Nel 1950 il classico d'animazione Cenerentola ha incantanto il Festival di Berlino al punto da portarsi a casa un Orso d'oro. Sessantacinque anni dopo la magia si ripete. Niente premi stavolta, per Disney, ma una grande premiere fuori concorso che catalizza l'attenzione dei berlinesi nel penultimo giorno di festival. Nonostante Cenerentola sia una delle fiabe più adattatate per il grande schermo, sia in versione tradizione che in riletture contemporanee, Kenneth Branagh realizza il miracolo e riesce a imprimere freschezza e incanto alla sua favola romantica con l'aiuto di un cast stellare, di suggestivi effetti speciali e di un pizzico di ironia.
Cosa ha spinto Kenneth Branagh ad abbandonare momentaneamente la sua esplorazione dell'opera del Bardo per dedicarsi a una fiaba Disney? "Ho ricevuto un eccellente script da Chris Weitz" racconta la star. "Dopo averlo letto ho incontrato i produttori Disney e la loro visione mi è sembrata interessante. Mi piaceva l'idea di fare un film sul coraggio e la gentilezza. Cenerentola è una fiaba eterna, ha qualcosa di moderno e continua a intrigarci anche oggi. La sfida era quella di trovare un tocco lieve, delicato. Volevamo evitare il cinismo senza diventare troppo sentimentali. In fondo la storia si apre in modo drammatico. La prima esperienza di perdita per un bambino è un evento terribile. Ma Disney uccide genitori da un sacco di tempo".
Kenneth Branagh, regista gentile. Cate Blanchett, splendida matrigna
L'inglese Lily James interpreta una Cenerentola graziosa e volitiva, ma a calamitare l'attenzione è soprattutto Cate Blanchett, villain tanto malvagia quanto affascinante. L'attrice a Berlino si sente a proprio agio e ironizza sulla sua età mentre racconta: "Quando hanno visto il mio nome in Cenerentola, a molti è venuto il dubbio che fossi io a interpretare la protagonista. Ma ormai sono troppo vecchia per essere Cenerentola. E' qualcosa che mi conservo per gli show drag di Disney". Riflettendo sul piacere delle star nell'interpretare personaggi malvagi, Cate aggiunge: "Fare i cattivi serve a testare i propri limiti, a vedere se le persone ti amano. I cattivi, in quanto tali devono compiere azioni malvage, ma al tempo stesso devono mantenere un certo appeal".
Visto che la gentilezza è uno dei leit motiv del film, nonché il principale insegnamento impartito a Cenerentola dalla madre in punto di morte, viene spontaneo chiedere agli interpreti se Kenneth Branagh sul set è gentile. La prima a rispondere è Helena Bonham Carter, che nel film interpreta un'esilarante fata madrina e che con Branagh ha avuto una lunga relazione prima di incontrare Tim Burton, da cui si è separata di recente. Helena ha solo buone parole per il regista: "Kenneth è molto gentile, è un uomo intelligente e di talento. Essendo un grande attore, è molto sensibile riguardo ai bisogni degli attori e stavolta ha saputo portare uno sguardo fresco su una storia che conosciamo tutti. Ha saputo arricchire di complessità tutti i personaggi, ognuno di essi dà il massimo". Le fa eco la protagonista Lily James: "Sul set la gentilezza abbondava. Kenneth è estremamente generoso e mi ha aiutato a entrare in sintonia con la storia". Come ammette la Blanchett "Kenneth ha il dono di far sembrare tutto come se fosse una tua idea". Una voce positiva arriva anche da uno dei pochi maschietti del team, il principe azzurro Richard Madden. "Kenneth mi dato fiducia, è molto bravo e di lui ti puoi sempre fidare perché sai che tui aiuterà a tirare fuori il meglio di te".
Da Shakespeare ai fratelli Grimm
Prima di accostarsi a Cenerentola, Kenneth Branagh ha diretto a teatro un acclamato Macbeth prodotto dal National Theatre. Curiosamente la stessa fiaba sembra possedere echi shakespeariani. Il regista acconsente a condividere questa visione ammettendo come "in effetti ci sono degli elementi in comune con Re Lear. I grandi scrittori, nei secoli, hanno saputo cogliere i sentimenti e universalizzarli quindi penso che vi siano moltissime connessioni tra le opere letterarie più celebri. Quando una storia è molto nota sentiamo il peso dei riferimenti. Ma per trovare una prospettiva moderna, che permettesse alle ragazze di oggi di identificarsi in Cenerentola, abbiamo puntato i riflettori sulla condizione femminile. Una fiaba come questa non passa mai di moda perché è universale e flessibile. La vita è caotica, esiste la favola, ma esiste anche il male. Gli esseri umani a volte possono essere molto molto difficili. Che cosa è l'amore? Che cosa è la felicità? Riguarda il partner o proviene dal nostro animo? Nel film ho cercato di affrontare tutti questi aspetti".
Tutte le interpreti di Cenerentola concordano sulla bellezza e sull'eleganza dei costumi creati da Sandy Powell. Come spiega Cate Blanchett: "Costumi e trucco hanno influito molto sulla psiche del personaggio. Per la mia matrigna abbiamo pensato a una prevalenza del colore verde, inoltre Kenneth mi ha chiesto di usare un tono di voce basso, da femme fatale". Costumi così belli hanno comunque pro e contro. A raccontare la sua disavventura è Helena Bonham Carter, la quale spiega come, a causa dell'ampiezza delle gonne "io e Lily avevamo difficoltà a stare vicine mentre recitavamo. Abbiamo girato in esterni, di notte, e faceva molto freddo. Ma il vero dramma è stato andare in bagno. Ho avuto bisogno di aiuto per togliermi e poi rimettermi tutto. Per illuminare il mio vestito sono stati usati 4 mila led alimentati da 15 batterie che si trovavano tra le mie game e ricordo che un gentiluomo del Belgio, un elettricista, prima delle riprese veniva ad accendermi. Ho avuto il piacere di provare una creazione splendida, ma spero di non indossare mai più niente di simile nella vita".
Souvenir dal set
Cate Blanchett, presente alla Berlinale con due film, dopo aver preso la parola a sua volta fingendosi un membro della stampa australiana per fare una domanda a Kenneth Branagh, riflette sul confronto tra Ken e Terrence Malick, che l'ha diretta in Knight of Cups. "Lavorare con Terry è un'esperienza molto particolare. Lui è un filosofo e un poeta. Non che Ken non lo sia, ma in Cenerentola c'è una trama ben precisa, mentre per Terry girare un film è come andare a pescare. Ogni film è un viaggio dentro se stesso. La narrazione è meno importante dell'ispirazione poetica". Compiaciuto dall'aver ottenuto il ruolo di principe azzurro, l'interprete de Il trono di spade Richard Madden non sembra intimidito dal gran numero di star di sesso femminile che lo circondano, anzi, spiega compiaciuto: "Ho apprezzato molto il fatto di essere circondato da donne sul set e mi è piaciuta la variazione proposta da Kenneth al mio ruolo. Nella fiaba classica il principe arriva e salva la fanciulla in difficoltà, ma nel nostro caso Lily interpreta una donna forte, determinata. Questo è il motivo per cui il principe se ne innamora".
In un set così barocco e ricco di suggestivi elementi scenici, gli attori saranno stati tentati di portarsi a casa qualche souvenir. Al riguardo, l'ironico Stellan Skarsgård esclama: "Io volevo portarmi via il cavallo e ora è nel mio frigorifero. Quel cavallo mi ha fatto fare una brutta figura davanti a decide di altri cavalieri. Sono caduto davanti a tutti, ma molto lentamente. Mentre scivolavo il cavallo si è fermato, ma ciò non mi ha impedito di finire in terra". Helena Bonham Carter ribatte ironica: "Io ho tenuto la mia bacchetta magica, ma non funziona". Per la dolce Lily James il souvenir perfetto sarebbe stato "il mio anello nuziale, ma immagino costi troppo".