Cosa deve fare un certo tipo di cinema, se non intrattenere - con messaggi più o meno nobili - per due ore o giù di li, il pubblico in sala? E cosa succede quando quello spettacolo sul grande schermo contiene in esso un altro spettacolo roboante, elettrizzante ed adrenalinico come solo gli sport estremi sanno essere? Perché il cinema, soprattutto dagli anni '70, quando ormai un certo linguaggio cominciava ad essere sdoganato, hanno sempre attinto dagli extreme sports, portando su pellicola storie di coraggio e rivalsa, di rivincita e di vittoria, magari sospese nel vuoto, al volante di qualche bolide oppure cavalcando l'onda più alta della California.
E in un periodo come questo, con una corsa al remake, al reboot e ai vari ed eventuali sequel di titoli che invece, a guardar bene, non ne sentivano il bisogno, poteva mancare il remake di un cult anni '90, diretto da Kathryn Bigelow e interpretato da Keanu Reeves e Patrick Swayze? Dunque, proprio in occasione dell'uscita in sala del nuovo, spettacolare Point Break, diretto da Ericson Core (e musicato da Junkie XL, compositore olandese giù autore della soundtrack di Mad Max: Fury Road), andiamo a scoprire le peripezie (sportive) più famose del cinema. Allacciate le cinture!
Tra terra ...
Se la vostra passione sono i bolidi di grossa cilindrata, le peripezie spericolate e non potete fare a meno di filmarvi con la GoPro appena acquistata, allora xXx è il film che fa per voi. Interpretato da Vin Diesel, Samuel L. Jackson e con Asia Argento versione femme fatale, il film datato 2002, fu un vero e proprio successo di pubblico (molto, molto, molto meno di critica!), grazie alla regia di Rob Cohen e al testosterone spudorato di Vin Diesel, per l'occasione ricoperto di tatuaggi. L'attore americano, infatti, interpreta in xXx Xander Cage, appassionato di sport estremi, illegali e folli, che viene ingaggiato dalla classica organizzazione segreta per una missione suicida.
Per i nostalgici della serie, dopo xXx 2: The Next Level con Ice Cube protagonista, è in arrivo il terzo capitolo, con il ritorno nel cast proprio dell'eroe Vin. Restando con i piedi per terra (si fa per dire), un altro extreme movie è Giorni di tuono, opera cult diretta dal grande (e compianto) Tony Scott nel 1990. La pellicola, oltre vantare alcuni camei di piloti NASCAR, ha nel cast i suoi punti forti: Robert Duvall, Nicole Kidman (qui alla sua prima interpretazione al cinema) e, soprattutto, Tom Cruise, che veste nel film i panni del pilota Cole Trickle che, arruolato nella Nascar, metterà in luce tutto il suo talento al volante, passando per tragici incidenti e brillanti rivincite.
Si sogna ad occhi aperti, tra rombi di motore e azione concitata. E alla produzione due garanzie (tipicamente anni '90) del genere: Jerry Bruckheimer e Don Simpson. Dopo xXx e Giorni di Tuono, non possiamo non citare il docu-film Lords of Dogtown, che racconta la storia vera dei Z-Boys, una crew di Venice Beach che durante gli anni '70 riscrisse le regole dello skateboard, mischiandole a quelle del surf. Alla regia la statunitense Catherine Hardwicke. Un consiglio, il film va visto rigorosamente ad alto volume, dato che la colonna sonora vanta brandi di Jimi Hendrix, Iggy Pop, Black Sabbath, Alice Cooper e David Bowie.
... cielo ...
Se soffrite di vertigini, allora i prossimi titoli non fanno per voi. Ma se invece amate l'estremo, l'ultimo film di Robert Zemeckis è il film perfetto. Perché The Walk, con Joseph Gordon-Levitt nei panni del funambolo Philippe Petit, non solo è una pellicola estrema, ma racconta di cosa l'uomo riesce a fare, superando se stesso e le leggi naturali che lo circondano. Semplicemente da brividi, per tanti motivi, la passeggiata newyorkese in bilico tra le Twin Towers.
Per chi sogna di volare, magari liberandosi di ogni paura passata, il film cult è sicuramente Cliffhanger - l'ultima sfida. Diretto da Renny Harlin e uscito nel 1993, il film segna per Sylvester Stallone uno dei ruoli simbolo della sua filmografia, ovvero Gabriel Gabe Walker, un soccorritore che agisce sulle Montagne Rocciose e che, suo malgrado, rimane scosso dalla morte di un suo amico. Gabe però, tra arrampicate e strapiombi mortali, ha l'occasione di rifarsi, fermando un gruppo di assassini.
Memorabile le scene di apertura e di chiusura. Senza considerare il bislacco remake del 2002, un altro titolo extreme - e forse il primo del genere - è Rollerball, diretto da quell'eclettico regista chiamato Norman Jewison (lo stesso di Jesus Christ Superstar, per sottolineare la differenza) in piena New Hollywood, nel 1975. L'opera, che abbiamo voluto inserire in questa sezione sky, interpretata da James Caan, John Houseman e Maud Adams, narra di un futuro distopico dove l'unico svago in una società iper-controllata è il gioco del Rollerball (due squadre in un'arena si contendono, sopra pattini o motociclette, una sfera di ferro da mandare in buca). Quindi, ripensando ai gladiatori con caschetto e guanti chiodati (mitica la divisa numero 6 indossata da James Caan) che sfrecciano sulla pista circolare, il pensiero va dritto dritto al volo, in questo caso verso la libertà, che passa attraverso la ribellione (sportiva).
... e mare
Tenute le cinture allacciate, finora? Bene, perché è arrivato il momento di indossare costume e Ray-Ban per andare a contemplare il tramonto dopo una bella giornata di surf. Infatti, non potevamo non chiudere questo percorso tra gli sport e i film più estremi, con la tavola da surf sotto il braccio. Senza considerare il già citato Point Break, con relativo e imminente remake in arrivo, le onde più alte sono quelle australiane e, per l'appunto, nel 2013 è uscito l'ottimo Drift - Cavalca l'onda, vidimato da Morgan O'Neill e Ben Nott. La pellicola ha per protagonisti tre fratelli che, durante gli anni '70, hanno inventato un nuovo modo di surfare, anche grazie ad un equipaggiamento tecnico completamente nuovo. E inventato da loro. Nel cast Xavier Samuel, Lesley-Ann Brandt e Sam Worthington. Emozionante.
Volando dalla selvaggia Australia alla sognata California, infine citiamo il surfer per eccellenza: Un mercoledì da leoni. Il film, datato 1978 e diretto da John Milius (l'autore di Apocalypse Now), ripercorre la storia di tre amici, di tre campioni della tavola, tra le mastodontiche onde californiane, dai trionfi, alla partenza per il Vietnam, fino alla celebrata e malinconica riunione. Un manifesto per tutti i surfisti del mondo.