Davanti a noi c'era Pandora. Uno cresce sentendone parlare, ma non avevo mai immaginato che ci sarei andato.
Così Jake Sully esordisce all'ingresso di Pandora, potremmo trasformare questa citazione, modificandone il finale, con un semplice "non avremo mai immaginato che saremmo tornati". Sì perché il mondo di Pandora con i suoi Na'Vi sembrava fino a qualche anno fa un capitolo chiuso, ma da quando James Cameron se ne uscì con la bomba di avere almeno storie per altri cinque film ogni fan di questo meraviglioso progetto è letteralmente esploso. Avatar come i suoi altri progetti cinematografici ha segnato un'epoca, il film con più incasso della storia del cinema, un film che ha esaltato la tecnologia 3D (e che l'ha fatta subito dopo letteralmente affossare) ed una pellicola che, con la potenza delle proprie immagini, vuole raccontare uno spaccato di mondo molto profondo, ma da sempre bistratto e relegato agli angoli del pianeta: il mondo dei nativi.
Sì perché vuoi o non vuoi i Na'Vi sono i nostri nativi, i nostri aborigeni, i nostri protettori di foreste e deserti, quei popoli che ancora provano a difendere ciò che è più caro al nostro Pianeta, ma che purtroppo noi "occidentali" non riusciamo a preservare: la Madre Terra. C'è una forte tematica ambientalista, naturalista nel film di James Cameron, con uno studio molto approfondito degli usi e costumi, per esempio, dei popoli delle praterie e dei grandi laghi. Senza dubbio una delle tradizioni maggiormente utilizzate nel film è l'uso dell'arco.
Gli archi nella storia
Dai dettagli del primo Avatar, e dal trailer di questo secondo capitolo, si può intuire quanto sia stato profondo lo studio dello stesso Cameron, e dei suoi sceneggiatori, per quanto riguarda il mondo degli archi. Un parallelismo molto forte con i più grandi arcieri della storia (insieme agli orientali) che altro non sono che i nativi americani. L'arco da sempre è uno degli oggetti più antichi, che ha accompagnato la storia del mondo fin dai suoi albori: ricordiamo che i reperti più antichi riconducibili all'uso di arco e frecce sono stati datati a 60-70.000 anni fa e rinvenuti in Sudafrica, in Europa sono stati rinvenuti in Germania e datati a 11-18.000 anni fa (siti di Mannheim-Vogelstang e Stellmoore) e in America sono stati datati a 6 - 9.000 anni fa.
Ma gli archi che hanno i Na'Vi sono così vicini a quelli reali dei popoli nativi? Assolutamente sì, intanto ricordiamo che la suddivisione degli archi, relativamente ai materiali sono due semplice e composito. L'arco composito tradizionale più semplice era costruito usando due soli materiali nelle pianure, legno/corno/osso e tendine. In nord America gli archi compositi erano diffusi nell'area delle pianure, altopiano, grande bacino e artico. L'arco composito tradizionale più semplice era costruito usando due soli materiali: nelle pianure, legno/corno/osso e tendine. Gli archi in Avatar fanno parte di questa tipologia di caratterizzazione, con delle lavorazioni più vicine a quelli cerimoniali in quanto ricoperti di ornamenti e dettagli della tribù.
Gli arcieri Na'Vi come gli arcieri nativi
Un'altra caratteristica molto importante che si nota in quasi tutti i frame del primo capitolo e anche in parte del trailer di Avatar: La via dell'acqua come i Na'Vi scoccano le frecce, ma soprattutto il modo di tenerle in battaglia. I nativi per aumentare la velocità di tiro, non estraevano le frecce direttamente dalla faretra, ma erano tenute in bocca e con la stessa mano dell'arco, situazione praticamente analoga anche nei Na'Vi. Durante il tiro la freccia era puntata verso l'alto, poi la mano dell'arco spingeva in avanti e l'altra contemporaneamente tirava indietro la corda, con un movimento molto veloce che non dava modo, a chi si doveva difendere, di veder partire la freccia. I Na'Vi come i Nativi americani adottavano lo stesso metodo di attacco con il tiro con l'arco. Un altro parallelismo e dettaglio molto importante che si può notare nel primo capitolo di Avatar e nelle poche immagini pervenute del trailer è anche la protezione per le braccia nel momento che i Na'Vi usano l'arco: anche in antichità il parabraccio era di uso comune, ma di piccole dimensioni, per protezione del polso dallo scocco della freccia.
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Infine la grandezza degli archi cambiano a differenza degli usi, i Na'Vi che si trovano a piedi hanno degli archi molto lunghi e alti (tipici dei nativi delle foreste che hanno bisogno di potenza e gittata) mentre coloro che si trovano in groppa ai Banshee usano degli archi leggermente più piccolo proprio come i nativi a cavallo.
Per i nativi americani l'arco racchiude, in primo luogo, la complementarietà e l'interrelazione degli aspetti della creazione, del femminile e del maschile, della terra e del cielo e questo ruolo così centrale si può anche notare nel trailer del secondo capitolo di Avatar, dove lo stesso Jake cerca di insegnare in modo molto intimo e profondo a tirare con l'arco al proprio figlio. Per i popoli dei grandi laghi, dell'est e delle praterie la cosa più importante era l'armonia e la ricerca dell'equilibrio nella relazione tra questi elementi: difatti arco e freccia devono essere in totale sintonia tra loro. Gli arcieri Nativi cominciavano ad esercitarsi fin da piccoli, finché l'arco non diventava un prolungamento del loro braccio ed anche se ci è stato tramandato molto poco delle antiche tecniche di tiro native, queste ricordano in molti aspetti l'approccio di popoli orientali, come ad esempio la filosofia Zen. Nella cultura dei nativi l'arciere deve conoscere e sentire se stesso, i muscoli del suo corpo, il suo respiro, i suoi pensieri, deve vedere i suoi limiti e le sue potenzialità, deve lottare contro i suoi nemici interiori e trovare la pace affinché le sue frecce volino sicure al centro del bersaglio e sicuramente la scena di Neytiri che insegna a Jake come gestire il tiro incarna alla perfezione questa filosofia tramandata dai popoli nativi.
Un arciere esperto capisce se farà centro già nel momento in cui la freccia viene scoccata
L'arciere nativo non ha un punto d'ancoraggio fisso, né nell'allungo, né nell'incoccare la freccia, né nell'appoggiarla sull'arco, la sua sensibilità nell'ascoltare il suo corpo e la sua concentrazione devono essere massime ecco perché la scena di Jake con il proprio figlio e quella di Neytiri, nel primo Avatar che sbuca dalla giungla, mentre si appresta a scoccare la sua freccia è quanto di più vicino al modo classico di tirare con l'arco dei nativi americani.
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