Suor Azzurra in una grande città? Sì, perché come spiegano i protagonisti, "la novità è il tema chiave dell'ottava stagione di Che dio ci aiuti", su Rai1 in dieci serata a partire dal 27 febbraio. Al centro delle nuove puntate, un altro tema importante: l'aiuto. Del resto, nessuno si salva da solo. L'Azzurra di Francesca Chillemi, dunque, saluta Assisi per trasferirsi a Roma. Il compito? Occuparsi di una casa-famiglia che ospita ragazze con una vita complicata. È stata infatti Suor Angela a chiedere ad Azzurra di aiutare il direttore Lorenzo Riva (Giovanni Scifoni, new entry della fiction) a salvare la struttura dall'imminente chiusura.
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Rimboccandosi le maniche, aiuterà Cristina, Olly e Melody (Ambrosia Caldarelli, Bianca Panconi, Ludovica Ciaschetti) ad affrontare i rispettivi problemi. Proprio Francesca Chillemi, che abbiamo incontrato in occasione della presentazione di Che Dio ci Aiuti 8, spiega che "Azzurra è più consapevole, ha fatto un percorso, e si prodiga aiutando gli altri. Non è però facile. Per la prima volta, va in una casa famiglia, lasciando una zona di comfort. Entrando in contatto con le ragazze della casa famiglia si ritrova, almeno all'inizio, ad affrontare un'iniziale chiusura emotiva da parte degli ospiti. La cosa divertente è che poi entra in contatto con il personaggio di Giovanni Scifoni".
Che Dio ci aiuti 8: intervista a Francesca Chillemi e Giovanni Scifoni
Il successo di Che Dio ci Aiuti arriva anche dalla semplicità con cui affronta, rispettandoli, temi di assoluta rilevanza. Del resto, non è un caso che la fiction, nata da un'idea di Carlotta Ercolino, Elena Bucaccio, Andrea Valagussa e Mauro Graiani continui ad essere una certezza nei palinsesti della Rai. A riguardo, Francesca Chillemi, durante la nostra video intervista, dice che: "Il potere della semplicità è forte. Oggi la semplicità non esiste. Esiste solo la semplicità di farsi gli affari propri, buttando il privato verso il pubblico. È un aspetto importante della nostra serie, perché ogni argomento e ogni tematica sono trattati con semplicità e tatto. Siamo qui ad aspettare il momento giusto".
E continua, tracciando un parallelo con la sua vita: "Siamo qui ad aspettare il momento giusto. È un aspetto che mi piace, e che provo ad infondere nella mia vita. Non ci riesco sempre, perché la semplicità non dipende solo da noi. Certo, è una forma bellissima, elegante, di forte emancipazione e di rispetto".
Il potere della semplicità
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Al fianco di Francesca Chillemi c'è Giovanni Scifoni, che riflette su quanto sia importante, per una fiction, andare dritta al punto: _"Semplicità non vuol dire facilità. Fare quello che facciamo non è facile. C'è un lavoro dietro, in otto mesi. Un lavoro di scrittura e regia. Francesco Vicario è un maestro della semplicità. Sa perfettamente cosa serve per arrivare al centro. Un lavoro che mi ha fatto bene, sono pieno di stucchi... E il regista, come Francesca, mi hanno aiutato a togliere tutto il superfluo. Sennò sai che noia?".
A proposito di aiuto, Che Dio ci Aiuti, oltre un titolo, è anche una sorta di auspicio. Forse, però, dovremmo aiutarci in primis noi stessi? Per Francesca Chillemi: "Nella fiction c'è sempre un aiuto esterno, ma di supporto. Il vero percorso è sempre dei diretti interessati. Tuttavia, le scelte del cambiamento riguardano te stesso, in prima persona". Chiosa Giovanni Scifoni: "Certo, però se non chiedi aiuto non ti salvi. E non ti salvi nemmeno se non chiedi scusa".