Nuovo appuntamento con il double feature di Dollhouse, con due episodi che confermano l'ottimo stato di salute di una serie ormai lanciata verso la precoce conclusione prevista per il 22 gennaio del prossimo anno.
Sia Meet Jane Doe che A Love Supreme portano avanti quella che ormai è diventata di fatto la storyline principale della serie, ovvero tutto ciò che porterà agli avvenimenti futuri già visti con l'episodio Epitaph One, e che saranno ripresi nell'ultimo episodio Epitaph Two: Return.
Ballard, a suo tempo già ammaliato dal mistero di Caroline, è ora al fianco di Echo per addestrarla alla futura missione comune, quella di affondare finalmente il business delle Dollhouse quando sarà il momento. Per ora, il loro compito è reprimere i sentimenti reciproci e tornare nella Dollhouse di Los Angeles cercando di destare meno sospetti possibile. Qui, Adelle Dewitt sembra aver perso la sua autorità in favore di Matthew Harding (Keith Carradine); negli ultimi episodi, o meglio già dalla fine della prima stagione dello show, Adelle aveva subito un certo "addolcimento", e aveva dimostrato di non accettare supinamente le più turpi manovre della Rossum Corporation. Per questo ora si ritrova subordinata ad Harding, e non è disposta a tollerare la cosa a lungo, costi quel che costi: quando infatti Topher le confessa che ha scoperto il modo di operare modificazioni della personalità e installare impronti nel cervello di chiunque, non solo di chi possiede le "architetture" degli active, il suo lato oscuro torna a dominare e l'induce a consegnare il progetto a Harding pur di riavere il suo status. C'è qui un palese rapporto con i fatti di Epitaph One, in cui proprio Adelle e Topher parlavano delle reciproche responsabilità nell'aver causato il disastro globale che è la premessa quell'episodio. Ma prima ancora che si arrivi a tanto, per Adelle e il suo staff ci sono altri grattacapi da affrontare. Il ritorno di Echo, rinchiusa in isolamento per volere di una DeWitt ostile e sospettosa, causa, in A Love Supreme, ancora una volta il ritorno di Alpha, il malvagio, psicotico e pericolosissimo ex active in cui proprio l'ossessione amorosa per Echo ha contribuito a innescare una incontenibile furia distruttrice. Ora il suo obiettivo sono diventati tutti gli uomini (e le donne) che hanno richiesto Echo durante la sua carriera in Dollhouse per impegni di natura sentimentale, e che finiscono orrendamente assassinati. Quando realizzano che la prossima vittima di Alpha sarà Joel Mynor (interpretato dalla guest Patton Oswalt e già visto nell'episodio Man on the Street), gli uomini della DeWitt lo portano nella Dollhouse per proteggerlo, ma è presto evidente che il vero obiettivo di Alpha - che dimostra ancora una volta la sua facilità a penetrare nella struttura, portando con sé un'ulteriore eco dell'apocalittico futuro poiché riesce a controllare l'imprint di tutti gli active inducendoli ad assalire il personale - è un altro: Paul Ballard. Alpha infatti ha spiato lui e Echo durante i loro tre mesi insieme, sa dei loro sentimenti mai consumati, ed è roso da una folle gelosia: non certo a un amore puro e incondizionato allude il titolo A Love Supreme, dunque, ma a una violenta forza annientatrice - creata peraltro, in Alpha, dalla stessa tecnologia della Dollhouse. Alpha riesce ad assaporare la sua vendetta causando la morte - anche se solo cerebrale - dell'aitante ex federale, e Joss Whedon riesce ancora una volta a togliersi la soddisfazione di falciare una storia d'amore a lungo adombrata. Certo, in questo caso il disappunto dei fan sarà di entità relativa: sappiamo infatti della ripresa di Ballard, e del suo futuro al fianco di Echo/ Caroline grazie al solito, cruciale Epitaph One.
Ma anche se sappiamo che le cose andranno in un certo senso "per il meglio" almeno per Echo e il suo Paul, per il momento i loro guai non finiscono qui. Nei prossimi episodi, infatti, ne vedremo ancora delle belle e fra le altre cose scopriremo di più a proposito del famigerato The Attic, la "soffitta" virtuale in cui le persone invise alla Dollhouse finiscono rinchiuse dopo che i loro ricordi e la loro personalità sono stati artificialmente e definitifamente eradicati.
Movieplayer.it
4.0/5