Anche senza perdere tempo con verifiche o statistiche accurate, ci sentiamo abbastanza sicuri di poter dire che Star Wars, inteso sia come il primo capitolo della saga che come Trilogia Classica, sia una delle produzioni che più spesso scappano fuori quando, nelle interviste, viene chiesto a un regista da cosa sia stato influenzato maggiormente nella sua vita. Basti pensare che un signore chiamato Kevin Feige, che sul biglietto da visita supponiamo abbia fatto stampare la dicitura "Presidente dei Marvel Studios", non ha mai nascosto come il Marvel Cinematic Universe sia spiritualmente basato su quello che George Lucas ha creato con la sua saga ambientata in una galassia lontana, lontana.
D'altronde, l'irruenza con cui Una Nuova Speranza si è impresso a fuoco sulle retine e nei cuori del pubblico a partire dal 1977 quando ancora neanche s'intitolava in quel modo è storia nota, documentata in maniera corposa in tonnellate di libri, saggi, articoli online e non usciti negli ultimi 47 anni. Un amore, quello dei fan verso Star Wars, che viene vissuto in maniera spesso intensissima con dichiarazioni che, escludendo quelle dei troll e degli incel, fanno riflettere, arrabbiare, sorridere. O tutte queste cose allo stesso tempo. E neanche le celebrità di Hollywood sono immuni dal partorire delle esternazioni che finiscono per originare momenti di assoluto paradosso, pur nella sacrosanta liceità dell'opinione che viene espressa. Prendiamo ad esempio quello che ha detto di recente Denis Villeneuve.
Star Wars ha rovinato Star Wars?
Denis Villeneuve non ha mai nascosto il suo sterminato amore verso Guerre Stellari. D'altronde, il regista nasceva a Bécancour, in Canada, il 3 ottobre 1967. Nel 1977 era perfettamente in target per una storia di samurai spaziali in cui si poteva volare a bordo di un'astronave a forma di pizza pilotata da un divertente mercenario e dal suo braccio destro che sembrava un adorabile cane bipede alto quasi due metri e mezzo. Non a caso, presentando alla stampa la prima parte di Dune alla Mostra di Venezia nel 2021, ha spiegato che alcune scene specifiche di Guerre Stellari lo hanno ispirato per la regia del kolossal tratto dal romanzo di Frank Herbert. Quelle desertiche iniziali in compagnia dei due leggendari droidi R2-D2 e C-3PO.
Il filmmaker raccontava che quando aveva visto il primo Star Wars nel 1977, le sue scene preferite erano "quelle che mi davano l'idea di essere più naturali, quelle con i droidi all'inizio. C'era come un qualcosa che si collegava con la forza stessa della natura". Un tipo di naturalezza quasi documentaristica che ha poi cercato di conferire anche al suo Dune. Una sorta di cerchio concettuale che si chiudeva: fra le tante ispirazioni che hanno guidato George Lucas nell'ideazione della sua epopea si può infatti citare proprio il Dune di Frank Herbert e, anni dopo, un regista al lavoro su un adattamento di Dune è finito per lasciarsi ispirare da Lucas.
A Denis Villeneuve è stato più e più volte chiesto se amerebbe girare un film del franchise Lucasfilm e, pur non nascondendo il suo interesse, ha anche ammesso che si troverebbe più a suo agio con qualcosa a sé stante, per così dire, in stile Rogue One: A Star Wars Story. Una posizione, questa, che ha ribadito anche di recente partecipando al noto podcast The Town di Matthew Belloni aggiungendo anche un'ulteriore ragionamento che conferma, in toto, la divertente teoria di una nota sit-com.
Denis Villeneuve detesta gli Ewok!
A Belloni, Villeneuve dice di non essere interessato alla regia di uno Star Wars perché la saga è "deragliata" nel 1983 con Il ritorno dello Jedi. Parlando dell'amore verso il primo capitolo ammette che, a dieci anni, Guerre Stellari gli si piantò nella testa con la forza di un proiettile. Che quel film divenne una vera e propria ossessione per lui tanto che "L'Impero colpisce ancora è il film che ho atteso di più nella mia vita. L'ho visto un miliardo di volte al cinema. Sono rimasto traumatizzato da L'Impero colpisce ancora. Adoro Star Wars". Poi però prosegue dicendo che "tutto è deragliato nel 1983 con Il ritorno dello Jedi. È una lunga storia. Avevo 15 anni e io col mio migliore amico volevamo prendere un taxi e andare a Los Angeles per parlare con George Lucas... eravamo così arrabbiati! Ancora oggi se ci penso, gli Ewok... È diventata una commedia per bambini!".
Inoltre, dopo l'uscita di quel film, la saga è rimasta cristallizzata nella sua stessa mitologia. Ora, pur sorvolando su quest'ultima osservazione che in realtà è un po' il presupposto sulla quale si basano le mitologie delle varie saghe Dune compresa, la parte buffa è quella relativa al Ritorno dello Jedi e al suo detestare gli Ewok. L'ennesima conferma della validità della teoria enunciata da Barney Stinson nel quinto episodio della settima stagione di E alla fine arriva mamma. Quello in cui viene illustrato il grafico della Ewok Line.
Il grafico di Barney Stinson
Il grafico metteva in diretta correlazione la data di nascita di una persona con l'apprezzamento o meno dei simpatici e tenaci "orsetti" che abitano la luna boscosa di Endor. Chi è nato prima del 25 maggio del 1973 tende a non amarli particolarmente. Chi è venuto al mondo dopo, li gradisce maggiormente perché il 25 maggio del 1983, il giorno in cui Il ritorno dello Jedi è arrivato nei cinema, aveva dieci anni ed era perfettamente in target. La validità dell'enunciato di Barney Stinson viene quindi rafforzata dall'illustre parere di Denis Villeneuve. Che però, permetteteci di dirlo, commette un po' lo stesso errore di molti fan della saga in là con gli anni. Finisce per mitizzare una storia che nelle intenzioni del suo deus ex-machina George Lucas è sempre stata una storia per bambini.
E, difatti, c'è un trait d'union che unisce in modo coerente i battibecchi fra R2-D2 e C-3PO, i ruggiti di Chewbacca, gli Ewok, Jar-Jar Binks, BB-8 e Grogu. Il dover intrattenere i bambini in un affresco epico che tratta tanti argomenti differenti anche molto seri come l'epica fa da sempre, in primis la lotta fra bene e male, luce e tenebra: dei viaggi dell'eroe con un valore educativo davvero fuori scala. Dei racconti che possono anche prendere delle derive più seriose in stile Andor, ma che non hanno mai perso di vista il loro pubblico principale. Così come la consapevolezza che chi faceva parte del target ideale nel 1977, nel frattempo, ha magari messo al mondo persone che sono poi diventate il target della Trilogia dei prequel che, a loro volta, hanno generato o genereranno il pubblico di The Mandalorian & Grogu. Un racconto cominciato nel 1977 proseguito a volte bene a volte male, ma su cui i più dogmatici e intransigenti sono, spesso, i fan più in su con gli anni. Denis Villeneuve compreso.