Dalla mia finestra, la recensione: su Netflix la nuova storia d’amore passionale e tormentata

La recensione di Dalla mia finestra, il film spagnolo su Netflix tratto dal libro di Ariana Godoy, che racconta una passionale storia d'amore tra adolescenti.

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Dalla mia finestra: un'immagine del film

Molti di noi conoscono il successo di After, una serie di romanzi pubblicati a partire dal 2014 e poi trasposti per lo schermo: una saga che - a prescindere dalle diverse critiche che le sono state rivolte, e che ovviamente non approfondiremo in questa sede - è destinata esclusivamente ad un pubblico di giovani adulti e fa dei suoi maggiori punti di attrazione un amore tormentato, scene passionali (ma non troppo) e il topos del bello ed impossibile che si fa conquistare da una ragazza acqua e sapone. Forse non tutti sanno che After è stato per la prima volta pubblicato (come fanfiction dedicata agli One Direction) su una piattaforma chiamata wattpad, diventata negli anni una fucina di materiale letterario molto ambita dalle case editrici, che rimpinguano il proprio catalogo di opere young e new adult partendo dai giovani autori che vi scrivono attivamente (dal successo di una storia ottenuto su wattpad possono prevedere quanto il libro poi pubblicato - ovviamente passando per un certo lavoro di editing - potrà avere in libreria). Come vedremo in questa recensione di Dalla mia finestra, anche il nuovo film spagnolo Netflix diretto da Marçal Forés è tratto da un romanzo, scritto dalla giovane Ariana Godoy, che ha le sue radici proprio nella piattaforma per giovani scrittori: con After condivide la storia d'amore tormentata, una protagonista acqua e sapone e un "bello ed impossibile" che cascherà inevitabilmente ai suoi piedi. Insomma tutti i cliché delle storie di questo tipo, conditi però da momenti decisamente piccantini, che sono valsi al film la classificazione come non adatto ai minori di 14 anni.

Raquel e Ares

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Dalla mia finestra: una frame del film

La storia è quella di una giovane aspirante scrittrice di Barcellona, Raquel (Clara Galle), letteralmente ossessionata dal suo bellissimo vicino, Ares Hidalgo (Julio Peña). Il ragazzo, che condivide il nome da dio greco con i suoi due fratelli (Apolo e Artemis), è il futuro erede dell'azienda di famiglia (A3, appunto dai nomi congiunti dei tre) e i genitori lo vedono già a Stanford a studiare economia, anche se lui coltiva il sogno di diventare medico.

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Dalla mia finestra: un momento del film

Dopo anni in cui Raquel lo ha spiato silenziosamente dalla sua finestra, riempiendo il computer di sue foto e scrivendo storie su di lui, le cose prendono improvvisamente una piega inaspettata: Ares decide di rubarle la password del wifi e trova accesso al contenuto del suo pc. Incuriosito dall'interesse della ragazza nei suoi confronti deciderà di avvicinarla, stuzzicandola con baci rubati (e anche con qualcosa di più) e giocando con i suoi sentimenti, restandone però al contempo sempre più colpito. Tra i due nascerà una storia d'amore tormentata, ostacolata dalla famiglia Hidalgo che lo vorrebbe più proiettato verso il suo futuro che concentrato sul presente, e dall'impossibilità di lui di aprirsi emotivamente perché scottato da un doloroso passato.

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Una storia ricca di cliché

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Dalla mia finestra: una foto

Come avrete dedotto da questa breve descrizione della trama, Dalla mia finestra non spicca per originalità, e la trama procede per passaggi piuttosto prevedibili: lei ama lui ma lui ancora non ama lei; lui finalmente ama lei ma una serie di difficoltà ostacolano il loro cammino, fino ad una risoluzione finale che li porterà finalmente a vivere appieno i loro sentimenti. Il tutto condito dalla presenza di una serie di personaggi secondari ( il migliore amico di Raquel, innamorato di lei, i familiari di lui, preoccupati più della reputazione dell'azienda che dei suoi desideri) che appoggeranno o ostacoleranno il nascere ed il crescere del loro amore.

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Dalla mia finestra: una scena del film

Insomma, Dalla mia finestra è la tipica storia pensata per uno specifico target di spettatori, che non si preoccupa di distinguersi da quelle - decisamente simili, ma forse in certi casi meglio riuscite - che l'hanno preceduta sulla carta stampata e sullo schermo. Dando per scontato che nella versione letteraria a Raquel e ad Ares, ma anche a tutti i comprimari, venisse dato un diverso approfondimento, nell'adattamento per Netflix ci troviamo di fronte ad una serie di personaggi che vengono solo superficialmente abbozzati e che per questo a nostro parere non conquistano particolarmente lo spettatore. L'impressione è anche quella che lo sviluppo narrativo non sia particolarmente ben costruito e pianificato, forse perché rispecchia la divisione in capitoli della versione originale della storia (su wattpad si pubblica capitolo per capitolo, come se fossero lunghe fanfiction). La trama procede infatti per piccoli conflitti e risoluzioni, fino a quella finale, ma lo spettatore non viene mai particolarmente coinvolto in quello che accade, proprio perché non sembra che i due protagonisti siano mai messi di fronte a vere e proprie sfide (anche l'opposizione dei genitori di lui al suo sogno di diventare medico e all'amore per Raquel viene risolta off screen e quanto successo riassunto dalla voce fuori campo) e che la loro storia non sia poi così unica e particolare.

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Dalla mia finestra: una foto del film

Le numerose scene piccanti rendono questo Dalla mia finestra un particolare ibrido tra il nostrano Tre metri sopra il cielo ed un 50 sfumature (senza contratto e componente BDSM): i fan del romanzo potrebbero apprezzare questo adattamento, ritrovandovi i loro beniamini, chi invece vi si approccia per la prima volta siamo convinti non resterà particolarmente colpito.

Conclusioni

Concludiamo questa recensione di Dalla mia finestra sottolineando come si tratti di una storia d'amore che sa di già visto e non particolarmente coinvolgente.

Movieplayer.it
2.0/5
Voto medio
4.3/5

Perché ci piace

  • Alcuni momenti della storia sono piuttosto avvincenti...

Cosa non va

  • ...altri meno e non coinvolgono lo spettatore.
  • I personaggi non sono ben caratterizzati.
  • la storia è ricca di cliché e non particolarmente originale nel suo sviluppo.