Chi, almeno una volta, non ha sognato di diventare un supereroe? Per non parlare della possibilità di essere protagonista di un film della Disney. Ebbene, Flavio Insinna ha realizzato entrambe queste possibilità dando la voce a Baymax, il robot ultra moderno al centro della nuova avventura targata Disney Big Hero 6, ispirato all'omonimo fumetto Marvel. Accanto a lui anche Virginia Raffaele, diventata famosa per le molte imitazioni e parodie, che questa volta mette la sua capacità di reinterpretare al servizio del personaggio di Cass, zia sempre stressata e iperattiva del geniale teenager Hiro.
Il cuore di questa animazione, nata dai creatori di Frozen - Il regno di ghiaccio e Ralph Spaccatutto, è chiaramente avventuroso. Accanto al tenero e gentile Baymax, programmato per prendersi cura delle persone, c'è anche un gruppo di super eroi involontari; l'adrenalinica Go Go Tomago, il maniaco dell'ordine Wasabi No-Ginger, la maga della chimica Honey Lemon e il fanatico Fred. Insieme cercheranno si arrestare la minaccia di un misterioso uomo mascherato e capiranno veramente cosa vuol dire essere un supereroe. Il film, diretto da Chris Williams e realizzato sotto la supervisione di John Lasseter, uscirà nelle sale il 18 dicembre in più di 500 copie.
Approdare al doppiaggio
Flavio Insinna è un volto conosciuto al grande pubblico per essere il padrone di casa di molti programmi Rai ed interprete di alcune fiction di successo. Ed è proprio ad una di queste, nello specifico Don Matteo, che inaspettatamente deve la sua partecipazione a Big Hero 6, nonostante il doppiaggio sia per lui una terra sconosciuta. "Se non avessi incontrato sul set di Don Matteo Luca Ward, non avrei vissuto questa avventura. È lui che ha dato il mio numero a Roberto Morvillo per fare il provino per Baymax. Io non mi ero mai avvicinato ad una sala di doppiaggio, tranne per un'esperienza poco felice. Questa volta, però, serviva un talent ed io non sapevo nemmeno di esserlo. Comunque, mi sono sentito accolto in un modo del tutto diverso ed il provino è stato approvato dagli Stati Uniti, anche se credo che si siano distratti in quel momento. Però vorrei ringraziare soprattutto Massimiliano Manfredi, la voce italiana di Edward Norton tanto per dire, che mi è stato accanto tutti i giorni aiutandomi a trovare la giusta intenzione nella voce. E, se si ha la fortuna di incontrare una persona così, è possibile fare un buon lavoro anche all'interno di un mestiere che non è il tuo."
Dello stesso parere è Virginia Raffaele, diventata in questi ultimi anni una vera maestra nell'utilizzo della voce. "Anche per me è stat la prima volta in una sala di doppiaggio e la presenza di Manfredi è stata fondamentale. Non solo ti aiuta a comprendere l'intonazione di una battuta ma ti muove. Perché è impensabile interpretare da fermo un personaggio che sullo schermo é in movimento. Per quanto riguarda, poi, entrare nel mondo Disney, per me ha rappresentato l'avverarsi di un sogno."
Lavorare con la voce
Erroneamente si può pensare che, per chi è abituato ai tempi radiofonici, il doppiaggio sia un passo successivo naturale. In realtà si tratta di un lavoro vocale del tutto diverso, come spiega la Raffaele. "Quando sei in radio, non essendoci la parte visiva, devi comunicare tutto con la voce, utilizzando i tempi comici che sono fondamentali. Con il doppiaggio, però, si passa ad un livello successivo perché davanti a noi abbiamo dei personaggi, che sembrano dei veri e propri attori in carne ed ossa. Qui il mestiere di attore ci viene in aiuto anche se non tutte le intenzioni o le intuizioni che abbiamo possono essere giuste. Alcune, tanto per usare un termine tecnico, possono non incollarsi al viso del nostro personaggio. In questo senso si comprende come il doppiaggio è un lavoro di voce profondamente legato alla parte visiva."
Diventare Baymax
In che modo posso esserti utile? Questa è la domanda che il robot extralarge realizzato da Tadashi, fratello maggiore di Hiro, chiede con dolcezza e interesse ai suoi interlocutori, dimostrando così una natura programmata per essere sempre al servizio degli altri. Un'attitudine che nasce anche, e soprattutto, dall'intonazione della voce. "Per dare corpo al morbido Baymax ci siamo mossi con i piedi di piombo - spiega Insinna - La sfida più grande era trovare una voce che non fosse robotica, pur non essendo un essere umano. Il pensiero, che ho tenuto in mente per tutta la lavorazione, è stato quello di un sorriso morbido e rassicurante. Solo nel finale ci siamo abbandonati ai sentimenti e con noi anche quel simpatico cicciolone. Per il resto ci vuole sempre un grande rispetto. Non dobbiamo amare troppo noi stessi, ma ciò che facciamo. Tutti i miei maestri, in testa Gigi Proietti, mi hanno insegnato questo, ossia ad essere spietato con me stesso ma ad avere grande passione per il mio lavoro. Per questo faccio tutto con l'entusiasmo della prima volta e la disperazione dell'ultima."
Crescere con Disney
Dal 1937, anno dell'uscita di Biancaneve e i sette nani, Walt Disney ha iniziato incantare il mondo dei più piccoli, e non solo, con i suoi lungometraggi. Da quel momento molte generazioni sono cresciute in un mondo di sogni sempre più popolato da personaggi nuovi e moderni. Ma quali sono i preferiti delle nostre "voci"? "Io ho adorato Gli incredibili - ammette la Raffaele - in modo particolare avrei voluto doppiare Edna, anche se Amanda Lear è stata fantastica e praticamente irraggiungibile. Se devo pensare ad altri film, poi, il mio cuore va sicuramente a Dory di Alla ricerca di Nemo." Insinna, invece, ritorna alla tradizione Disney con Il libro della giungla e Gli Aristogatti, anche se il genio di Aladdin, interpretato da Proietti, rappresenta per lui una delle migliori performance di doppiaggio. "Potessi tornare indietro, per chiari motivi fisici e strutturali, oltre che per la mia propensione al ballo, vorrei doppiare l'orso Baloo de Il libro della giungla. Quel personaggio, inoltre, incarna anche la mia filosofia di vita, ossia bastano un po' di briciole, lo stretto indispensabile per stare bene".