Voce dalla potenza incredibile, carisma quasi animalesco, una personalità complessa: Freddie Mercury, indimenticabile frontman dei Queen, è uno degli immortali della musica. Difficile quindi rendere sul grande schermo tutta la sua complessità, artistica e personale. In Bohemian Rhapsody, che vede protagonista Rami Malek, si racconta più il mito che l'uomo, senza scavare nel suo lato più oscuro, cercando di preservare l'aura di leggenda che lo circonda.
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Il film di Bryan Singer - qui potete leggere la nostra recensione di Bohemian Rhapsody - è nelle sale italiane dal 29 novembre, e promette di rinnovare e rafforzare il mito dei Queen: non un'opera per i veri appassionati o chi conosce la biografia di Freddie Mercury a memoria, ma una pellicola per il vasto pubblico, che magari si avvicinerà alle splendide canzoni della band inglese proprio grazie a questa pellicola. Per il ruolo del cantante è stato scelto il protagonista della serie Mr. Robot, che con Mercury ha in comune, oltre alla mascella ben definita, l'essere cresciuto sentendosi diverso. I suoi occhi grandi e le origini egiziane lo hanno infatti portato a spiccare tra la folla, così da scegliere ruoli fuori dal comune.
Il frontman dei Queen è il ruolo della sua carriera e ne è ben consapevole: abbiamo incontrato Rami Malek a Roma, dove gli abbiamo chiesto come possiamo mettere in pratica l'insegnamento di Freddie, ovvero che le nostre debolezze possono essere la nostra forza: "Ho cercato di capire, guardando i suoi concerti, come mai avesse tutto questo potere sul suo pubblico, come riuscisse a tenerlo in pugno" ci ha detto, proseguendo: "Credo perché era così sfrontato e audace: dava agli spettatori la sensazione che, non importa chi fossero, potevano essere uguali. Guardandolo si aveva la sensazione che ci fosse sempre molto di più oltre ciò che mostrava agli altri e le persone si identificano in questo."
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Allergia ai gatti e solitudine
In Bohemian Rhapsody ci saranno almeno dieci gatti in scena, ma l'attore è allergico: come ha fatto a girare? "Non posso credere che questa cosa sia davvero online!" ci ha detto ridendo, proseguendo: "Sì, sono allergico. Ma mi amano, i gatti mi amano, non so come mai. Non potevo stare sul set con loro tutto il tempo: quindi c'erano dei momenti in cui, quando giravamo la macchina da presa, ero un pessimo interprete, che non guardava l'altro attore, ovvero il gatto!".
Bohemian Rhapsody è anche un film sulla solitudine: come possiamo fare quando l'amore, e forse nemmeno la musica, sono abbastanza? Per l'attore: "È davvero una buona domanda: cosa possiamo fare? Non lo so, non posso parlare per tutti, ma se pensiamo alle relazioni di Freddie, l'essenziale è trovare una famiglia, che sia la tua, i membri della band o amici esterni. Credo che nella sua vita abbia coltivato delle amicizie fantastiche, non vediamo tutto nel film, ma c'è una lezione valida: a prescindere dal raggiungere l'obiettivo che ti sei prefisso, tutto si basa sulle relazioni e sull'amore: sono così importanti che possono farti superare tutto. E la musica aiuta, davvero: credo sia la combinazione di tutte queste cose."
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