Avengers e X-Men: Quale futuro attende i prossimi cinecomics Marvel e Fox?

Ecco che cosa secondo noi accadrà agli X-Men, personaggi i cui diritti sono da poco passati in mano alla Disney dopo una storica fusione con la Fox.

X-men
X-men

Si è trattato senz'altro di un momento storico, epocale per il mondo del cinema. La Disney ha raggiunto l'accordo per la fusione con la 20th Century Fox per la cifra di 71,3 miliardi di dollari, mettendo così le mani sui diritti di personaggi del calibro degli X-Men, i Fantastici 4, Deadpool, Aliens, Predator e molti altri ancora. Ora, la vera domanda che attanaglia i fan dei celebri mutanti creati tanti anni fa dai compianti Stan Lee, Jack Kirby e Steve Ditko, è quale sarà il futuro cinematografico degli X-Men e Avengers, o più precisamente quale sarà il futuro dei loro eroi, quali filoni narrativi verranno connessi, quali eliminati, quali personaggi vedranno un recasting e soprattutto cosa nascerà da tutto questo. Ma per prima cosa, se si vuole avere un quadro esatto di ciò che accadrà, dei rischi ed opportunità, bisogna ricordarsi di cosa si sta parlando, delle differenze sostanziali tra ciò che la Fox ha offerto al mondo dal 2000 ad oggi rispetto al ciò che il MCU ha realizzato con un successo senza precedenti a partire dal primo Iron Man del 2008.

X-Men: come tutto è iniziato

Nel 2000 Bryan Singer creò quello che è stato sicuramente il capostipite dei cinecomic moderni, il primo X-Men, con il quale vinse la sfida, da molti reputata all'epoca impossibile, di portare in modo convincente al cinema le avventure dei famosi mutanti. Con il secondo e terzo episodio, Singer sancì anche la nascita di una trilogia ufficiale del genere, che da lì a poco avrebbe visto anche la nascita degli spin-off su Wolverine, nel 2011 la nuova trilogia prequel sui mutanti del Professor Xavier ed infine i due film di DeadPool. La Fox contemporaneamente, fu coinvolta (di volta in volta in misura diversa) anche nella trasposizione cinematografica dei popolarissimi Fantastici 4, DareDevil ed Elektra. Al di là del successo (più di una volta altalenante) ottenuto dalla Fox con i film sugli eroi Marvel, è indubbio che gran parte di questi abbia abbracciato in toto quella formula del "supereroi con super-problemi" che il grande Stan Lee aveva seguito fin dal 1961, quando cambiò per sempre la storia dei comics.

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Supereroi con Super-problemi

Famke Janssen, Halle Berry & James Marsden in una scena di X-MEN
Famke Janssen, Halle Berry & James Marsden in una scena di X-MEN

I mutanti della Fox erano (e lo sono tuttora) infatti alle prese con enormi problemi personali ed esistenziali, in un mondo sovente ostile e violento, intollerante, in cui forti erano gli echi della discriminazione, repressione ed odio razziale, che avevano visto i fumetti della Marvel diventare simbolo della lotta per i diritti civili negli anni 60. Questi film hanno come finalità principale quella di approfondire i personaggi, le loro motivazioni ed interazioni, descrivere il mondo in cui si trovano ed i rapporti che con esso riescono (o non riescono) via via ad intrecciare. L'azione è un elemento basilare ma non è quello più importante, essa è posizionata alla pari con i dialoghi e le diverse interazioni tra i protagonisti, ognuno dei quali ha una personalità e un rapporto con il proprio potere molto particolare ed in continua evoluzione.

Wallpaper di Rebecca Romijn nel film X-Men
Wallpaper di Rebecca Romijn nel film X-Men

Battaglie e duelli sono soprattutto uno scontro tra idee, visioni del mondo, in un universo narrativo dove capita spesso che i cattivi non siano poi così cattivi, o perlomeno non sono cattivi del tutto, basti pensare a Magneto, Mystica, Silver Surfer, la Fenice, Sabretooth... Anche nei film più recenti della Fox non abbiamo mai assistito a scontri campali o battaglie paragonabili a quelli visti nei vari Avengers, in Black Panther o i vari Thor. Da molti è stato poi sottolineato come vi siano forti rimandi a temi ed elementi di matrice cristiana in molti dei film degli X-Men, basti pensare al sacrificio personale, al martirio, alla tematica della fede e del perdono, al ruolo del messia, al concetto di vendetta come vicolo cieco dell'anima, al tema dell'amore universale.

Il gigantismo del MCU

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Avengers: Endgame - Carol Danvers

Ciò che il MCU ha creato è stato invece radicalmente diverso, dal momento che ha introdotto i singoli eroi, insistito sul collegare i vari film in modo puntiglioso, introducendo mano a mano altri personaggi, creando un'enorme struttura narrativa interconnessa di cui la serie Avengers è stato il risultato finale. Si è trattato di un colossale processo creativo articolato in tre fasi, con un totale (fino ad oggi) di ben ventidue film usciti in sala contro i sedici creati dalla Fox, tra l'altro in un arco di tempo inferiore. Non si intende però certamente dire che il film della Fox siano "seri" e quelli del MCU costose farse fracassone, anzi: l'universo cinematografico Marvel ha sempre fatto riferimento a problemi molto attuali quali la responsabilità politica, la guerra preventiva, il terrorismo, la lotta per i diritti civili, il dramma dei profughi e la situazione del Terzo Mondo... Ma tutto questo è sempre risultato un sullo sfondo, utilizzato per creare iter narrativi incentrati sull'amicizia virile, l'amore fraterno, la paternità, la libertà personale e i sentimenti...insomma Avengers e soci sono più legati ad una dimensione intima e condivisa, meno "filosofica" se così si può dire.

Questione di humor

Thor: Ragnarok - Una foto di Tessa Thompson, Chris Hemsworth e Mark Ruffalo
Thor: Ragnarok - Una foto di Tessa Thompson, Chris Hemsworth e Mark Ruffalo

A rendere MCU e i mutanti della FOX radicalmente diversi è stato anche l'elemento che per molti ha portato i Marvel Studios a sbancare al botteghino fidelizzando il pubblico, ed insieme ne costituisce l'aspetto più problematico: l'humor. Nei film della Fox infatti, l'humor era certamente presente fin dagli inizi, ma a parte i due film sui Fantastici 4, era molto sfumato, sotterraneo, e non aveva certamente la posizione preponderante che ha assunto nei film del MCU fin dal primo Iron Man del 2008 e che ha raggiunto il suo zenit ne Guardiani della Galassia, Ant-Man o Thor: Ragnarok. Negli ultimi anni film come X-Men: Conflitto Finale, Logan - The Wolverine o X-Men: Giorni di un futuro passato a parte qualche piccolo excursus, di humor ne avevano ben poco e se si fa eccezione per la dissacrante filmografia di DeadPool, vi è sempre stato molto più dramma che ironia.

Captain America: Civil War, Cap e la sua squadra nel primo trailer del film Marvel
Captain America: Civil War, Cap e la sua squadra nel primo trailer del film Marvel

Al contrario in quello Marvel l'umorismo è una parte fondamentale, persino nei più drammatici e tutt'altro che leggeri Captain America: Civil War o Avengers: Infinity War. Battute, gag, anche nei momenti più tesi o adrenalinici son diventati una prassi, tanto da coinvolgere anche altri prodotti targati Disney, come la nuova saga di Star Wars, e a rivoluzionare in generale l'atmosfera nei blockbusters al motto di "Funziona. Perché non imitarlo?". Altra palese differenza tra la Fox e l'MCU ha riguardato la struttura stessa dei film, dove da una parte abbiamo sempre avuto una narrazione più classica, dal ritmo più lento e classico (con l'eccezione di Giorni di un Futuro Passato) verso un finale in crescendo, dall'altra invece un ritmo più irregolare, adrenalinico e spumeggiante.

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Il ruolo della CGI

Ecco il gruppo degli interpreti di X-Men: First Class al completo
Ecco il gruppo degli interpreti di X-Men: First Class al completo

Per i film della Fox gli effetti speciali poi sono sempre stati importanti ma sovente sono sembrati messi in disparte, utilizzati per sottolineare la natura degli eventi e dei protagonisti, della narrativa; nel MCU invece la CGI è onnipresente, fornisce un significato ed un senso altrimenti abbastanza assente ai diversi protagonisti, basti pensare al Dottor Strange o a Thor. E non si tratta qui di un differenza di tecnologia, ma concettuale, come dimostrato dallo stridente contrasto stilistico tra il X-Men: L'inizio e il primo Avengers, usciti a 12 mesi l'uno dall'altro. Si tratta di due film corali, ma totalmente agli antipodi per l'uso della CGI, la grandiosità o meno della messa in scena, il ricreare battaglie e scontri, in cui la costante presenza nel film MCU dell'elemento azione e di un ritmo galoppante rispetto al film della Fox è qualcosa di palese. In ultima analisi, anche qui assistiamo a due percorsi opposti, con i film sugli X-Men che si concentrano soprattutto sui loro super-problemi e dilemmi esistenziali, quello degli Avengers invece sullo scontro totale tra la super-squadra di eroi e l'esercito dell'ambiguo Loki.

Un futuro a tinte Marvel

X Men Dark Phoenix Sophie Turner
X-Men: Dark Phoenix, un primo piano di Sophie Turner

Ed ora? Beh è chiaro che l'ideale sarebbe tenere entrambe le anime, quella un po' più "classica", concentrata sulla narrazione, e quella più adrenalinica e variegata, con l'obbiettivo che in teoria dovrebbe essere quello di evitare l'effetto assuefazione del pubblico ma anche di proporre qualcosa di nuovo, a cominciare dal recasting di diversi personaggi. Tuttavia se passiamo all'atmosfera, alla struttura narrativa, è molto probabile che a dominare sarà quella della Marvel. Lo sarà perché forte degli incredibili successi ai botteghini, dell'aver cambiato il concetto stesso di blockbuster, perché con le candidature ottenute da Black Panther agli Oscar, ha visto crescere la considerazione verso il suo sforzo decennale. La filmografia della Fox invece ha avuto andamenti altalenanti per quanto pellicole come Logan o X-Men:Giorni di un Futuro Passato avrebbero meritato una maggior considerazione da parte della critica (e anche della Academy perché no?). Bisognerà constatare come X-Men: Dark Phoenix e New Mutants verranno accolti e che tipo di atmosfere e tematiche porteranno, ma a meno di rivoluzioni, nel futuro è probabile che si seguiranno i gusti di un pubblico che è molto cambiato da quando Bryan Singer portò per la prima volta gli eroi Marvel al cinema. E quel pubblico negli anni ha sempre premiato molto di più ciò che il MCU ha prodotto in appena undici anni, in gran parte è cresciuto con quel modello cinematografico di riferimento, piaccia o meno.

Monotonia e assuefazione: i nemici da superare

Il pericolo dietro l'angolo per la Marvel però, è quello di creare un universo unico alla lunga ripetitivo e che non aggiunga poi molto a ciò che a cui siamo stati abituati in questi anni, se non in aspetti marginali. Perché se da una parte è vero che la Marvel non sbaglia un colpo, è altresì da tener presente che il pubblico moderno ha mostrato di potersi affezionare e disaffezionare con estrema facilità. Non va dimenticato poi che una prassi del modus operandi americano coi prodotti culturali è purtroppo da sempre quella dello sfruttamento incessante, fino all'esaurimento, per poi passare ad altro senza rimpianti, come capitato col cinema cyberpunk o le boybands. Secondo molti, dopo una tale abbondanza a cui siamo stati abituati, è probabile da parte della Disney il limitare a tre il numero di cinecomics per anno; ma davvero il rischio riguarda solo la sovrabbondanza? Se ci si concentra sui film del DC Universe come Shazam! ed Aquaman o al nuovo Hellboy, che hanno fatto loro molte delle caratteristiche tipiche del MCU, appare lampante che è un rischio che potrebbe riguardare molto di più stile e natura dei cinecomics, sempre più lanciati verso un'omologazione senza freni per sbancare al botteghino. Per accontentare i fan di entrambi gli universi narrativi bisognerà escogitare qualcosa di ambizioso e allo stesso tempo capace di collegarsi alle loro aspettative, a ciò che hanno imparato ad amare di entrambe le saghe. E da questo punto di vista la possibilità di un crossover tra i personaggi della Fox e quelli del MCU sembra essere la mossa più azzeccata.

Un futuro all'insegna della sperimentazione

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Avengers: Endgame, un'immagine dal primo teaser trailer

A conti fatti, un crossover tra i personaggi Fox e quelli dei Marvel Studios si tratta in realtà dell'unica strada percorribile, se si vuole continuare a proporre film che abbiano l'impatto che hanno avuto gli ultimi capitoli proposti dal MCU, con Avengers: Endgame di cui tra spoilers e teorie su Avengers 4 si parla da mesi e che già promette di polverizzare ogni record di incassi. Il gigantismo per ciò che riguarda film corali di questo tipo è una scelta obbligata, che già i fan della saga Fast&Furious hanno compreso da tempo. Più grande, più spettacolare, più lungo. Stando a quanto dichiarato dalla produttrice dei film sugli X-Men Lauren Shuler Donner, già c'è un progetto in pieno sviluppo, ma questo rende ancor più necessario ed inevitabile un recasting abbastanza pesante per entrambi i filoni. Prodotto nuovo significa facce nuove, pure per Wolverine, visto che l'adorato Hugh Jackman è ormai oggettivamente abbastanza fuori età per il ruolo. Le possibilità di sviluppo narrativo appaiono comunque immense, ma la vera domanda è come si riuscirà a far coesistere la dimensione tragica e drammatica degli X-Men, con quella più scanzonata ed effervescente del MCU. Da questo punto di vista, tutti i torti non li ha avuti Sophie Turner, la nuova Jean Grey, quando ha fatto notare come tematiche e atmosfere degli X-Men e Avengers siano agli antipodi e per quanto la Marvel avrà il ruolo predominante (come abbiamo specificato poc'anzi), il crossover dovrà senz'altro tener conto di queste differenze. O almeno si spera, altrimenti il risultato sarà quello di annoiare un pubblico che nella realtà ha molta più fame di fantasia e creatività di quanto si creda. Ma questo la "Casa delle Idee" lo sa benissimo, ci ha costruito un impero sopra.

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Avengers: Endgame, un fotogramma dello spot del Super Bowl

Capitan Marvel e un nuovo stile per i cinecomics

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Captain Marvel: Un'immagine dal primo teaser trailer

In attesa del titanico, attesissimo, ultimo capitolo della saga degli Avengers, non si può non considerare quanto diverso sia stato per esempio Capitan Marvel da ciò che il MCU aveva proposto al pubblico fino ad oggi. Film equilibrato, dal ritmo meno adrenalinico (quasi retrò per certi aspetti), meno improntato all'action puro, ha sposato una narrazione dove il lato umano della protagonista, i suoi dubbi e dilemmi erano alla base dell'iter narrativo assieme a temi quali la giustizia, la libertà personale, per quanto non siano mancati moltissimi momenti divertenti, colpi di scena e battaglie. Un ottimo mix stilistico e tematico tra gli elementi base degli X-Men della Fox e il meglio delle avventure scoppiettanti della Marvel, ed è possibile che (a parte i film corali), sia questa la strada che Kevin Feige e soci intendano proseguire. Insomma, si può dire che il futuro dei cinecomics va affrontato, da parte del pubblico e della critica, con un cauto ma fermo ottimismo, ammantato dalla certezza che il cinema, i personaggi, tutto cambia nel corso del tempo e che ciò va accettato.