Capita che durante la vita si debbano fare delle scelte. Scelte alcune volte delicate, rivoluzionarie e inaspettate: una separazione, un trasloco, un semplice cambio di veduta. Un cambiamento. Oppure, quasi forzatamente, un trasferimento di lavoro da una sede all'altra, in cerca di stabilità e sicurezza economica. Magari, facendo pure la voce grossa fuori dai propri confini. Infatti sappiamo tutti che spesso le sedi delle grandi aziende, delle multinazionali, siano stanziate fuori dal Paese Madre, per essere collocate, diciamo così, in territori con tassazioni meno alte e mano d'opera prolifica. E capita, dunque, che il cambiamento sia repentino e drammatico, in un mondo completamente nuovo, immenso, turbolento e, alcune volte, pericoloso. Un po' come succede nell'action No Escape - Colpo di stato, diretto da John Erick Dowdle e scritto insieme a suo fratello Drew Dowdle.
Biglietto di sola andata
Costretto a trasferirsi per lavoro dal Texas al sud-est asiatico, l'ingegnere Jack Dwyer (Owen Wilson), insieme a sua moglie Annie (Lake Bell) e alle loro due bellissime bambine (Sterling Jerins e Claire Geare), non immaginava minimamente cosa gli sarebbe accaduto una volta disfatte le valige in albergo. Perché, poche ore dopo l'arrivo, il Primo Ministro del Paese viene assassinato in un agguato, scatenando, di conseguenza, un sanguinoso Colpo di Stato portato avanti da gruppi armati intenzionati a rintracciare, e uccidere, gli stranieri presenti nella città.
Dunque, tra fughe disperate e respiro corto, la famiglia Dwyer dovrà lottare per sopravvivere, contando però sull'aiuto di Hammond (Pierce Brosnan), uno strano e ambiguo turista inglese.
Duro e crudo come... Owen Wilson!
Nel film dei Fratelli Dowdle, gli elementi classici dell'action ci sono tutti: adrenalina, inseguimenti vari, sangue (e in No Escape ce n'è molto) ed effetti speciali vari ed eventuali. Eppure, balza subito all'occhio la peculiarità rilevante (e azzeccata) della pellicola: non c'è Bruce Willis, né Liam Neeson, tantomeno Will Smith a dar volto all'eroe (improvvisato) di turno. Anzi, tutt'altro che muscoli e canotta bianca, perché in No Escape il protagonista è il ''comune'' Owen Wilson, staccatosi, una volta tanto, dai toni lievi e divertenti delle riuscite commedie per calarsi nei panni di un uomo che fa del tutto per salvare la sua famiglia. Proprio così, un uomo qualunque interpretato da un Owen Wilson perfettamente in parte, che riesce ad indossare i toni esasperati e turbolenti del genere, caricandosi sulle spalle non solo la responsabilità dei suoi cari ma, a legger bene, anche tutto il peso della pellicola. Naturalmente più abituato a pellicole d'azione, riferimento speciale anche all'altro volto maschile, Pierce Brosnan, spolverato e misterioso, che regala al film una buona dose di humour e freschezza. Se la coppia maschile funzione, scricchiola la presenza femminile di Lake Bell che, soprattutto nelle scene puramente action, dove il dialogo lascia la corda alla fisicità, sembra non trovarsi a proprio aggio, separandosi, qua e là, dal personaggio che interpreta.
Un action atipico...
Chi pensa che un action movie, con un cast del genere, può essere realizzato senza difficoltà alcuna, dovrà ricredersi. La produzione di No Escape, per l'appunto, è stata alquanto travagliata, visto che il progetto di John ed Drew Dowdle (li ricorderete per essere stati gli autori dell'ottimo horror Necropolis - La città dei morti), dal 2007, è volato da un ufficio all'altro, rimbalzato e rimandato continuamente. Il motivo dei ritardi? Va bene che gli action sono (quasi) una garanzia, ma inserire due bambine, per giunta abbastanza piccole, in una cornice mortale come quella ricreata nel film, pareva eccessivo.
Eppure i due fratelli, a testa bassa, hanno portato avanti, anno dopo anno, il copione, fino alla (in)sperata realizzazione. Un film d'azione atipico, a cominciare dalla location, mai definita nei dialoghi, ma collocata geograficamente nel sud-est dell'Asia. Un set affascinante e al tempo stesso impenetrabile, multiforme e articolato, come solo il continente asiatico sa essere. Ancor più adrenalina, ancora più azione, ancor più pericolo, brulicante e in agguato, quasi ossessivo, che non lascia scampo ai protagonisti, in un gioco alla sopravvivenza disperato e asfissiante. Insomma, per merito della location e della storia asciutta e senza fronzoli di circostanza (attenzione, possiede anche una sfumatura epatica dovuta, proprio, alla presenza di una famiglia e non del classico eroe solitario), No Escape improvvisa con inventiva, intensità e, per giunta, con alcune, interessanti trovate registiche.
... Ma esagerato!
Tutto al momento giusto e nel posto giusto, quindi? Non proprio. Perché la pellicola dei Dowdle Brothers risulta sì un action energico ed originale nei modi e negli intenti, ma in alcuni snodi narrativi, tra l'altro anche importanti e decisivi, è (eccessivamente) sproporzionato ed iperbolico, perdendo di credibilità ed eccedendo in sequenza opulente e caricate.
Chiaramente, in un film del genere, dove i fatti scatenanti sono strettamente legati ad un Colpo di Stato praticamente incontrollabile e senza pietà, che miete vittime con qualunque mezzo ed arma (anche un elicottero!), viene accantonata la dimensione reale, per dar più spazio all'azione rimbombante e alla vigorosa spettacolarità. Lecito? Sì. Obbligatorio? No. Ed è proprio questa la differenza, microscopica ma fondamentale, tra un buon film ed un memorabile film d'azione.
Movieplayer.it
2.5/5