La paura di trovare uno squalo quando ci si tuffa in acqua da piccoli, che sia in mare o in una piscina, è qualcosa che, quando si è grandi, fa ridere, ma è molto reale. Ed è proprio quello che succede a Walter, ragazzino che si introduce nella villa di un criminale e trova il gigantesco pesce ad aspettarlo sul fondo. Il protagonista di Denti da squalo è Tiziano Menichelli, esordiente. Virginia Raffaele ha il ruolo di sua madre.
Li abbiamo incontrati a Roma, all'anteprima del film, in sala dall'otto giugno. Menichelli racconta così il primo "incontro" con lo squalo, realizzato unendo computer grafica e un animatronic: "All'inizio è stato fico. Non era vero, dovevo fare finta di scappare. La piscina mi piace: nuotavo veloce. A fine riprese invece mi sono buttato pensando che non ci fosse più: ho trovato il modello sul fondo. Lì mi sono spaventato per davvero".
Denti da squalo (qui la recensione) è anche una storia di elaborazione del lutto, oltre che una metafora dell'affrontare le proprie paure. Tutti i personaggi si pongono varie domande, dai più piccoli ai grandi. E il film si conclude con la canzone di Edoardo Bennato Quando sarai grande. Per Raffaele diventare grandi significa: "A volte grandi si nasce: ce l'hai già addosso un senso di maturità e responsabilità. Diventare grandi può avere sia un'accezione positiva che negativa. Se diventare grandi significa abbandonare la fantasia, allontanarsi dal gioco, dalla leggerezza, uno spera di non diventare mai grande. Se diventare grande significa prendersi cura di qualcuno, avere delle responsabilità diciamo che c'è tempo per tutto. Forse ogni età ha il suo tassello di grandezza".