Un sequel rischioso, ma un sequel riuscito. Di questo vi abbiamo parlato da Venezia ed emerge dalle opinioni dei nostri redattori su Beetlejuice Beetlejuice, il nuovo film di Tim Burton che riporta in scena lo spiritello porcello del discutibile titolo italiano che ebbe il primo capitolo all'uscita. Oltre al regista e il compositore Danny Elfman, che caratterizzano l'ossatura stilistica dell'opera, torna buona parte del cast originale, dal mattatore Michael Keaton a Winona Ryder, ma con aggiunte di richiamo come Jenna Ortega, Monica Bellucci e Willem Dafoe. Ecco come è stato accolto dai nostri redattori al Lido di Venezia.
La recensione di Antonio Cuomo
La musica incalzante di Danny Elfman, la camera che scivola sulla cittadina di Winter River. È con un brivido che accogliamo l'apertura di Beetlejuice Beetlejuice, da fan di vecchia data del cult di Tim Burton e da amanti della filmografia del regista. Perché capiamo subito che è a noi che parlerà in prima battuta il film, questo ritorno che si affida a buona parte del cast originale, da Michael Keaton a Winona Ryder, con delle new entry d'eccezione come Willem Dafoe, Jenna Ortega e, ovviamente, Monica Bellucci. [...]
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Le opinioni della redazione
Un'opinione positiva condivisa anche dagli altri redattori, di cui vi proponiamo una carrellata: si parla di un Tim Burton divertito, che riesce a trasmettere questa sensazione ai suoi spettatori, a un ritorno all'approccio e i toni delle origini; si sottolinea come il film, nel suo complesso, funzioni, al netto di qualche problema di scrittura che non va ad inficiarne in risultato. Insomma, di una promozione unanime.
Il Burton ritrovato
Tim Burton, chiami Tim Burton! Lo abbiamo pensato spesso guardando la produzione recente del regista, che non fa un film davvero riuscito da più di dieci anni, molto probabilmente da Frankenweenie. Non ci aspettavamo quindi nulla dal sequel di uno dei suoi film più iconici se non mestizia e rimpianto, invece questa volta Burton ha chiamato davvero Burton. Con Beetlejuice Beetlejuice il regista ha ritrovato il piacere di divertirsi, dandoci un secondo capitolo pieno di idee e dettagli propri del suo stile inconfondibile (c'è anche una scena in stop-motion). Magari non tutto funziona e nella parte centrale si perde un po' di ritmo, ma finalmente sembra di vedere un'opera più personale dell'autore. Finalmente! Valentina Ariete
Voto: ☆☆☆ ½
Tim Burton è sempre lui
Ci voleva il sequel di Beetlejuice per riportare a galla quello spirito scanzonato e quello humor anarchico che caratterizzano l'originale, portando alla scoperta di un Autore (con la A maiuscola). Per non farsi mancare niente, il regista ha riunito un manipolo di interpreti vecchi e nuovi, capitanati dalle star dell'originale Michael Keaton e Winona Ryder, per un'avventura eccentrica, sgangherata e sorprendente. Tanta carne al fuoco fa risultare a tratti il film un po' troppo carico, ma d'altronde Burton ha atteso "solo" 36 anni prima di potersi scatenare, infondendo tante idee diverse in un unico lavoro. Il risultato è una gioiosa corsa sulle montagne russe tra canzoni kitsch, conflitti generazionali al femminile, fantasmi inaffidabili e bambole sexy che si rattoppano (letteralmente) per placare la propria sete di vendetta. Tra momenti gore e battute fulminanti, il sequel è costellato di omaggi e autocitazioni che faranno la gioia dei cinefili, soprattutto italiani. Per scoprire il perché, non resta che vedere il film. (Valentina D'Amico)
Voto: ☆☆☆☆
Tim Burton e l'economia di un cinema riconoscibile
Non c'è dubbio, bisogna riconoscere a Tim Burton una dote specifica: è uno dei pochi registi dalla narrativa e dall'estetica ancora riconoscibile (nel bene e nel male). Un marchio di fabbrica, impresso a fuoco su Beetlejuice Beetlejuice, sequel di un cult che, in poco meno di due ore, si aggancia ed esalta lo stesso immaginario del regista. Ritroviamo le musiche di Danny Elfman, i freaks, gli emancipati, gli oscuri. Materie prime di un approccio ancora analogico e artigianale, ma che in questo nuovo capitolo vengono diluite in uno script non sempre all'altezza: personaggi introdotti e poi di colpo dimenticati (Monica Bellucci, per esempio), diverse (troppo?) storyline che si susseguono, e poi una parte centrale che perde di tono e di ritmo. Certo, poi va considerata una certa dolcezza di fondo, e vanno considerate le intuizioni, che ci riportano indietro nel tempo, al migliore dei Tim Burton. Una su tutte: una platea di influencer che viene risucchiata dagli smartphone. Un incubo. O un sogno? (Damiano Panattoni)
Voto: ☆☆☆
Tim Burton e il tratto giocoso di un regista che ci era mancato
"Tim Burton, Tim Burton, Tim Burton". Forse bastava nominarlo come "lo spiritello porcello" con il volto di Michael Keaton che dà il titolo al film per far sì che il regista tornasse a stupirci. Dopo più di un titolo scricchiolante ecco che in Beetlejuice Beetlejuice Burton ritrova se stesso e il suo cinema. Lo fa con un film che omaggia l'originale ma guarda anche al presente senza perdere la sua cifra stilistica. E non risparmia critiche. Come quella al mondo egoriferito degli influencer o ai tentacoli del marketing che rendono effimero e superficiale tutto ciò che toccano. L'artigianalità che aveva contraddistinto il primo capitolo qui si diluisce con un maggiore uso di effetti speciali. Ma il suo taglio rimane giocoso e, a tratti, tangibile.
Manuela Santacatterina
Voto: ☆☆☆ ½
Risate e un po' di nostalgia per il sequel di Beetlejuice
Beetlejuice Beetlejuice è di sicuro uno dei sequel più temuti e attesi di quest'anno. Dopo la parentesi seriale con Mercoledì, Tim Burton torna sui suoi passi e ci regala un film effettivamente spassoso. Tra vecchi e nuovi personaggi il demone interpretato da Michael Keaton torna a disgustare il pubblico pur non essendo lui il vero protagonista di questo film, ma assumendo più il ruolo di spettro di un passato da dimenticare. Winona Ryder, Jenna Ortega, Catherine O'Hara, Willem Dafoe e Monica Bellucci portano su schermo un parterre di folli personaggi le cui storyline si intrecciano in modo un po' troppo caotico non permettendo a tutti di brillare. L'inconfondibile stile di Tim Burton, comunque, torna prepotente, l'umorismo anche (pur se adattato ai nostro tempi) nonostante non perfettamente in equilibrio, questo Beetlejuice 2 è riuscito a fare il suo dovere: farci iniziare questa ottantunesima edizione della Mostra del Cinema di Venezia con una risata, forse anche un po' nostalgica. (Erika Sciamanna)
Voto: ☆☆☆ ½