Avevamo lasciato l'eroe eponimo di Dexter, alla fine della prima stagione, praticamente in trionfo: sconfitta la sua fraterna nemesi Rudy Cooper, meglio noto come "l'assassassino del camion frigorifero", portata in salvo la sorella Debra, liberata l'amata Rita dal turbolento e invadente ex, Dexter non ha nessuna intenzione di rinunciare ai rituali omicidi che gli danno equilibro, serenità e appagamento. Peccato che la sua fortuna sembri prossima ad esaurirsi: le vittime, infatti, iniziano a sfuggirgli, e il sospettoso sergente Doakes non dà tregua al nostro simpatico giustiziere. In più Debra, traumatizzata dalla sua macabra esperienza con Rudy, gli si è installata in casa e non gli facilita le operazioni, e Rita, assillata da Paul, che dal carcere lancia accuse piuttosto circostanziate, comincia a pensare che lui abbia un problema simile a quello del suo ex marito. E non è ancora tutto: durante una immersione, vengono fortuitamente ritrovati i resti delle vittime di Dexter, decine di cadaveri meticolosamente fatti a pezzi e abbandonati sul fondale nell'area di Bay Harbour. Parte così una nuova caccia al serial killer subito battezzato "il macellaio di Bay Harbour", e il caso è così eclatante che l'FBI spedisce a Miami uno dei suoi uomini migliori, l'agente speciale Frank Lundy, che coordinerà le indagini con l'aiuto di una task force reclutata sul posto. Dexter si ritroverà con Deb e Angel Batista, guidati dal perspicace Lundy, a braccarlo, e Doakes fuori dalla task force ma intenzionato a scoprire la verità sul mite ematologo forense, che dovrà inventare mille creativi espedienti per depistarli tutti. Per rabbonire Rita, invece, gli toccheranno gli incontri del servizio per la lotta alle dipendenze, durante i quali familiarizzerà con una vistosa londinese di nome Lila. La donna, capace di comprendere Dexter in profondità come nessun altro, diventerà presto l'ennesimo elemento di rischio della sua mai noiosa esistenza.
Dexter si allontana dunque dai romanzi di Jeff Lindsay, da cui la serie ha preso le mosse, per battere strade piuttosto fruttuose. Il senso di angoscia che lo show riesce a trasmettere, con il protagonista sempre più alle corde, episodio dopo episodio, è palpabile, eppure ad esso si accompagnano sempre più ironia e sex appeal. L'ambiguità morale del protagonista, che era il cuore della prima stagione, è esplorata ulteriormente e senza alcuna ritrosia, il che rende il personaggio ancor più dilaniato e complesso, preso com'è tra il senso di benessere e giustizia che gli danno i suoi omicidi, la responsabilità e l'affetto per le persone la cui vita sarebbe distrutta se lui fosse scoperto, i dubbi sul "codice di condotta" trasmessogli dal padre Henry e il dilemma postogli dalla necessità impellente di togliere di mezzo personaggi che sanno troppo, ma non sono certamente biechi serial killer come la sua vittima tipo.
Accanto a un personaggio centrale sempre più convincente e multiforme, questa fase dello show garantisce un incremento del babe factor con l'arrivo della statuaria e diafana Jaime Murray, che metterà in pericolo la relazione perfetta di Dex con Rita e persino il credo personale del killer gentiluomo. E nemmeno le signore possono lamentarsi: nel ruolo dell'agente speciale Lundy arriva un Keith Carradine più fascinoso che mai e in forma davvero strepitosa alla soglia della settantina.
Diversi dunque gli elementi che vanno a comporre la formula del successo di una seconda stagione che ha infranto diversi record di ascolti e che ha fatto sì che Dexter, prima confinato alla TV via cavo Showtime, approdasse anche in CBS, sebbene con qualche intervento di censura. Sciopero del Writers Guild permettendo, e nonostante l'apparente mancanza di longevità dei presupposti di base, questo show sembra avere un - immediato - futuro garantito, e siamo davvero curiosi di scoprire dove Jeff Lindsay e gli altri screenwriter della serie condurranno le gesta del nostro diletto assassino.