Ammettiamolo: che siate suoi fan adoranti o che stiate dando segni di insofferenza per la sua sovraesposizione mediatica, Jennifer Lawrence è la star cinematografica che più di tutti, nell'ultimo lustro, ha saputo catalizzare l'attenzione del pubblico. Pressoché sconosciuta fino a cinque anni fa, a partire dal 2010 questa ragazza del Kentucky alta un metro e settantacinque, bionda naturale ma spesso bruna per esigenze di copione, ha iniziato una scalata pressoché inarrestabile, fino a diventare l'attrice più redditizia (e più pagata) di Hollywood. Ma non solo questo...
Perché Jennifer Shrader Lawrence, soprannominata dai fan J-Law, nata a Louisville e approdata a New York a soli quattordici anni per studiare recitazione, ha fatto e continua a far parlare di sé non solo per i suoi enormi successi professionali, ma anche e soprattutto per una "presenza scenica" non indifferente: quella di una giovane diva vivacissima e sopra le righe, che non si limita al consueto corredo di battute ed imitazioni durante i talk show, ma volente o nolente riesce a scatenare la risata (o a far alzare il sopracciglio) perfino durante le cerimonie ufficiali e i più prestigiosi red carpet. Proprio oggi Jennifer, anzi J-Law, spegne venticinque candeline, e per l'occasione abbiamo deciso di ripercorrere la sua parabola professionale descrivendo sette tappe essenziali per definire la sua carriera, ma pure la sua immagine pubblica: dai film più importanti ai siparietti comici, dai premi alle gaffe, ecco dunque il ritratto di una star un po' 'scombinata', che ha conquistato i vertici di Hollywood ma ancora fa fatica a restare in equilibrio su un paio di tacchi a spillo...
1. I primi passi: dalla TV al Festival di Venezia
I primissimi credits di Jennifer Lawrence come attrice consistono in semplici apparizioni da guest star in singole puntate delle serie TV Detective Monk, Cold Case - Delitti irrisolti e Medium, tutti fra il 2006 e il 2007. Sempre nel 2007 la Lawrence, all'epoca sedicenne, si guadagna il suo primo ruolo di rilievo: quello di Lauren Pearson, figlia maggiore dei coniugi Pearson nella sit-com familiare The Bill Engvall Show, in onda per tre anni sulla TBS, ma senza particolare fortuna. Il 2008, invece, segna un momento pivotale nella carriera della Lawrence, con il suo approdo al cinema in due pellicole di cui è co-protagonista. La prima è il dramma indipendente The Poker House, storia di tre sorelle adolescenti costrette a crescere in un bordello, ma è il secondo ad offrire una visibilità internazionale all'attrice: The Burning Plain - Il confine della solitudine, esordio alla regia del celebrato scrittore messicano Guillermo Arriaga, in un racconto che intreccia linee narrativi e piani temporali differenti. Jennifer Lawrence, che nel film interpreta il ruolo della figlia di Kim Basinger, riesce ad attrarre l'attenzione della critica, e quando The Burning Plain viene presentato in concorso al Festival di Venezia 2008 la Lawrence ottiene il premio Mastroianni come miglior attrice emergente.
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2. Un gelido inverno: è nata una stella
Se The Burning Plain costituisce un trampolino di lancio, il film che catapulta definitivamente Jennifer Lawrence fra i nuovi talenti in ascesa a Hollywood arriva quasi due anni più tardi, conquista il primo premio al Sundance Film Festival 2010 e riceve le lodi pressoché unanimi della critica statunitense: si tratta di Un gelido inverno, altra produzione indipendente, sceneggiata e diretta da Debra Granik a partire dal romanzo Winter's Bone di Daniel Woodrell. Ambientato fra i suggestivi paesaggi ghiacciati dell'Altopiano d'Ozark, Un gelido inverno è il ritratto di un frammento d'America rurale, selvaggia e quasi fuori dal tempo: una sorta di pericolosa no man's land senza legge che fa da cornice a una detection con sfumature da thriller. Nella parte di Ree Dolly, una ragazza diciassettenne dalla fredda determinazione, impegnata a prendersi cura di due fratelli più piccoli e alla disperata ricerca di un padre scomparso nel nulla, la Lawrence dà prova di un grande talento, in quella che, ad oggi, rimane probabilmente la sua migliore performance sul grande schermo. Forte dell'entusiasmo della critica, Un gelido inverno riscuote un buon successo di pubblico e si aggiudica quattro nomination all'Oscar, inclusa una candidatura come miglior attrice per Jennifer Lawrence, che si ritrova in compagnia di colleghe del calibro di Annette Bening, Nicole Kidman, Natalie Portman e Michelle Williams.
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3. Dal cinema indie ai blockbuster: J-Law nel team degli X-Men
Forte dei consensi riscossi con Un gelido inverno, nel 2011 Jennifer Lawrence torna a farsi applaudire al Sundance Film Festival con un altro film vincitore del Grand Jury Prize, il delicato e commovente Like Crazy di Drake Doremus, in cui però ha un ruolo secondario accanto alla coppia di protagonisti, Anton Yelchin e Felicity Jones. Nel frattempo, l'attrice ritorna sugli schermi con la sua prima mega-produzione hollywoodiana, nientemeno che un cinecomic della Marvel: X-Men: L'inizio, un prequel delle avventure degli X-Men, con Matthew Vaughn alla regia e un cast completamente nuovo: James McAvoy e Michael Fassbender prestano il volto ai giovani Charles Xavier e Magneto, affiancati da Kevin Bacon, Rose Byrne e January Jones. Alla Lawrence viene affidato il personaggio di Raven, ragazza destinata a trasformarsi nella potente ed ambigua Mystique. Forte anche di una ricontestualizzazione negli anni Sessanta durante la "crisi di Cuba", in piena Guerra Fredda, X-Men: L'inizio rilancia il franchise degli X-Men, mentre il set del film si rivela galeotto per la Lawrence e il suo collega Nicholas Hoult (nella parte di Bestia), che fra litigi e riappacificazioni faranno coppia fino al 2014 (seguirà un interludio romantico di pochi mesi fra la Lawrence e Chris Martin, il leader dei Coldplay). Il personaggio di Mystique avrà un rilievo assai maggiore in X-Men: Giorni di un futuro passato, uscito al cinema con grande successo l'anno scorso, per la regia di Bryan Singer, mentre per il prossimo anno è in arrivo un nuovo capitolo della saga, X-Men: Apocalypse.
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4. Il canto di battaglia della Ghiandaia Imitatrice
Se negli ultimi anni Jennifer Lawrence è stata l'attrice di maggior successo dell'industria americana, e se oggi gode di una popolarità tanto vasta, gran parte del merito va attribuito senz'altro al personaggio che l'ha trasformata da subito nella nuova icona del cinema d'azione hollywoodiano e del filone young adult: Katniss Everdeen, l'eroina della saga letteraria sci-fi Hunger Games, firmata dalla scrittrice Suzanne Collins. Selezionata per impersonare la giovane e combattiva Katniss in Hunger Games di Gary Ross, trasposizione del primo romanzo della serie, Jennifer sfodera l'intensità e la grinta necessarie a rendere Katniss un'eroina del tutto convincente: dal profondo altruismo, che la porta ad offrirsi volontaria per partecipare ai famigerati Hunger Games, alla tenacia con cui si batte per sopravvivere e per salvare il suo partner, Peeta Mellark (Josh Hutcherson), Katniss diventa una figura simbolo del cinema contemporaneo, nonché il veicolo per il travolgente successo della Lawrence.
Uscito nelle sale nella primavera del 2012, il primo Hunger Games incassa quasi settecento milioni di dollari e fa schizzare alle stelle le quotazioni di Jennifer Lawrence. All'immenso entusiasmo nei confronti del film fa da contraltare l'atteggiamento spontaneo ed accattivante della Lawrence, una sorta di "diva della porta accanto" che sfrutta ogni intervista e ogni passerella per dare prova della sua autoironia. Di colpo, la "Ghiandaia Imitatrice" di Hunger Games si ritrova ad essere l'idolo di plotoni di teenager in tutto il mondo, nonché di quegli spettatori young adult dei quali un prodotto come Hunger Games sa intercettare alla perfezione i gusti e le aspettative. E infatti, le cifre per la saga distopica tratta dai romanzi della Collins cresceranno in maniera esponenziale con i due capitoli seguenti, diretti da Francis Lawrence: nell'autunno 2013 Hunger Games: La ragazza di fuoco esordisce col botto, imponendosi come il campione d'incassi dell'annata al box office USA, mentre un anno più tardi Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte 1 fa lievitare il ricavato complessivo della saga a due miliardi e trecento milioni di dollari.
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5. Un capitombolo da Oscar: Il lato positivo
Ma nel 2012, Hunger Games non è l'unica "punta di diamante" nella carriera della Lawrence: nello stesso anno, infatti, l'attrice inaugura la sua collaborazione con il regista e sceneggiatore David O. Russell con la commedia sentimentale Il lato positivo - Silver Linings Playbook, basata sul romanzo omonimo di Matthew Quick. Nel film, Bradley Cooper veste i panni di Patrick Solitano Jr, un ex insegnante affetto da un disturbo bipolare che torna a casa dai genitori dopo un doloroso divorzio e una lunga permanenza in una clinica psichiatrica, sviluppando un rapporto di complicità e di affetto con Tiffany Maxwell, una giovane vedova un po' nevrotica che riuscirà a fargli recuperare la fiducia in se stesso. I toni da dramedy ben bilanciato, l'affiatata squadra di interpreti e il romanticismo della love story fra Pat e Tiffany sono gli ingredienti di un successo clamoroso: presentato al Toronto Film Festival 2012, Il lato positivo registra incassi da capogiro e totalizza trenta milioni di spettatori, rendendo la Lawrence la nuova "fidanzatina d'America".
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Dal canto suo, J-Law si destreggia con disinvoltura fra copertine dei tabloid, servizi fotografici e red carpet, non rinunciando allo status di sex symbol ma dimostrando anche la leggerezza e l'umorismo sufficienti a non prendersi troppo sul serio. "Ho battuto Meryl!" esclama raggiante la Lawrence quando la Hollywood Foreign Press Association le assegna il Golden Globe come miglior attrice di commedia, salvo poi precisare di aver citato una battuta di Bette Midler dal film Il club delle prime mogli. Intanto, l'America è sempre più innamorata della giovane star e Il lato positivo conquista otto nomination agli Oscar, inclusa una seconda candidatura per la Lawrence. Quell'anno, a dir la verità, nella stessa categoria ci sarebbero almeno due interpreti assai più meritevoli, la dolente Jessica Chastain di Zero Dark Thirty e la straziante Emmanuelle Riva di Amour; ma l'Academy non resiste né all'immagine da supporting girlfriend di Tiffany, adorabile e un po' svitata, né tantomeno al carisma della Lawrence. La vittoria di Jennifer non è una sorpresa per nessuno, ma l'attrice riesce ugualmente a stupire gli spettatori "cappottandosi" in diretta mondiale sui gradini del palco del Kodak Theatre, mentre si reca a ritirare la statuetta.
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6. Una star con i piedi per terra, tra gaffe, battute e photo leak
Lo scivolone durante la notte degli Oscar è solo il più noto fra gli innumerevoli piccoli incidenti collezionati in poco tempo da Jennifer Lawrence, che si diverte a infrangere l'etichetta delle cerimonie ufficiali con siparietti e fuori programma che mandano in visibilio i fan e i media. Celeberrima, a tal proposito, la 'scenetta' che va in onda subito dopo la cerimonia degli Oscar: intervistata da Good Morning America, la Lawrence viene interrotta da Jack Nicholson. La reazione estasiata della ragazza, il suo corredo di smorfie e di faccette buffe, gli attacchi di ridarella e l'ironia con cui giostra la situazione di fronte alla telecamera sono da manuale, e infatti hanno una diffusione virale. Ma ad impazzare su internet sono anche i photobomb durante le première hollywoodiane (impagabile quello ai danni di Taylor Swift sul tappeto rosso dei Golden Globe) o l'ospitata televisiva nel corso della quale si mette a cantare Believe di Cher a squarciagola, mentre sempre dal palco degli Oscar 2014 Ellen DeGeneres non si lascia sfuggire l'occasione per ironizzare sull'ennesima caduta dell'attrice, inciampata questa volta sul red carpet della serata degli Academy Award. Fa ancora più notizia, ma in maniera decisamente spiacevole, il cosiddetto photo leak dell'agosto 2014, con la diffusione sul web, in seguito a un hackeraggio, di alcune foto private dell'attrice nuda; la Lawrence reagisce con sdegno alla vicenda, equiparando la diffusione di quelle foto ad un abuso sessuale.
7. L'accoppiata vincente con Bradley Cooper e i prossimi film in arrivo
Soltanto un anno dopo aver fatto faville ne Il lato positivo, Jennifer Lawrence e Bradley Cooper tornano a recitare insieme in un'altra pellicola firmata da David O. Russell: l'ottimo American Hustle - L'apparenza inganna, un trascinante crime movie ambientato nel New Jersey degli anni Settanta, fra simpatici truffatori, politici corrotti e agenti dell'FBI. E contro ogni previsione, la Lawrence trasforma uno dei più bizzarri esempi di miscasting visti in tempi recenti in un grande successo personale: la sua Rosalyn Rosenfeld, moglie sguaiata, collerica, opportunista e fedifraga del truffatore Irving Rosenfeld (Christian Bale), dovrebbe essere infatti una donna prossima alla quarantina, abbandonata dal marito in seguito alla passione per la fascinosa e fragile Sydney Prosser (Amy Adams). Ma la Lawrence, che durante le riprese ha appena ventidue anni, riesce comunque a risultare credibile nella parte grazie a una performance davvero scatenata, che include perfino un'esilarante esibizione canora sulle note di Live and Let Die degli Wings.
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Uscito nelle sale nel dicembre 2013, American Hustle trionfa al box office, vince tre Golden Globe e incassa ben dieci nomination agli Oscar, incluse le candidature per Bale e Adams come protagonisti e per Cooper e Lawrence come supporter; Jennifer, premiata con il Golden Globe, rischia addirittura di portarsi a casa una seconda statuetta consecutiva, se non fosse per la vittoria di Lupita Nyong'o. Nel frattempo, lei e Bradley Cooper girano insieme un terzo film, il melodramma in costume Una folle passione, diretto dalla regista danese Susanne Bier, ma stavolta il responso della critica è disastroso e il fiasco al botteghino pesante come un macigno. In compenso, J-Law e Bradley si preparano a fare coppia nuovamente con un progetto in uscita a Natale negli USA e che ha già suscitato molta curiosità: Joy, un film biografico diretto da David O. Russell e incentrato sulla vicenda di Joy Mangano, giovane madre di famiglia che 'inventò' una prodigiosa scopa chiamata Miracle Mop. Un mese prima, il 19 novembre, debutterà invece nelle sale Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte 2, l'ultimo capitolo della saga, già destinato a rientrare fra i campioni d'incassi di quest'anno. E una volta smessi i panni di Katniss, chissà quali e quanti altri ruoli aspettano questa gigantesca superstar di appena venticinque anni.
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