Jerry Bruckheimer è il produttore che ha rivoluzionato la serialità televisiva regalando al pubblico procedural seguitissimi come CSI e i suoi spin-off, Cold Case - Delitti irrisolti e Senza traccia. Con Dark Blue mette al servizio delle reti via cavo la sua lunga esperienza maturata con i network. Come e quanto cambia produrre un cop show per una cable come TNT rispetto a una free? Il produttore rivela cosa comporta realizzare un telefilm come Dark Blue, attualmente in onda in Italia su AXN.
Signor Bruckheimer, cosa si può fare su TNT - una cable -, che su CBS - un network - sarebbe impossibile? Jerry Bruckheimer: Penso che si veda subito che Dark Blue è uno show molto tosto, ci sono più realismo, crudezza, violenza, e anche turpiloquio. Amiamo quelli di TNT perché ci regalano una libertà impensabile, sono fantastici, è un vero onore lavorare con loro.
All'inizio della storia della serialità televisiva, gli show duravano almeno un'ora e c'erano al massimo due produttori per telefilm. Oggi, come sappiamo, ci sono dai 2 ai 13 produttori per show, anche per quanto riguarda quelli che durano solo mezz'ora. Come mai? Jerry Bruckheimer: Prima di tutto oggi si preparano più episodi contemporaneamente, e per ognuno sono impegnati dai due ai tre produttori. Mentre gli sceneggiatori scrivono i copioni di un episodio, il regista e la troupe girano un'altra puntata e i produttori supervisionano un altro episodio ancora. Inoltre, oggi il ruolo del produttore è strettamente connesso a quello dello sceneggiatore, spesso sceneggiatore-produttore o addirittura creatore-produttore. Mentre prima questa figura scriveva le storie e basta, oggi manda avanti tutti gli aspetti dello show, per cui si merita di essere accreditato come produttore.

A che punto del percorso siamo secondo lei? Jerry Bruckheimer: Se non sbaglio, in Giappone hanno già dei programmi in 3D, e so che alcuni videogame sono in 3D, per cui penso che anche noi si sia a pochi anni dall'adozione di queste tecnologie.
Secondo lei è vero che nell'ultima stagione televisiva sia network che cable hanno preso le distanze dagli show, procedurali e non, troppo crudi e dark? La seconda stagione di Dark Blue smorzerà i toni? Jerry Bruckheimer: Credo che al pubblico interessi solamente vedere bei show a prescindere dai toni più dark o più leggeri. Specialmente in momenti ardui a livello economico, gli spettatori vogliono distrarsi per una o due ore davanti alla TV. Sia che riusciamo a farli ridere che se riusciamo a conquistarli con un drama coinvolgente, l'importante è che sia un ottimo intrattenimento. Ci piace ridere, e ci piacciono i grandi drama. Se si scorre l'elenco dei grandi best seller, si noterà che i più venduti sono quelli dedicati a misteri, delitti e cose di questo genere. Alla gente piace il mistero, e noi glielo diamo.

E invece lo sa sempre, tutto quello che fa si rivela tale. Jerry Bruckheimer: Suvvia, non è vero, però mi piacciono i grandi drama. Adoro i film come Serpico, e altre pellicole dove si vedono questi poveri poliziotti andare sotto copertura e dopo un po' non si riesce più a capire se sono i buoni o i cattivi. Questo tipo di esistenza mi ha sempre intrigato, e credo che lo stesso valga anche per il pubblico. Mi piace condurre lo spettatore in un luogo dove da solo non potrebbe mai andare e fargli vedere com'è. È per questo che è così importante avere consulenti sul set che aiutano gli sceneggiatori e gli interpreti a immergersi in questi luoghi oscuri dove i poliziotti sotto copertura rischiano la vita per proteggere la società. Questi sono i nostri eroi.
Ovviamente vi prendete delle licenze narrative per quanto riguarda l'idea di base che i personaggi assumono un'altra identità e si infiltrano in un gruppo diverso ogni settimana [mentre in altre, come nel corso delle ultime stagioni di La Legge di Murphy, la copertura è prolungata]. Jerry Bruckheimer: Abbiamo preso in considerazione di fare degli episodi con archi narrativi che coprono più puntate e in cui i personaggi mantengono la stessa copertura per più tempo. Sarebbe molto interessante, ma secondo noi il format che abbiamo adesso va bene per le storie che stiamo raccontando ora, sappiamo che è intrigante l'idea di estendere le storyline ma per esperienza sappiamo che non sempre funziona. Riguardo alla verosimiglianza o meno della frequenza di copertura, è impressionante come alcuni agenti nella realtà si infiltrino tantissime volte - o almeno questo è quello che abbiamo scoperto - senza rischio di esporsi o sdoppiamento della personalità. Da questo punto di partenza, le licenze che ci prendiamo sono verosimili rispetto a quello che abbiamo sentito dagli esperti.
