Un peccato, perché dietro il film di Andrea Fazzini e Alessandro Pavanelli ci sarebbe un'idea decisamente dirompente. È di per sé interessante strutturate una commedia - o meglio dire una black comedy, date le svolte - seguendo due figure femminile totalmente opposte e contrarie ad ogni possibile idealizzazione, considerando anche che le due protagoniste sono scritte seguendo una logica che possa addirittura essere liberatoria e propedeutica per quelle battaglie atte ad assottigliare le differenze di genere (in fondo la miglior commedia riflette il presente).

Tuttavia, BFF - Best Friends Forever, arrivato in digitale su Paramount+, non riesce quasi mai nell'intento (qualora ci fosse un intento), dimostrandosi narrativamente e visivamente poco efficace, se non per essere ideato seguendo il filo logico di una visione in streaming, senza impegno e senza pretese. Tutto lecito e tutto giusto (in fondo il mercato oggi è cambiato), ma se pensiamo alle premesse (e se pensiamo anche alle due protagoniste, che ci ricordano i duetti tra Tina Fey e Amy Poehler) potevamo pretendere - passateci il plurale generalizzato e passateci il verbo poco accondiscendente - una commedia di tutt'altro punto e spunto.
BFF: Ambra Angiolini e Anna Ferzetti come Tina Fey e Amy Poehler? Quasi
Ma di cosa parla BFF? Scritto da Pavanelli e Fazzini (con il contributo di Giuliana Pizi), racconta di Anna e Virginia, interpretate da Anna Ferzetti e Ambra Angiolini. Si conosco da sempre, e da sempre sono migliori amiche. Perenni immature (o forse mature a modo loro?), decise a vivere la vita al massimo, senza legami e senza troppe fisime.
Un'amicizia segnata, tra l'altro, da una forte competitività: senza rimanere mai coinvolte emotivamente si sfidando nella conquista degli uomini, lasciandoli di sasso la mattina dopo. Tra le due, però, ecco arrivare l'uomo perfetto, il chirurgo Diego (Massimo Poggio). Diventerà il loro bersaglio facendo di tutto per ottenerlo, ma non sarà per loro il trofeo finale: in qualche modo, attraverso il maschio alpha, Anna e Virginia legittimeranno se stesse.
Buoni spunti, resa discutibile

Va da sé che lo schema filmico di BFF - Best Friends Forever, con la giusta prospettiva, ribalta l'archetipo del genere, fermandosi però sul più bello, e senza essere mai necessariamente coinvolgente. Molto semplicemente, c'è un artificio scenico a cui non possiamo mai credere fino in fondo (e la fotografia ovattata e smarmellata, tanto piacente ai prodotti streaming, non aiuta: perché una color correction così standard?), così come sono poco centrati gli sketch comici, risultando, a volte, estemporanei rispetto alla fluidità narrativa. Chiaro che l'alchimia tra Ambra Angiolini e Anna Ferzetti - che avevamo già apprezzato nella serie di Ozpetek, Le fate ignoranti - gioca un ruolo fondamentale ma, nonostante le buone vibrazioni, non riescono a salvare una commedia teoricamente progressista ma praticamente fin troppo legata a canoni cinematografici piuttosto superati.

È una questione di intenti, probabilmente, e anche di finalità: gli spettatori sono diventati utenti, e gli utenti in tv cercano una visione il più possibile accomodante e leggera. Ma la leggerezza, però, non può essere scambiata con l'approssimazione, se non si vuol dissipare una buona idea (la differenza è tutta qui). Del resto, ci ritroviamo ancora al punto di partenza: disquisire su quanto il cinema italiano sia ancorato a certi schemi, e su quanto quegli schemi si debbano ormai infrangere: sotto BFF, a tutti gli effetti, c'è un gancio sinceramente apprezzabile che, come detto, viene però steso da uno sguardo che appare forse fuori fuoco e fuori tempo, portandoci ad lodare solo l'impegno e non di certo il risultato.
Conclusioni
Purtroppo, come spesso accade, BFF è una di quelle commedie che azzeccano l'idea ma, di contrasto, non riescono a svilupparla a dovere. L'estremizzazione della femminilità risulta un contesto interessante e intelligente, se non fosse che il film si blocca nel mezzo di una approssimazione strutturale, senza incidere mai davvero sul lato comedy (e gli sketch non funzionano). E nemmeno l'alchimia tra Ambra Angiolini e Anna Ferzetti riesce a salvare il titolo.
Perché ci piace
- Ambra Angiolini e Anna Ferzetti ce la mettono tutta.
- L'idea...
Cosa non va
- ... purtroppo poco accentrata.
- Un senso di generale artificio.
- Gli sketch comici non funzionano.
- Una certa approssimazione strutturale.