Alla fine non è Sopravvissuti ma Black Out è la fiction Rai che potrebbe maggiormente strizzare l'occhio a Lost (misteri compresi). Nei nuovi otto episodi - ogni martedì in prima serata su Rai1 - il giallo al centro del racconto infatti raddoppia e si prepara a dare le risposte alle tante domande lasciate in sospeso. Sempre in collaborazione con la Trentino Film Commission e sempre a metà tra mystery e thriller, con alcune novità davanti e dietro la macchina da presa.
Black Out 2 - Le verità nascoste
La storia della fiction Rai riprende da dove l'avevamo lasciata. L'aver scoperto che Umberto (Alessandro Riceci) è l'assassino di Max, il proprietario dell'Hotel Cima Paradisi dove il gruppo di protagonisti è rimasto bloccato senza comunicazioni con l'esterno dopo la slavina ed il conseguente black out del titolo, e di Volturno (un ospite dal carattere arrogante) era solo la punta dell'iceberg. Parallelamente Elena, la figlia di Giovanni (Alessandro Preziosi) si sveglia dal coma ma non è più la stessa di prima mentre il padre e il fratello Riccardo (Federico Russo) devono affrontare come dirle la verità sulla loro famiglia.
Non è l'unica bella notizia in arrivo: Marco (Marco Rossetti) riesce a mettersi in contatto con il soccorso di Trento e arriva un elicottero pronto a riportarli a casa. Peccato che, come quasi tutto in questa serie, nulla è come sembra. Il segreto a lungo celato della Valle del Vanoi sta per venire a galla e diventerà una questione di sopravvivenza per tutti i protagonisti, a partire da Max. E un nuovo omicidio sta per essere commesso. Ma chi sarà il colpevole?
Confronto e conflitto nella serie Rai
Non può non far pensare agli Others di lostiana memoria l'arrivo delle tre new entry principali della seconda stagione di Black Out: il pilota e Capitano del Soccorso Civile Angelo Parri (Alessio Vassallo) che legherà con Marco; l'Ispettore Capo della Polizia Federica Guidi (Adele Dezi) che si confronterà subito con la rappresentante della legge presente nell'hotel, l'appuntato dei carabinieri Lidia Ercoli (Aurora Ruffino); la geologa Sabrina Migliori (Fiorenza Tessari), sorpresa dal modo in cui Claudia (Rike Schmid), da unico medico presente, sia riuscita a gestire la situazione e il coma di Elena.
Non mancano i momenti di confronto e conflitto nelle nuove puntate che, almeno dalle prime due viste, promettono lo stesso ritmo del ciclo inaugurale, divenendo la forza della narrazione, insieme al mistero di fondo. Si alternano momenti di stasi, primi piani dei personaggi e panoramiche del suggestivo (ma ostile) paesaggio della montagna delle Dolomiti, con una colonna sonora un po' invadente in sottofondo, ad altre sequenze con un montaggio più sincopato destinato agli inseguimenti e alle grandi rivelazioni.
Giallo e thriller tra le nevi delle Dolomiti
Con la speranza di fuggire da una Valle carica di interrogativi, i protagonisti si ritrovano dentro una sorta di Dieci piccoli indiani in cui uno dopo l'altro sembrano soccombere e, soprattutto, iniziano a sospettare di tutti. Un giallo da camera gestito in modo claustrofobico dalla regia del duo di new entry dietro la telecamera: Fabio Resinaro e Nico Marzano. Ci sono molti personaggi che possono rappresentare la figura del detective ma anche loro finiscono tra i sospettati, rendendo il caso da risolvere più complesso del previsto.
Non si può fidarsi di nessuno, e bisognerà mettere insieme i pezzi un episodio alla volta. Si evolvono anche le relazioni tra i personaggi, e la famiglia e gli affetti si rivelano il nucleo e il movente per le azioni di tutti i protagonisti coinvolti. Notiamo un grande lavoro recente con le Film Commission locali da parte della Rai in questa stagione televisiva: il territorio, affascinante eppure impervio, diviene ancora una volta personaggio e non sembra voler far uscire vivo il gruppo da una situazione che terrà gli spettatori incollati allo schermo.
Conclusioni
I primi episodi di Black Out 2 – Le verità nascoste prendono quanto fatto con la prima stagione e lo ampliano con nuovi arrivi nel cast e alla regia, provando a rendere il racconto ancora più corale ed organico. Si replicano i meccanismi del ciclo inaugurale in maniera funzionale, le nuove aggiunte contribuiscono ad accrescere il mistero e ad utilizzare le location a livello narrativo. Il cast continua a rimanere su una recitazione in sottrazione piuttosto che il contrario, anche può apparire ancora fredda e distaccata.
Perché ci piace
- Il mistero (anzi, i misteri) di fondo e del nuovo sottotitolo.
- Il nuovo giallo e i nuovi personaggi, soccorritori… o forse no.
- La regia claustrofobica di Resinaro e Marzano e il loro utilizzo della location.
Cosa non va
- Le prove del cast continuano ad essere un po' distaccate.
- Il ritmo sincopato a volte interrotto da momenti di stasi.
- Una colonna sonora spesso invadente.