Il plot
Constantine, allertato dalla mappa mistica lasciata da Liv, si reca in una cittadina in Pennsylvania per indagare sulla morte misteriosa di un gruppo di minatori. Mentre altri cadaveri si accumulano in circostanze inspiegabili, Constantine sospetta che si tratti di un rituale legato ai Coblynau, creature provenienti dal folclore gallese.
Durante le indagini, il mago di Liverpool fa la conoscenza di Zed Martin, una giovane con poteri psichici che è tormentata da visioni dello stesso Constantine. Una volta risolto il caso, lei decide di restare al suo fianco per aiutarlo contro le forze del male.
Cosa ci è piaciuto
Zed Martin. Nella nostra recensione di Non Est Asylum avevamo espresso un certo ottimismo per il debutto televisivo di Zed, aggiunta alla serie dopo alcune necessarie modifiche per far scomparire Liv Aberdeen, scelta iniziale per il ruolo di spalla di Constantine. Ebbene, questo cambio di rotta non ha deluso: Zed è un personaggio accattivante e pieno di energia, capace di tenere testa a Constantine nei suoi momenti peggiori. Un buon debutto nel cast fisso per l'attrice Angélica Celaya, precedentemente nota solo per ruoli in varie telenovelas messicane (escluse brevi apparizioni in Burn Notice - Duro a morire e Dallas).
Il fumo clandestino. Signore e signori, è ufficiale: John Constantine fuma, anche se "di nascosto", per motivi legati alla censura televisiva. All'inizio dell'episodio vediamo John mentre esala il fumo (ma della sigaretta manco l'ombra), mentre alla fine si infila in bocca una "paglia", per poi rinunciare ad accenderla in seguito alla reazione negativa di Zed. Non vedremo mai, quindi, il Constantine capace di fumare trenta sigarette al giorno da quando aveva quindici anni, come veniva descritto nel film di Francis Lawrence; ma è altrettanto improbabile che il Constantine televisivo abbandoni il viziaccio, come fece Keanu Reeves al cinema. Perciò, accontentiamoci.
Cosa non ci ha convinto
Law & Order: Constantine. Scusate il gioco di parole, ma è il modo migliore di riassumere quello che non funziona con The Darkness Beneath, un episodio che, salvo qualche sprazzo di elementi sovrannaturali (primo fra questi l'omicidio demoniaco che apre la puntata, con un uomo bruciato vivo nella doccia, stile Supernatural), sembra uscito da un qualsiasi procedural americano. Delle persone muoiono, Constantine indaga (facendo arrabbiare vari abitanti della cittadina), il caso viene risolto, si torna a casa. Che fine ha fatto l'atmosfera lugubre introdotta da Neil Marshall nel pilot? Che fine ha fatto la profezia dell'oscurità imminente (a parte l'allusione nel titolo, che in realtà non è legato alla trama orizzontale di questa stagione)? Sembra quasi di vedere un secondo pilot, più generico, edulcorato della stragrande maggioranza di ciò che renderebbe interessante, anche semplicemente a livello visivo, un adattamento di Hellblazer. Si era parlato, nei mesi precedenti la messa in onda della serie, dei potenziali vantaggi della collocazione in seconda serata su NBC, con un inevitabile accostamento ad Hannibal, caratterizzato da trovate cruente che si vedono raramente al di fuori dei prodotti cable. Se il resto della stagione è come The Darkness Beneath, verrà da chiedersi perché hanno scelto tale fascia oraria, ma anche, e soprattutto, perché hanno deciso di portare in televisione il mondo di Constantine. Visti i risultati finora, tanto valeva cambiare il titolo e spacciarlo per un qualsiasi procedurale con tinte horror.
Dalla pagina allo schermo
Zed Martin è stata creata da Jamie Delano e Rick Veitch, ed appare per la prima volta nel quarto numero di Hellblazer, pubblicato nel 1988 (disponibile in lingua originale nel volume Original Sins). Nei fumetti, Zed (vero nome Mary) era legata ad un gruppo estremista noto come Resurrection Crusade, il cui tentativo di innescare la seconda venuta di Gesù fu neutralizzato da Constantine.
What's Next
Il prossimo episodio, The Devil's Vinyl, è scritto da David S. Goyer e parla di patti con il diavolo. Farà la sua prima apparizione televisiva Papa Midnite, interpretato da Michael James Shaw.
Movieplayer.it
2.0/5