Tutto è cominciato il 4 dicembre 2013, quando The CW ha mandato in onda l'ottavo episodio della seconda stagione di Arrow, "Lo scienziato". In realtà un backdoor pilot per la nuova serie The Flash, la puntata introduceva il personaggio di Barry Allen e rappresentava l'inizio di quello che in seguito si sarebbe chiamato ufficialmente Arrowverse: un insieme di show televisivi ambientati nello stesso universo che spalancava le porte a crossover non dissimili da quelli visti, per esempio, all'epoca di Buffy - L'ammazzavampiri e Angel. Col passare del tempo, questi crossover sono diventati più ambiziosi, andando a includere gli show che pian piano The CW stava aggiungendo al suo catalogo, prima Legends of Tomorrow, poi Supergirl quando The Flash ha sdoganato ufficialmente l'idea degli universi paralleli.
E quando si parla di universi paralleli, i veri fan dei fumetti non possono fare a meno di pensare a Crisi sulle Terre Infinite, il mega crossover degli anni '80 che cambiò radicalmente il panorama DC Comics e l'industria tutta. In queste settimane, The CW tenterà il suo esperimento più ambizioso con una trasposizione televisiva di quel leggendario ciclo di storie, una miniserie in cinque puntate che coinvolgerà gli show principali (Arrow, The Flash, Supergirl, Legends of Tomorrow, Batwoman) nonché altre produzioni vecchie e nuove che non sono ufficialmente parte dell'Arrowverse, come Black Lightning o addirittura Smallville, la serie che in un certo senso ha dato inizio a tutto questo molti anni fa. Ecco che cosa c'è da sapere su Crisi sulle Terre Infinite.
La storia della Crisi
Crisi sulle Terre Infinite è stata una miniserie in dodici albi che DC Comics ha pubblicato a cavallo tra il 1985 e il 1986. All'epoca, la casa editrice doveva barcamenarsi tra diverse generazioni di supereroi, tanti autori diversi, pubblicazioni acquisite da altre case editrici e parecchi scivoloni di continuity che venivano giustificati con l'idea di un multiverso composto da un numero infinito di universi paralleli, solitamente denominati Terra-1, Terra-2 e così via. Intorno al 1981, lo scrittore Marv Wolfman si rese conto che, molto semplicemente, così non si poteva più andare avanti, e pertanto sottopose una storia che prevedeva la la rifondazione di un unico universo in un'avventura epica che avrebbe dovuto coinvolgere più eroi possibili appartenenti al passato e al presente della casa editrice.
Con l'aiuto del disegnatore George Perez e del direttore esecutivo Dick Giordano, Wolfman e una serie di redattori assunti per l'occasione cominciarono uno scrupoloso lavoro di ricerca e rilettura negli archivi di DC Comics, un'operazione che richiese ben due anni e che costrinse la casa editrice a rimandare la maxiserie prima al 1983 e poi all'85, in modo che cadesse nell'anno dell'anniversario della compagnia. Oltre ai dodici albi che costituivano l'ossatura di Crisi sulle Terre Infinite, infatti, uscirono numerosi tie-in e pubblicazioni sussidiarie che servivano a esplorare meglio le conseguenze della storia. Oggi questo potrebbe sembrare un comunissimo crossover come tanti di quelli che ogni anno pubblicano sia DC che Marvel, ma all'epoca era un'operazione decisamente rivoluzionaria che rischiava di alienare i lettori invece di attirarli come sperava Wolfman, senza contare che nello stesso periodo Marvel stava pubblicando un crossover a sua volta, Guerre Segrete.
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La sinossi del fumetto in breve
Come abbiamo detto, l'intenzione di Wolfman era quella di semplificare il più possibile la continuity non solo unificando i vari mondi, ma anche eliminando parecchi eroi, sia quelli ridondanti, sia quelli più importanti per pura esigenza drammatica. La Crisi si lasciò alle spalle una scia di cadaveri illustri, e tra questi spiccavano soprattutto Barry Allen e Kara Zor-El, cioè Flash e Supergirl. La storia comincia quando il Monitor, un'entità cosmica incaricata di catalogare le realtà nel multiverso, decide di reclutare vari eroi per combattere la sua controparte malvagia, l'Anti-Monitor, che intende distruggere ogni cosa con un'onda di antimateria. Gli eroi delle ultime cinque Terre rimaste uniscono le forze ma l'Anti-Monitor sfugge al primo scontro, mietendo le vite del Monitor e di Supergirl.
Nel frattempo, alcuni tra i più diabolici villain del multiverso fanno fronte comune per conquistare le Terre superstiti che si stanno fondendo in una sola. Il secondo scontro con l'Anti-Monitor costringe Barry Allen a sacrificarsi, così il nemico decide di prevenire direttamente la creazione del multiverso. Gli eroi viaggiano nel tempo per fermarlo, i criminali per impedire che l'Anti-Monitor si procuri la tecnologia necessaria al suo piano: questi ultimi falliscono e l'Anti-Monitor riesce a sopraffare anche gli eroi. Con l'aiuto dello Spettro, gli eroi riescono a liberarsi mentre gli universi rimasti si unificano, cancellando il ricordo delle precedenti realtà nella maggior parte dei presenti. Nella battaglia finale, il Superman di Terra-2 sconfigge l'Anti-Monitor con l'aiuto di alcuni alleati che ricordano il multiverso e insieme a loro sparisce in un'altra dimensione distinta da quella appena creatasi.
La Crisi in televisione
La saga sarà ovviamente diversa in TV perché mancano all'appello molti personaggi importanti che affondavano le radici nei primi, storici anni della casa editrice, per esempio lo Spettro e lo Psico-Pirata. Gli scrittori delle varie serie dovranno quindi proseguire le storyline cominciate nelle precedenti stagioni degli show coinvolti, e soprattutto nel finale del crossover del 2018, Elseworlds: è stata in quell'occasione, infatti, che The CW ha introdotto nel suo Arrowverse la figura del Monitor. Elseworlds ha rappresentato un punto cardine per lo sviluppo degli show più importanti, perciò vi consigliamo di recuperarlo prima di cominciare Crisi sulle Terre Infinite. È importante sapere, però, che durante quell'evento Barry e Kara avrebbero perso la vita nel tentativo di salvare la realtà: Oliver Queen ha quindi pregato il Monitor di risparmiarli, offrendo la sua stessa vita in cambio.
Questo snodo narrativo è stato determinante per l'annata in corso. Flash ha appreso molto tempo fa che sarebbe scomparso nel corso di una misteriosa crisi, ma non è al corrente del sacrificio di Oliver e così si è rassegnato alla fine. Oliver, dal canto suo, è perfettamente consapevole che il suo tempo è agli sgoccioli, e questo si è riflesso in una stagione conclusiva nel segno della nostalgia, che peraltro sarà più breve e si concluderà il prossimo gennaio col decimo episodio. Flash, invece, proseguirà insieme agli altri show, e questo promette certamente bene per il Velocista Scarlatto e per Supergirl, che probabilmente sopravviveranno alla Crisi e forse, nel rispetto del fumetto, originale, si ritroveranno a condividere finalmente lo stesso mondo.
Crisi sulle Terre Infinite comincerà dunque domenica 8 dicembre 2019 con il nono episodio di Supergirl. Proseguirà quindi il 9 dicembre col nono episodio di
Batwoman e poi il 10 dicembre col decimo episodio di The Flash. A quel punto, il crossover si prenderà una pausa fino al 14 gennaio 2020 e ricomincerà con l'ottavo episodio di Arrow, per poi concludersi la stessa sera con un episodio speciale di Legends of Tomorrow, serie che comincerà ufficialmente la sua quinta annata la settimana successiva. Saranno questi, quindi, i capitoli principali del crossover, al quale bisognerebbe aggiungere per completezza il nono episodio di Black Lightning, in onda parallelamente il 9 dicembre. Come abbiamo accennato, infatti, il crossover coinvolgerà anche alcuni show che non sono mai stati espressamente parte dell'Arrowverse.
Il supereroe afroamericano interpretato da Cress Williams avrà dunque un ruolo importante, ma non sarà l'unico cammeo degno di nota in un evento che sostanzialmente vuole essere una specie di Avengers: Endgame televisivo. The CW ha infatti precettato una risma di volti celebri che compariranno in misura maggiore o minore durante i cinque episodi: tra essi spiccano senza dubbio Kevin Conroy, la voce storica di Batman nella serie animata degli anni '90, che interpreterà proprio Bruce Wayne; Tom Welling e Erica Durance, rispettivamente Clark Kent e Lois Lane nella serie Smallville; Ashley Scott, che interpretava la Cacciatrice nella defunta serie Birds of Prey; e altri ancora. Curiosa anche la scelta di proporre Brandon Routh in un doppio ruolo: l'attore interpreta già Ray Palmer in Legends of Tomorrow, ma nel crossover indosserà anche i panni del Clark Kent visto nel film Superman Returns. Gli showrunner hanno promesso anche altre comparse a sorpresa, capitalizzando su decenni di produzioni televisive incentrate sugli eroi DC.
Niente sarà più lo stesso?
Le aspettative a questo punto sono altissime. Oggi The CW si trova a rivivere pressapoco la stessa situazione della casa editrice DC Comics ai tempi in cui Marv Wolfman ideò Crisi sulle Terre Infinite: un mosaico di show ambientati in località diverse che coinvolgono un cast enorme cui diventa sempre più difficile stare dietro. I fan hanno intravisto ormai da molto tempo le potenzialità di una Justice League televisiva, soprattutto dopo il fiasco del film di Zack Snyder e Joss Whedon, e la miniserie potrebbe dare agli showrunner l'opportunità di unificare queste realtà televisive in un unico grande spettacolo settimanale, magari concedendo finalmente più spazio al Superman di Tyler Hoechlin in una visione completamente nuova del team supereroistico più famoso di sempre. Tra qualche settimana scopriremo se Crisi sulle Terre Infinite avrà conseguenze stabili e determinanti per il palinsesto The CW o se si sarà trattato solo di un'entusiasmante ma breve parentesi.
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