Dell'edizione di Cannes di quest'anno, la 71esima, si è parlato tantissimo a causa delle innumerevoli polemiche, ma si è parlato poco, troppo poco dei film che vedremo. Per un festival cinematografico, anzi IL festival cinematografico, non è esattamente un motivo di vanto e non il piede giusto con cui iniziare un'edizione che si preannuncia tutt'altro che facile per il direttore Thierry Frémaux.
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Molte volte ci si lamenta di come ormai il cinema sia sopratutto marketing (ne abbiamo parlato anche in un editoriale apposito), eppure tutti noi facciamo spesso lo stesso errore con i festival, giudicando un'intera edizione prima ancora di vedere i film stessi. Dando più peso alle eventuali mancanze, ai film che avremmo voluto vedere e che non ci sono, che a quelli realmente presenti. Dimenticando forse che sono poi spesso proprio i film meno attesi a sorprenderci e a segnare la buona riuscita di un festival. Ma necessariamente di questi film, di quelli che ci rimarranno nel cuore, dovremo parlare in seguito, per adesso, alla vigilia del Festival, non possiamo che raccontarvi quelle che sono le 10 pellicole che più ci incuriosiscono e da cui speriamo proprio non rimanere delusi.
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Proprio per questo motivo non abbiamo inserito il film di Terry Gilliam, The Man Who Killed Don Quixote, nonostante sia uno dei film più attesi e chiacchierati degli ultimi decenni. Avrete letto delle diatribe legali riguardanti il film e di come la stessa proiezione a Cannes sembrerebbe essere molto a rischio. Proprio per questo motivo noi diamo per scontato che il film non ci sarà. Speriamo ovviamente di sbagliarci, sia chiaro, ma così almeno evitiamo l'ennesima delusione da parte di un film che ha avuto una genesi a dir poco travagliata. Tanto che ci di dovrebbe fare un film... se non l'avessero già fatto!
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10. Cold War
Dopo aver vinto un Oscar per il miglior film straniero nel 2015 con Ida, il regista polacco Pawel Pawlikowski sceglie di raccontarci una atipica storia d'amore tra due persone molto differenti tra loro. Quello che sembra essere particolarmente affascinante, oltre al ritorno dello splendido bianco e nero di Ida che gli fruttò un'ulteriore nomination dall'Academy, è l'ambientazione anni '50 tra Polonia, Berlino, Yugoloslavia e Parigi nel bel mezzo della guerra fredda.
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9. Capernaum
Anche qui si tratta di un atteso ritorno, perché la regista libanese Nadine Labaki con il precedente E ora dove andiamo? aveva conquistato i festival di mezzo mondo (tra cui quello di Toronto dove fu premiata dal pubblico) e il cuore di chi scrive. Possiamo aspettarci un nuovo gioiello, magari ancora una volta con venature musical? La trama incentrata su un bambino che decide di denunciare i suoi stessi genitori promette di essere una nuova "fiaba" ricca di significati politici e sociali.
8. Under the Silver Lake
Il suo It Follows è stato uno degli horror più apprezzati ed originali degli ultimi anni. Ma con questo suo nuovo film, David Robert Mitchell vuole continuare a sorprenderci e punta alla Palma d'oro con quello che è stato definito un neo-noir con elementi onirici alla Mulholland Drive di David Lynch. Protagonisti del film il bravo Andrew Garfield e soprattutto una Los Angeles più misteriosa che mai.
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7. Burning
Il coreano Lee Chang-dong appartiene alla rara schiera di autori che non ci hanno ancora mai deluso. Questo film segna il suo ritorno al cinema, e a Cannes, dopo il lirico Poetry del 2010, ma promette anche un importante cambio di passo visto che racconta di un misterioso incidente che unisce tre persone in modo inaspettato. Il genere mistery si adatterà bene allo stile di un regista dal tono delicato e poetico?
6. Fahrenheit 451
Siamo cresciuti con il film di Truffaut, eppure non riusciamo a non essere incredibilmente curiosi di vedere su schermo questo nuovo adattamento firmato HBO.
Sarà forse la presenza di due attori che amiamo come Michael B. Jordan e Michael Shannon? O quello dietro la macchina da presa di Ramin Bahrani, regista talentuoso ma a cui è mancato ancora il salto di qualità?
O forse il merito è solo dello spaventoso ma purtroppo ancora attualissimo tema del romanzo di Ray Bradbury?
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5. BlacKkKlansman
È da tempo che Spike Lee non realizza un film all'altezza della sua fama, ma qualcosa ci dice che questo progetto potrebbe essere quello giusto. La vera storia di un detective di colore che si infiltra dentro il Ku Klux Klan e diventa capo della sezione di Colorado Springs è di quelle troppo incredibili da credere e assolutamente perfette per il suo cinema sempre al limite tra provocazione e impegno. In più nel cast c'è Adam Driver ed è una notizia che ci fa sempre piacere.
4. Solo: A Star Wars Story
Si è tanto parlato di questo spin-off di Star Wars e di come sia quasi blasfemo raccontare un Han Solo che non sia interpretato da Harrison Ford, eppure gli ultimi trailer e la presenza dietro la macchina da presa di Ron Howard (amico storico di George Lucas dai tempi di American Graffiti) sembrano aver fatto cambiare opinione anche ai fan più difficili. Di certo ci sarà da divertirsi anche perché il cast è davvero stellare: Woody Harrelson, Emilia Clarke, Thandie Newton e Paul Bettany. E ovviamente Alden Ehrenreich nei panni di Han Solo e il talentuoso Donald Glover in quelli di Lando Calrissian.
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3. Everybody Knows
L'onore del film di apertura spetta quest'anno ad Asghar Farhadi, uno dei registi più celebrati degli ultimi anni e già a Cannes con le sue due ultime opere, Il passato e Il cliente. Questa volta siamo dalle parti del thriller psicologico e il film sarà tutto recitato in lingua spagnola. Nel cast la coppia formata da Penelope Cruz e Javier Bardem con l'aggiunto del bravissimo attore argentino Ricardo Darín.
2. Dogman / Lazzaro felice / Euforia
Li mettiamo insieme perché questi tre film compongono la squadra italiana a Cannes e siamo certi che potranno regalarci, se non addirittura qualche premio, molte soddisfazioni. Matteo Garrone e Alice Rohrwacher hanno entrambi già figurato nel palmares del festival in passato, mentre proprio a Cannes Valeria Golino aveva fatto il suo esordio alla regia con il sorprendente Miele. Tre film sulla carta molto diversi tra loro, ma che ben rappresentano il cinema italiano di oggi.
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1. The House That Jack Built
Non potevamo che conservare il primo posto di questa nostra classifica per Lars von Trier, regista esiliato da Cannes e che ritorna ora, fuori concorso, a distanza di 7 anni da Melancholia e da quella memorabile e folle conferenza stampa. Il film, inizialmente pensato come una miniserie televisiva, racconta la storia di un serial killer (Matt Dillon) e siamo certi che farà discutere come nella migliore tradizione del regista danese. In un'edizione di Cannes con poche certezze e tante novità, abbiamo almeno il buon vecchio Lars a cui appigliarci. Anche perché la domanda che tutti si pongono è: quanto ci metterà per farsi cacciare ancora una volta? E soprattutto cos'altro si inventerà questa volta?
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