Dopo un anno di pausa, il DC Extended Universe tornerà nelle sale nel 2020 con due titoli. Il primo di questi, Birds of Prey, uscirà a febbraio ed è il primo film collettivo al femminile del franchise nello specifico e del genere supereroistico americano in generale, portando sullo schermo l'omonimo team composto da Black Canary, Huntress e Renee Montoya, con la partecipazione speciale di Harley Quinn che torna con le fattezze di Margot Robbie e ha dominato il marketing fino ad ora. Come spieghiamo nel nostro commento al primo trailer di Birds of Prey pone lei al centro, sfruttando la popolarità del personaggio e dell'attrice, ma l'operazione va oltre il mero star power poiché la presenza di Harley è legata alle trasformazioni che stanno caratterizzando il franchise DC. Ecco perché.
Non è la solita Harley Quinn
Il trailer di Birds of Prey (e la fantasmagorica rinascita di Harley Quinn) si apre con la voce narrante della celebre criminale, che per l'occasione avrà un ruolo più da antieroina. È una voiceover, quella di Harley Quinn, qui all'insegna del cambiamento, che parte dalle origini del suo nome ("Arlecchino è un servo, ha bisogno di un padrone") per poi chiarire che le cose cambieranno: "Io e il Joker ci siamo lasciati", dice Harley mentre la vediamo lanciare dei coltelli su un disegno del folle clown che, stando a foto scattate sul set, apparirà brevemente in una scena dove lei taglia i ponti con lui (ma la sequenza in questione è stata girata con una controfigura anziché con Jared Leto). È una nuova Harley Quinn, desiderosa di reinventarsi in un mondo indifferente: "Alla gente non frega nulla di quelle come noi", precisa l'adorabile psicopatica prima di affermare di essersi imbattuta in altre donne in cerca di emancipazione. Una frase importante, che chiarisce il tema di fondo del film e la sua natura: come abbiamo già detto, è il primo film collettivo al femminile all'interno della produzione supereroistica hollywoodiana, e anche il secondo film DC, dopo Wonder Woman (il cui sequel uscirà la prossima estate), a essere diretto da una donna, Cathy Yan (anche la sceneggiatura vanta una firma forte femminile, quella di Christina Hodson).
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Una fantasmagorica rinascita per il DC Extended Universe?
È anche una frase simbolica per come si sta evolvendo il DC Extended Universe dopo una prima fase fortemente influenzata dalla visione di Zack Snyder, la cui differenza di vedute con la Warner Bros. ha portato ai compromessi di Justice League e alla necessità di modificare l'impostazione del franchise: meno crossover e più attenzione ai singoli titoli, dotati di un'identità propria. Da quel punto di vista, il primo film DC del 2020 si vuole emancipare dall'essere percepito come uno spin-off di Suicide Squad, il film dove avevamo assistito al debutto cinematografico di Harley.
E un'emancipazione per Margot Robbie
Ed è un'emancipazione anche per la stessa Margot Robbie, che con questo lungometraggio esordisce come produttrice all'interno del DCEU e ha quindi maggiore voce in capitolo sull'uso del suo personaggio, che rivedremo poi nel 2021 in The Suicide Squad, presumibilmente in una veste simile a quella rinnovata del 2020 dato che il Joker mancherà all'appello anche nel film di James Gunn. Ed è una veste che, al netto di una possibile redenzione, non sarà priva dei tratti folli che abbiamo imparato ad apprezzare a partire dal 1992, quando Harley è stata introdotta nel mondo di Batman tramite la celebre serie animata.
Intrattenimento per adulti
Birds of Prey è stato annunciato come il primo film vietato ai minori (negli Stati Uniti, con visto R) del DCEU, per lo meno per quanto riguarda l'uscita in sala (la versione estesa di Batman v Superman: Dawn of Justice è anch'essa vietata a causa di alcuni secondi di violenza di troppo, ma si tratta dell'home video). Il trailer allude alla cosa tramite un'altra battuta della protagonista, che si presenta come "Harley Freaking Quinn", frase presumibilmente edulcorata trattandosi di un filmato promozionale destinato a tutti (nel film vero e proprio dirà quasi certamente "fucking"). E la questione di quanto il lungometraggio voglia essere controcorrente è espressa anche in un'altra battuta di lei, rivolta al villain Black Mask (Ewan McGregor): "Sono io quella di cui dovrebbero avere paura, non tu, e non Mister J". Al di là del legame con l'emancipazione, quella frase suggerisce che vedremo comunque in azione la Harley deliziosamente cattiva che conosciamo, e vista la mancanza di censure il potenziale per scene comicamente estreme c'è. Molto probabilmente il candelotto di dinamite che chiude il trailer con la giusta dose di ironia è solo l'inizio...