Ogni volta che esce un nuovo cinecomic, almeno una parte del fandom si interroga su quanto sarà fedele al fumetto originale, soprattutto se si tratta della trasposizione di una storia specifica, che si tratti di una miniserie o graphic novel oppure di un ciclo preciso all'interno di una serie dalla durata indefinita (vedi certi film degli X-Men o del Marvel Cinematic Universe). E in alcuni casi le discussioni in merito possono farsi molto intense, come quando i più incalliti appassionati della Marvel accusarono il ramo cinematografico di marketing fraudolento per il secondo film degli Avengers, il cui titolo era identico a quello di un recente crossover fumettistico che però a livello narrativo non aveva nulla in comune con il lungometraggio. Pertanto, abbiamo voluto stilare una classifica con i dieci cinecomics più fedeli al fumetto originale, partendo da quello che si prende le libertà maggiori per arrivare a quello che si discosta il meno possibile dalla fonte letteraria.
10. Captain America: Civil War (2016)
Primo film della Fase Tre del Marvel Cinematic Universe, Captain America: Civil War è ancora oggi un oggetto controverso per alcuni fan, in parte per quello che a loro avviso è un cast troppo espanso per un film con il solo Captain America nel titolo, e in parte per la deviazione dalla premessa del Civil War fumettistico: qui l'oggetto del disaccordo tra le due fazioni non è la questione delle identità segrete (per lo più inesistenti nel MCU), bensì il controllo governativo per quanto riguarda le attività dei supereroi. Ma a livello spirituale siamo nella zona giusta, con il conflitto tra Steve Rogers e Tony Stark che domina il film con una rabbia che si fa sempre più intensa, fino ad arrivare a uno scontro finale dall'aria quasi intimista. E anche se il ruolo di Spider-Man non è esattamente lo stesso, il suo debutto nel franchise rimane un grande momento.
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9. The Avengers (2012)
Se il secondo film dedicato agli eroi più potenti della Terra è finito nel mirino degli appassionati di fumetti per il presunto titolo ingannevole, lo stesso non si può dire del primo The Avengers, che si rifà abbastanza direttamente al primo, storico numero del mensile ideato da Stan Lee e Jack Kirby: c'è un'invasione aliena, provocata da Loki, e per l'occasione si crea un gruppo di eroi le cui personalità non sono esattamente compatibili (e c'è anche un pizzico di The Ultimates, dove è Nick Fury a reclutare i membri del team). Mancano all'appello Ant-Man e Wasp, sostituiti da Black Widow e Hawkeye, e nell'universo cartaceo Captain America non era un membro fondatore, ma tutto il resto arriva direttamente dalla pagina, filtrato attraverso il macroprogetto del MCU e l'approccio intriso d'ironia dello sceneggiatore e regista Joss Whedon.
8. Batman Begins (2005)
Adattando elementi di Year One e The Long Halloween, Batman Begins torna alle origini del tetro difensore di Gotham City e le rielabora in ottica contemporanea, con un filtro di verosimiglianza che mantiene l'atmosfera dark ma senza gli eccessi grotteschi di altre avventure audiovisive dell'alter ego di Bruce Wayne. C'è chi ha urlato al sacrilegio per la rimozione dell'immortalità di Ra's al Ghul, ma è un dettaglio all'interno di un progetto autoriale ambizioso e intelligente, che non aderisce sempre alla lettera ma cattura perfettamente lo spirito dell'universo creato da Bob Kane. Come disse Roger Ebert nella sua recensione: "Questo è il quinto film di Batman, ma è il primo ad azzeccare completamente il personaggio."
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7. X-Men: Giorni di un futuro passato (2014)
Al settimo giro (inclusi i due film su Wolverine), il franchise dei mutanti aveva bisogno di un riassestamento, ed ecco che è arrivato nelle sale X-Men: Giorni di un futuro passato, che trae spunto dall'omonimo storia di Chris Claremont e John Byrne per resettare pezzi di continuity e ricordarci perché ci siamo innamorati di questi personaggi sullo schermo due decenni or sono. Cambiano inevitabilmente dei dettagli - nel fumetto è Kitty Pryde a tornare indietro nel tempo, e la parte nel passato è condizionata dagli eventi di X-Men: L'inizio - ma lo spirito è quello giusto, con un connubio appassionante di azione, dramma e allegoria. Menzione speciale per il compositore John Ottman, che torna dopo aver lavorato al secondo episodio e firma la colonna sonora più riuscita dell'intera saga.
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6. Batman: The Killing Joke (2016)
Tecnicamente questa classifica sarebbe dedicata solo ai film usciti in sala, ma dato che Batman: The Killing Joke ha avuto diritto a una tenitura speciale al cinema negli Stati Uniti ci sentiamo in dovere di includerlo, anche per come hanno reagito i fan del fumetto di Alan Moore: prima di arrivare alla storia vera e propria, infatti, questo adattamento animato contiene un lungo preambolo originale, per allungare la durata del film, e la decisione di far accoppiare Batman e Batgirl non è andata giù ai più. Poi, però, si cede il posto al conflitto sempiterno fra il difensore di Gotham e il Joker, e il lavoro di trasposizione è fra i migliori del filone animato della DC basato su storyline precise. Da vedere rigorosamente in lingua migliore, per apprezzare le performance di Kevin Conroy nei panni di Batman e Mark Hamill in quelli della sua nemesi con le fattezze di un clown.
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5. Scott Pilgrim vs. the World (2010)
Come comprimere sei volumi in un unico film? È quello che fa Edgar Wright in Scott Pilgrim vs. the World, deliziandoci con una sequela di situazioni surreali che mettono il povero Scott in conflitto con i sette ex cattivi della sua nuova ragazza. La trama, a grandi linee, è la stessa, ma il punto di forza del film è ciò che Wright riesce ad aggiungere, abbracciando ancora di più la struttura e gli stilemi del videogame (a partire dal logo della Universal in 8-bit), e con rimandi aggiuntivi ai mondi del cinema e delle sitcom. Senza dimenticare la trovata geniale di affidare la parte di uno degli ex, un supereroe rocker vegano, all'ex-Superman Brandon Routh.
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4. Kick-Ass (2010)
E se i supereroi esistessero nel mondo reale? È questo l'assunto di base di Kick-Ass, film basato sull'omonimo fumetto di Mark Millar e notato già ai tempi dell'uscita per la sua grande fedeltà all'originale (cambiano giusto alcuni dettagli minori legati alla vita privata del protagonista), dovuta alla collaborazione fra Millar e il regista Matthew Vaughn: l'originale e l'adattamento sono stati scritti in contemporanea, con i due che si consultavano regolarmente (Millar aveva il diritto di veto su chi doveva morire). E così la decostruzione ironica del genere rimane intatta in entrambi i formati, ma il film ha una marcia in più perché consente a Nicolas Cage di imitare il Batman di Adam West.
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3. Watchmen (2009)
Come per il suo film precedente, anch'esso presente in questa classifica, il regista Zack Snyder prende molto alla lettera il testo originale, servendosi delle illustrazioni come storyboard per ogni singola inquadratura. Il risultato è Watchmen, un lungometraggio che, al netto di due omissioni o modifiche (il fumetto nel fumetto appare solo nella versione estesa come racconto animato, e il finale fu cambiato per questioni di logica interna), aderisce pedissequamente al canovaccio di Alan Moore, portando sullo schermo una crudele analisi di cosa significhi veramente essere un supereroe. E poi ha i titoli di testa più belli mai creati per una pellicola di questo genere.
2. 300 (2007)
Ancora Snyder, questa volta alle prese con Frank Miller, e anche in questo caso l'approccio è molto fedele, in termini di scrittura e linguaggio visivo. L'unica modifica sostanziale in 300 è la sottotrama politica con la regina che si oppone alle decisioni del consiglio spartano, aggiunta per dare maggiore spazio a un personaggio che nella graphic novel è appena accennato. Una deviazione che non ha convinto tutti (principalmente perché influisce sul ritmo del film), ma che non toglie troppo a una storia epica e brutale come se ne vedono raramente all'interno del filone dei fumetti sullo schermo.
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1. Sin City (2005-2014)
È possibile essere più fedeli all'originale di Sin City? Probabilmente no, se si considera che lo stesso regista, Robert Rodriguez (che ha firmato il film in tandem con l'autore Frank Miller), ha rifiutato di inserire nei credit una menzione per la sceneggiatura, dato che a suo avviso non c'è molto di adattato in quello che vediamo sullo schermo (le modifiche principali riguardano le scene di nudo, edulcorate in base alle preferenze personali degli attori). Il discorso è leggermente diverso per il secondo lungometraggio, contenente una storia originale non presente nei fumetti, ma nel complesso il mondo ideato da Miller arriva dalla carta al cinema esattamente com'è: angolazioni, fotografia e montaggio sono già inclusi nelle singole vignette, e grazie a Rodriguez il risultato finale non è solo una trovata filologica.