, poi, bisogna dirlo, ebbe problemi di produzione fin dal suo esordio con un importante re-casting della protagonista Ruby Rose a partire dalla seconda stagione (per volontà della stessa attrice, che sentiva troppa pressione sul set e venne sostituita da Wallis Day nei panni di un'altra reincarnazione della cugina di Batman), generando confusione e apprensione negli spettatori del CWverse.
Altra pecca: questo universo non poteva mai fare chiaramente riferimento ai supereroi DC più celebri come la Trinità (Batman, Superman, Wonder Woman). E soprattutto vide create negli anni contemporaneamente altre serie e altri mini-universi a causa della nascita (e presto morte) del servizio streaming DC Universe, con Titans e Doom Patrol, i procedurali Gotham e Pennyworth su altri lidi, e così via: tutti fattori che contribuirono a creare confusione e stanchezza nell'audience di riferimento. Senza nominare i vari spin-off di Arrow come le Black Canaries più volte tentati e mai andati in porto. In questi ultimi anni e scampoli di vita, il CWverse ha generato anche Superman and Lois (2021, dopo l'introduzione dei due personaggi titolari in uno dei maxi-crossover) e Gotham Knights (2023): la seconda è durata solamente una stagione mentre la prima continuerà (con parecchio ritardo causa doppio sciopero in corso) nel 2024 ma ha oramai una storia (e Terra) a sé stante.
Col finale di The Flash (di cui vi abbiamo parlato qui) si è chiusa quindi un'era televisiva in concomitanza con la fine dello stesso network che la ospitava. Facciamo un passo indietro: The CW nasce nel 2006 dalla fusione di The WB (rete generalista giovane di proprietà Warner Bros. che ha generato cult negli anni '90-2000) e la rete via cavo UPN e aveva come corrispettivo adulto di proprietà Warner CBS (ecco spiegato il passato dall'una all'altra di Supergirl). Dopo i primi anni di incertezza e di ricerca di un proprio piano editoriale, con l'arrivo di Pedowitz e la nascita dell'Arrowverse trovò fortuna in un certo tipo di programmazione condivisa. Dopo gli accordi successivi con lo streaming (negli Usa, soprattutto con Netflix) che permettevano di riunire i guadagni grazie alla disponibilità il giorno successivo alla messa in onda dell'ultimo episodio della stagione sulle piattaforme, arriva il tracollo, con il relativo addio di Pedowitz. Parallelo alla fusione della major con HBO Max e Discovery+ che diventa Warner Bros. Discovery e Max. Ora The CW guarda all'imminente nuova stagione tv con una programmazione non più rivolta ad un pubblico giovane bensì adulto, con repliche, acquisizioni e sport al posto di show originali.
Fusione che coincide con l'arrivo come responsabili dell'entertainment DC di James Gunn e Peter Safran. Ecco quindi che, mentre al cinema The Flash funge da turning point come lo era stato Flashpoint nei fumetti per generare qualcos'altro rispetto al precedente DCEU facendo piazza pulita del passato - di cui abbiamo visto ancora qualche rimasuglio nei film usciti negli ultimi 12 mesi - il finale di The Flash in tv segna un altro "prima e dopo" e ci ricorda la potenza che ha rappresentato in tv un universo condiviso coeso e ragionato, solido e consapevole, e da cui il DC Extended Universe avrebbe dovuto solamente imparare. Addio Flash, Addio Arrowverse, Addio CWVerse. Lunga vita alla DC al cinema, sperando che porti finalmente qualche genuina soddisfazione.