[...] Two roads diverged in a wood And I took the one less traveled by And that has made all the difference.
Due strade diverse, un bivio metaforico e una scelta che definisce una vita, quelle della famosa The Road Not Taken di Robert Frost, a cui allude il titolo di questo quinto episodio della quarta stagione di Battlestar Galactica. Ennesimo riferimento ad una dicotomia che compare in questa fase, ricca di ambiguità e piena di promesse, dell'eccellente show di Ronald D. Moore.
Due strade sono anche quelle che imbocca The Road Less Travelled, il primo episodio dell'intera serie in cui non compaiono i due principali lead, William Adama e Laura Roslin. La prima segue Galen Tyrol e la sua dolorosa parabola di elaborazione del lutto e di ricerca d'identità; la seconda ci riporta a bordo del Demetrius, la nave comandata da Starbuck in cerca del pianeta Terra.
Con Anders ormai da un paio di mesi lontano, gli altri tre Cylon umanoidi della flotta hanno perso coesione e stanno affrontando la crisi ognuno in modo diverso: Tigh, apparentemente, ha una relazione con Caprica Six; Tory ne ha una con Baltar, e dice a Tyrol che proprio lo spregevole ex presidente la sta aiutando a superare l'impasse. Il Chief non riesce a uscire dall'abisso di disperazione in cui è precipitato dopo la morte di Cally, e l'essere stato degradato da Adama a quanto pare non gli ha giovato. Tutt'altro: Tyrol palesa con una drastica scelta estetica, la rasatura dei capelli, e intrattiene propositi suicidi. Incuriosito dalle parole di Tory e dall'effetto che i "sermoni" di Baltar (almeno il momento completamente fatui e inocui), trasmessi alla flotta, sembrano avere persino sul figlio infante Nicholas, il Chief si avvicina guardingo e diffidente alla congrega. Il suo antico nemico lo nota subito, e lo invita a un pubblico gesto di amicizia e di riconciliazione, dicendogli che sa che sua moglie l'avrebbe desiderato. La reazione di Tyrol, che, come ben sappiamo, è esasperato dai continui commenti ipocriti sul conto della defunta, è violenta e sfocia praticamente nell'ennesimo attentato alla miserabile vita dell'aspirante messia. Tornato nella sua cabina, Tyrol tenta di risolversi al gesto estremo senza successo, e, poco dopo il tentativo di suicidio, viene raggiunto da Baltar per quella che sembrerebbe essere un'altra esternazione sincera da parte di quest'ultimo. Baltar parla al Chief, con franchezza e umiltà, del suo ruolo nella flotta sin dai giorni successivi alla distruzione delle Dodici Colonie, ammette i propri crimini, auspica la possibilità di redimersi e chiede perdono per la propria presunzione nel parlare di Cally. E allora Tyrol, naturalmente, accetta di stringergli la mano.
L'aspetto più interessante di questa storyline gestita in maniera un po' maldestra e telefonata dal punto di vista registico, è che, sia che lo faccia per pura solidarietà umana nei confronti di una persona in palese difficoltà, sia che lo faccia perché spera in qualche modo di trarne vantaggio (Tyrol, benché degradato, è sempre molto ben visto dall'equipaggio di Galactica), nell'avvicinarsi al Chief Gaius Baltar sembra agire di propria iniziativa, non imboccato né manovrato da Six o da Tory. Come ogni altra sua decisione, quella di dedicarsi all'insegnamento religioso non è una risoluzione partita da lui, ma sembra averla abbracciata con tale convinzione da essere in grado di portarla avanti indipendentemente.
Staremo a vedere; nel frattempo, torniamo a bordo di Demetrius, dove eventi di maggior portata, almeno nell'ottica dell'avanzamento del plot, delle scaramucce tra Baltar e il Chief sembrano essere in atto. Starbuck, che ha tutta l'aria di non chiudere occhio da settimane, sale a bordo di un Viper per un appuntamento con una vecchia conoscenza: Leoben Conoy (beh, un Leoben Conoy) è l'unico passeggero di un Heavy Raider danneggiato e alla deriva, e Kara sapeva in qualche modo che sarebbe arrivato nei pressi del Demetrius. Portato a bordo, il Cylon spiega di essere sopravvissuto all'attacco fratricida di Cavil e dei suoi (vedi episodio The Ties that Bind), e si annuncia latore di una proposta sorprendente: quella di una tregua tra l'umanità superstite e i Cylon ribelli. Ora, noi sappiamo che, almeno per quanto riguarda lo scisma tra i Cylon, Leoben sta dicendo la verità; ma l'equipaggio di Demetrius è molto meno aggiornato di noi ed è comprensibile che in esso alberghi qualche dubbio sul naufrago che hanno accolto a bordo, che, per quanto ne sanno, è lo stesso che ha imprigionato e tormentato per mesi il capitano Thrace su Caprica. L'atteggiamento di Kara nei confronti di Leoben, tuttavia, è mutato, è evidente che ha accettato l'inspiegabile legame psichico che c'è tra di loro e che crede che lui possa aiutarla a trovare la rotta per la Terra. Tale fiducia non è condivisa dal resto degli uomini e delle donne della nave, e soprattutto da Athena, che cerca di convincere Helo, l'XO di Starbuck, che non possono affidarsi al palesemente instabile capitano Thrace.
Alleato fedele di Kara resta Sam Anders, che, pur sfiorato dal timore che Leoben possa riconoscere in lui un suo simile, è guidato e forgiato molto più dalla lealtà nei confronti della moglie che da una natura umana o Cylon.
Il conflitto generale giunge alla crisi quando Erin Mathias resta uccisa dal'esplosione della navicella di Leoben, che stava esaminando. Starbuck affronta Leoben accusandolo di averla ingannata e ottiene solo di convincersi definitivamente della sua sincerità quando le dice che sarà l'Ibrido a indicarle la strada da seguire: non è così per il resto dell'equipaggio, e, quando anche Helo capitola, l'ammutinamento è l'unico sviluppo possibile della situazione.
Ancora una volta, quindi, gli sceneggiatori si sforzano di amplificare l'dentificazione con Starbuck mettendole tutti (eccetto Sam) contro; tanto basta a garantire l'ascesa della febbre e della curiosità per il prossimo episodio, che ha un titolo breve ed eloquente: Faith.