Un western molto classico ma intrigante questo Dead for a Dollar di Walter Hill, che ha anche ricevuto il premio Cartier Glory to the filmmaker prima della proiezione ufficiale con il cast. Presentata fuori concorso, questa pellicola ci trasporta nelle aride pianure del Messico per raccontarci la storia del cacciatore di taglie Max Borlund, interpretato da Christoph Waltz, che riceve l'incarico di trovare Rachel Kidd (Rachel Brosnahan), moglie di un ricco uomo d'affari di Santa Fe, rapita e presa in ostaggio. La missione non sembra all'apparenza complicata anche se sulla strada dell'uomo c'è Joe Cribbens (Willem Dafoe), giocatore d'azzardo incallito che sembra avere un conto in sospeso con il cacciatore di taglie. Alla conferenza stampa di presentazione, regista e cast sono stati ben felici di parlare del film, produzione indipendente e a basso budget che però regala allo spettatore più di qualche soddisfazione.
Le ispirazioni Western
Ma da dove nasce la passione di Walter Hill per il Western? "Mi piece quel periodo, mi piace uscire con il cast e i cavalli, è forse un periodo nostalgico per la storia americana che tutto il mondo condivide, tutti i paesi capiscono la cultura western e i film, beh, sono divertenti da girare." Inutile negare di non aver pensato ai film di Sergio Leone vedendo le atmosfere rarefatte di Dead For a Dollar e proprio da questo il regista ha poi effettuato una riflessione sull'ispirazione nel mondo del cinema: "I film di Sergio Leone sono un bene mondiale, sono fondamentali nella storia del cinema. Ci sono persone che raccontano storie che non possono essere copiate, Buñuel ad esempio, poi ci sono registi che hanno contribuito alla coscienza collettiva del cinema e invece vengono imitati e penso a Kurosawa. Leone è stato ripreso da tantissimi, tutti noi siamo collegati l'uno all'atro non possiamo separare del tutto il nostro lavoro da quello che è stato fatto prima. Non siamo delle isole, siamo qui insieme, raccogliamo la nostra personalità in un quadro più ampio di cui tutti facciamo parte."
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La preparazione dei personaggi
Personaggio che di sicuro spicca è quello di Rachel Brosnahan, nota ai più per la sua brillante interpretazione di Midge ne La fantastica signora Maisel, e che qui veste i panni di una donna tanto intelligente quanto risoluta. L'attrice ha così parlato del suo lavoro: "Ho avuto un dialogo interessante con Walter, desiderava andare al di la di alcuni tipici confini del Western rispettando la storia del genere ma approfondendo alcuni aspetti fondamentali. Come regista è rispettoso e gentile, tutta questa esperienza è stata fonte per me di ispirazione, lui crea spazi per gli attori affinché possano esprimersi." Anche Christoph Waltz ha parlato del suo primo approccio a Max Borlund: "Walter mi non mi ha mostrato la prima versione del personaggio ma ne abbiamo discusso, non è un processo complicato, è stato complesso ma non complicato."
Un film a basso budget
Walter Hill ha anche sottolineato come abbiano lavorato per ricreare i grandi spazi brulli del Messico: "Eravamo a Santa Fe e li siamo circondati dalla campagna, se si gira bene si può avere una sensazione di grandi spazi. Il film è stato girato in poco tempo, circa 25 giorni di registrazione, avevamo problemi legati al Covid e di tempo atmosferico, ma sono stato fortunato ad avere degli attori così sempre presenti e volenterosi, non ci sono stati problemi di partecipazione." Anche la colonna sonora ha fatto la sua parte nel creare l'atmosfera giusta: "Per la colonna sonora ho cercato di mantenere tutto, la nostra è una piccola produzione è la prima cosa che ho detto è stata 'facciamola in grande e poi giriamola in Messico!' Dobbiamo dire allo spettatore dove siamo, non so molto della composizione ma so capire se la colonna sonora funzionerà o no. Il compositore è come un attore, ha bisogno di spazio per capire cosa portare, abbiamo trovato una persona molto giovane e questa è la sua prima produzione."