Meglio un eroe morto che un vigilante vivo
Daredevil: Rinascita è una serie revival che ha fatto parlare di sé fin da subito per il cambio di approccio da procedurale a dark e maturo (o viceversa) nel suo percorso produttivo. Il risultato è ciò a cui abbiamo assistito nelle ultime settimane, fino ad oggi. Il finale mette d'accordo davvero tutti e ci fa rimpiangere un po' non aver avuto tutta questa adrenalina lungo tutto il sequel e aver tirato un po' troppo la corda. Come sempre, buona lettura che vi consigliamo dopo aver visto l'episodio.
Daredevil: Rinascita: un finale rosso sangue

Il nono ed ultimo episodio della serie Disney+ mette finalmente in atto tutte le premesse dei precedenti episodi, che sempre più avevano acuito e rimandato l'inevitabile. Forse proprio per questo, però, il godimento spettatoriale è maggiore. Le due fazioni si sono create, Wilson Fisk e Matthew Murdock si sono rivelati per chi sono veramente: il criminale e il vigilante, Kingpin e Daredevil, pronti a combattersi per (l'ultima?) volta. È evidente come inizialmente la stagione prevista fosse di 18 episodi poi divisi su due annate di nove ciascuno; infatti questo finale seppur soddisfacente chiama a gran voce il prosieguo con un bel cliffhanger - se vogliamo prevedibile dalla metà di questo ciclo inaugurale - come se fosse appunto l'epilogo di una prima parte, un midseason finale in un certo senso.
Da che parte stai?

Bisogna scegliere da che parte stare nel finale di Daredevil: Rinascita e questo appare evidente soprattutto per alcuni personaggi che erano rimasti nel mezzo, come lo stesso Frank Castle di Jon Bernthal - il caos per eccellenza nell'universo televisivo Marvel. Con lui le new entry Heather Glenn (Margarita Levieva), la fidanzata di Matt e psicologa dei Fisk oltre che di Muse; Sheila Rivera (Zabryna Guevara), la responsabile relazioni col pubblico del neosindaco; BB Urich (Genneya Walton), la nipote di Ben, oltre allo stesso Pointdexter (Wilson Bethel).
Dopo il ritorno "a sorpresa" di quest'ultimo nello scorso episodio e la rivelazione shock sulla morte di Foggy, aspettavamo anche un altro ritorno che non si fa attendere, inevitabile. Chiarissime invece le posizioni di altri, come Daniel Blake (Michael Gandolfini) che comprendiamo come sia sempre più accecato dal potere datogli dal primo cittadino come suo pupillo, mentre il protagonista prova a far luce sulla dipartita del migliore amico e sul perché sia stato fatto fuori dalla First Lady.

Una fortuna che sia ancora Ayelet Zurer ad interpretare Vanessa Marianna, ossessione amorosa del Re del Crimine, nonché Regina lei stessa degli affari del coniuge mentre era in prigione - d'altronde, era stata proprio lei ad ordinare l'uccisione dell'agente Nadeem se ben ricordate la conclusione della terza stagione della serie Netflix. Non sorprende quindi l'aver commissionato l'assassinio di Foggy, anche se ora le si sta ritorcendo contro. L'attrice è perfetta nel mostrare tutte le sfaccettature e il voltafaccia di questa donna senza scrupoli che, al parti del marito, non guarda più in faccia a nessuno: pericolosa tanto quanto (o forse di più) del marito. In fondo ha ucciso lei stessa l'ex amante di fronte al marito che lo teneva prigioniero, e ha provato a far uccidere anche la dolce metà durante una cena solitaria.
Sequenze memorabili nella serie Disney+
Ci sono alcuni momenti che riteniamo già storia dei Marvel Studios in questa nona puntata. Come ad esempio una scena particolarmente truculenta volta a mostrare una volta per tutte la vera anima di Wilson Fisk; lo stesso dicasi per quanto riguarda il Punisher e la sua lotta al fianco (e contro) il Diavolo Custode con alcune sequenze davvero mozzafiato che nulla hanno da invidiare ai celebri piani sequenza della serie Netflix.

Ci sono vari riferimenti al materiale originario sia fumettistico che soprattutto televisivo della vecchia gestione, creando finalmente un cerchio che si chiude e che enfatizza l'arrivare ad un "to be continued" con una regia, un montaggio e una soundtrack particolarmente adatta, a partire da Killing Me Softly. Peccato aver dovuto pazientare alcuni episodi di passaggio e apparentemente statici per arrivare ad un tale climax narrativo, non pensato per il binge watching ma per l'appuntamento settimanale. Forse il serial ne ha risentito ma che gioia essere in piena corsa. "Resisti. Ribellati. Ricostruisci. Perché siamo la città senza paura".
Conclusioni
Il nono ed ultimo episodio di Daredevil: Rinascita è un concentrato esplosivo di rimandi, nodi al pettine, ritorni, che farà felici fan della prima ora e non. Mette un punto sulla storia che ha aperto questa serie revival (la morte di Foggy) aprendo un altro capitolo su dove questo racconto porterà. Una storia che parla di orgoglio cittadino e appartenenza ad una comunità che va ben oltre il codice postale. Incredibili il pathos e la tensione narrativa creati, attraverso un montaggio certosino e musiche ad hoc. Tutta la lentezza degli episodi scorsi, più psicologici che fisici, doveva portare a questo. Quasi dimenticavamo: rimanete dopo i titoli di coda, nella miglior tradizione Marvel.
Perché ci piace
- La tensione narrativa.
- I colpi di scena.
- I ritorni.
- Un paio di sequenze action particolarmente cruente e riuscite.
- Il personaggio di Vanessa.
- L’epilogo…
Cosa non va
- …anche se potrebbe sembrare più una “fine prima parte”.
- Fa rimpiangere la lentezza delle precedenti puntate.