Christmas Bloody Christmas, la recensione: se Babbo Natale fa una carneficina

La recensione di Christmas Bloody Christmas: l'uscita Midnight Factory permette di scoprire l'allucinato horror di Joe Begos, con un Babbo Natale robot che impazzisce e massacra chi gli capita a tiro.

Christmas Bloody Christmas, la recensione: se Babbo Natale fa una carneficina

Puntuale per le feste natalizie, Plaion per la sua collana horror Midnight Factory propone una versione molto alternativa e decisamente sanguinaria di Babbo Natale, facendo scoprire uno slasher del 2022 finora inedito: Christmas Bloody Christmas è un tipico prodotto di cinema indipendente firmato da Joe Begos, cineasta dallo stile riconoscibile e allucinato.

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Christmas Bloody Christmas: Abraham Benrubi in una scena del film

Come del resto descrive bene già il titolo, Christmas Bloody Christmas non mancherà di versare fiumi di sangue sotto l'albero. Violenza e massacri in un'ambientazione natalizia non sono un connubio inedito, ma qui a dare un'impronta personale al prodotto è un'estetica davvero estrema he tanto piace al regista, condita da uno splatter artigianale che sinceramente fa la sua bella figura.

Babbo Natale diventa un folle sanguinario

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Christmas Bloody Christmas: una scena del film

La premessa sembra più roba da film piccanti e goderecci di serie B: in Christmas Bloody Christmas siamo alla vigilia di Natale e la bella Tori (Riley Dandy), che gestisce un negozio di dischi, ha in programma di incontrarsi con un uomo conosciuto su Tinder. Il suo dipendente Robbie (Sam Delich) però la scoraggia e dopo una serata passare a ubriacarsi senza limiti i due finiscono a letto insieme per una turbolenta serata di sesso. Intanto nel negozio di giocattoli dei loro amici (anch'essi in preda ad acrobatici esercizi sessuali per trascorrere la sera della vigilia...), è presente un sofisticato robot con le sembianze di Babbo Natale.

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Christmas Bloody Christmas: una scena del film

Il robot è frutto di tecnologia militare poi convertita in un gadget natalizio in grado di interagire con gli esseri umani e fare felici soprattutto i bambini. Ma il robot ha un guasto, va in tilt e ritrova all'improvviso i famelici appetiti per cui era stato costruito, quelli di una vera macchina da guerra in preda a una follia omicida. E armato di un'accetta inizia i suoi massacri, fino a prendere di mira anche Tori e Robbie.

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Christmas Bloody Christmas: Riley Dandy in una scena del film

Turpiloquio, sesso e carneficina

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Christmas Bloody Christmas: Riley Dandy in una scena del film

Inutile parlare tanto di snodi di trama o sottigliezze narrative, quando nella prima parte del film i protagonisti sfoderano un ininterrotto e forsennato turpiloquio e sono posseduti dalla voglia di bere, sballarsi e di fare sesso. E poi la seconda è una carneficina sguaiata. Il tutto alla vigilia di Natale. Ma sotto questo aspetto bisogna riconoscere all'autore il coraggio di non avere mezze misura, di andare fino in fondo e non avere paura di esagerare nelle modalità dei massacri e di proporre scene belle toste. Stona un po', a dire il vero, il fatto che per quanto puoi distruggerlo, questo Babbo Natale impazzito non muore proprio mai. Sembra farlo, ma poi un sacco di volte si rimette in moto, anche quando è ridotto a brandelli meccanici. E francamente il troppo storpia.

Uno stile psichedelico da trip

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Christmas Bloody Christmas: una scena del film

Ma oltre alla storia, qui conta molto anche lo stile, il look del film. Begos gira un film sporco, in 16mm, con riprese traballanti, soggettive molto ardite, immagini sgranate e un utilizzo ipnotizzante e quasi ininterrotto di luci psichedeliche con colori sparatissimi a effetto neon. Il risultato è davvero straniante e allucinatorio, un assalto sensoriale stile trip ulteriormente alimentato dal fatto che a parte la fase introduttiva, quello che emerge da questo caos scenografico è una vera carneficina di sangue e corpi fatti a pezzi. Ecco, se uscite fuori ancora integri e sani da tutto questo frullato che viaggia a ritmo frenetico, dovrete riconoscere a Begos di seguire una linea coerente e di sapere benissimo cosa sta facendo. Certo, il genere deve piacere, altrimenti è obbligatorio tenersi alla larga.

Il blu-ray: video giocoforza sporco, ma l'audio è uno spettacolo

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Come detto, Christmas Bloody Christmas è arrivato in homevideo con il blu-ray della Midnight Factory, confezionato nella solita elegante edizione slipcase con tanto di booklet all'interno. Il video, come del resto spiegato, è decisamente condizionato dai metodi di ripresa e dallo stile: girato in 16mm con una grana molto fitta, dettaglio giocoforza limitato e quadro pervase da luci intermittenti e psichedeliche con colori sparati, il video non può che risultare molto sporco e a tratti un po' confuso. Ma così è e nulla si può imputare al riversamento. Buone notizie invece dall'audio, un DTS HD 5.1 sia per l'italiano che l'inglese che trasmette vigore, energia e tensione. C'è una buona spazialità generale con asse posteriore molto attivo, ma colpiscono soprattutto le bordate del sub, che non solo tuona forte sui passi del Babbo Natale robot, ma vivacizza anche i suoi efferati massacri a suon di ascia, mentre la musica tambureggiante rende ancora più cupa l'atmosfera. Negli extra solo il trailer, ma come detto c'è il booklet di approfondimento.

Conclusioni

Come abbiamo visto nella recensione di Christmas Bloody Christmas, l’horror di Joe Begos presenta un Babbo Natale folle sanguinario e non usa mezze misure nel bene e nel male. La trama non c’è, i personaggi e i loro comportamenti sono imbarazzanti, ma la genuinità degli efferati massacri e i ruspanti effetti artigianali hanno un loro indiscutibile fascino. A patto di amare il genere.

Movieplayer.it
3.0/5
Voto medio
N/D

Perché ci piace

  • La scelta di pigiare a tavoletta su violenza e ritmo.
  • La coerenza di uno stile allucinatorio e psichedelico portato agli eccessi.
  • La carneficina ostentata senza remore.

Cosa non va

  • Trama e personaggi sono al limite del ridicolo, ma ci sta.
  • Non è un film per tutti, chi non ama il genere giri alla larga.