Scongiurato, almeno per il momento, l'incubo del maltempo, la 63° edizione di Cannes si apre puntuale e sotto un sole tiepido con l'arrivo al Palais de Festival dei divi Russell Crowe e Cate Blanchett, entrambi interpreti del kolossal Robin Hood diretto da Ridley Scott. Proprio il regista però, all'ultimo momento, ha dovuto dare forfait a causa dei postumi di un fastidioso intervento al ginocchio, ed è così che i flash dei fotografi sono tutti per i due attori che incarnano sullo schermo rispettivamente Robin Longstride (prima ancora che diventasse noto come il fuorilegge che dà il titolo alla pellicola) e la bella vedova Lady Marian che, come tradizione vuole, sono anche innamorati ed amanti.
Gli aspetti più tradizionali della leggenda di Robin Hood si limitano però proprio a questo e agli immancabili arco e frecce, perché quelle che vediamo sullo schermo per oltre due ore sono le vicende di un Robin ritratto non come un fuorilegge, ma un vero e proprio eroe di guerra, un uomo che è fondamentale nell'unire le varie baronie inglesi contro l'invasione francese e a ridare speranza ad un popolo distrutto dalla morte (!) di un Re Riccardo che non farà mai ritorno dalle crociate.

Nel dare il via a questa 63esima edizione del Festival di Cannes, il presidente della giuria, Tim Burton ha lanciato un appello per la liberazione del regista iraniano Jafar Panahi, che era stato invitato a far parte della giuria, ma è stato costretto a rinunciare perchè detenuto a Teheran insieme ad un altro collega, Mohammad Ali Shirzadi. "Siamo tutti a favore della libertà d'espressione, per la quale ci battiamo tutti i giorni" - ha affermato l'autore di Big Fish rispondendo ad una domanda sull'assenza di Panahi - "I film devono essere universali e così anche la libertà d'espressione. Chiunque ha il diritto di essere libero di esprimersi". Alle dichiarazioni
di Burton si è aggiunto un comunicato ufficiale rilasciato dal ministro degli esteri Bernard Kouchner e dal ministro della cultura Frederic Mitterrand: "Panahi è uno dei rappresentanti più illustri del cinema iraniano e il suo posto è tra i membri della giuria del Festival, dove è stato invitato".