Arrow, finale stagione 4: Storie di morte ed apatia

La serie dedicata all'arciere della DC Comics chiude il quarto ciclo con quello che ad oggi, forse, è il suo peggior episodio in assoluto.

Dopo il fallimento dell'operazione Genesis, Damien Dahrk decide di distruggere comunque il pianeta con le armi nucleari, in parte per vendicare la morte della moglie. Mentre Felicity e Curtis cercano di scongiurare la minaccia atomica, Oliver - in abiti civili - convince tutta la città di Star City a ribellarsi, fino allo scontro finale con Dahrk in mezzo alla strada. Un combattimento che metterà a dura prova la coesione del Team Arrow...

Arrow: il protagonista Stephen Amell in Scissione
Arrow: il protagonista Stephen Amell in Scissione

Leggerezza, dove sei?

Dopo la conclusione della terza annata, la cui immagine di commiato ci mostrava un Oliver Queen finalmente felice, gli autori di Arrow ci avevano promesso una quarta stagione dai toni più leggeri, dopo tre cicli di episodi caratterizzati da una patina molto dark. E se effettivamente la premiere della nuova stagione sembrava mantenere la promessa, rappresentata simbolicamente dall'adozione ufficiale da parte di Oliver dell'appellativo di Freccia Verde, i toni più spensierati sono stati messi in un angolo quasi subito grazie al flashforward dove veniva svelato che, sei mesi dopo, un membro del team avrebbe perso la vita.

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Arrow: un'immagine dell'episodio Scissione
Arrow: un'immagine dell'episodio Scissione

Una sottotrama insoddisfacente, soprattutto alla luce del suo esito palesemente non pianificato in anticipo (difatti gli autori hanno ammesso candidamente di aver introdotto il colpo di scena iniziale senza sapere chi sarebbe morto), che ha anche appesantito eccessivamente una serie che ha già sfruttato più volte la morte per rimescolare le proprie carte, una sindrome che, quest'anno, ha colpito anche il tradizionalmente più leggero The Flash. Senza contare il fatto che far morire Laurel Lance sa principalmente di volontà di violare il canone fumettistico, senza una vera necessità drammaturgica dietro una simile decisione.

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The Dahrk Side

Arrow: Neal McDonough nella puntata Scissione
Arrow: Neal McDonough nella puntata Scissione

Tra le note più positive della stagione c'è sicuramente Neal McDonough nei panni di Damien Dahrk, cattivo deliziosamente sopra le righe ed irresistibile, antidoto perfetto dopo la caratterizzazione altalenante di Ra's al Ghul lo scorso anno. Per questo dispiace un po' dovergli dire addio al termine della quarta annata, ma considerato il personaggio il suo potenziale a lungo termine era piuttosto limitato già in partenza. In particolare, infastidisce non poco vederlo "sacrificato" in nome di quello che dovrebbe essere il nucleo morale dell'episodio: Oliver che decide di commettere un omicidio a sangue freddo. Due stagioni fa, il suo codice etico fu messo alla prova da Slade Wilson, e il tormento interiore del protagonista era un elemento essenziale della serie (nonché, all'epoca, il punto di forza maggiore della recitazione di Stephen Amell). Oggi, dopo 22 episodi che, in molti casi, hanno girato a vuoto a livello tematico, uccidere Dahrk è una soluzione inevitabile e per nulla provocatoria o scioccante. E di sicuro molto più logica rispetto ad un'altra scelta "cruciale" da parte degli autori.

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Squadra che vince...

Arrow: una foto dei protagonisti tratta dall'episodio Taken
Arrow: una foto dei protagonisti tratta dall'episodio Taken

È difficile non percepire il cinismo che ha portato gli showrunner a dissolvere il Team Arrow, principalmente perché, come la felicità di Oliver al termine della stagione precedente vista col senno di poi, questa modifica interna sa indubbiamente di promessa vuota al fine di generare interesse per una quinta stagione che, sulla carta, dovrà cavarsela per un po' senza la partecipazione di Thea e Diggle. Presumibilmente le cose torneranno come prima in tempi televisivi normali, il che rende ancora più offensiva nei confronti dei fan l'immagine conclusiva della stagione: Oliver, ora eletto sindaco, nella sua Arrowcaverna insieme all'unica persona che, nonostante tutto (inclusa una paralisi provvisoria), non ce la fa proprio ad abbandonarlo: Felicity. Certo, c'è chi sostiene che gli eventi recenti di The Flash potrebbero aver annullato le ultime due annate di Arrow, ma quello sarebbe un caso letterale di "troppo bello per essere vero"...

Movieplayer.it

2.0/5