Fantascienza, filosofia, linguaggio e comunicazione: è un'opera ambiziosa e affascinante quella di Denis Villeneuve. IL geniale regista canadese, divenuto ormai una garanzia per la qualità dei suoi film. ha centrato l'obiettivo anche con Arrival, che vanta otto nomination agli Oscar e la statuetta vinta per il miglior montaggio sonoro, anche se i riconoscimenti non bastano a descrivere l'interesse e il fascino suscitato da un film che attraverso il tema della comunicazione con gli alieni, affronta in realtà la ricca complessità dell'essere umano. Nel film misteriosi oggetti provenienti dallo spazio atterrano in varie zone della Terra. Tra i vari team all'opera, per capirci di più, c'è anche una squadra di élite, capitanata dall'esperta linguista Louise Banks (Amy Adams).
La volontà è quella di capire se gli extraterrestri hanno intenzioni pacifiche oppure rappresentano una minaccia per l'umanità. E mentre la Terra vacilla sull'orlo di una guerra globale, Banks e il suo gruppo affronta una corsa contro il tempo in cerca di risposte, riuscendo anche a comunicare con la razza aliena. Nel cast anche Jeremy Renner e Forest Whitaker. Un film dalle tematiche così importanti, ma con una componente fantascientifica fondamentale e pertanto anche spettacolare sul piano visivo, non poteva che essere attesissimo anche in homevideo. Il blu-ray targato Sony e distribuito da Universal Pictures Home Entertainment Italia è ottimo: potrà far discutere sul piano visivo e vedremo il perché, ma sfodera un audio davvero extraterrestre e presenta degli extra molto interessanti per approfondire l varie tematiche del film.
Una fotografia morbida per un video "filosofico"
Partiamo dal video, un discorso che va affronato ricordando anche come Arrival è stato visto nelle sale e quale sia il suo look, che non è certo di quelli tendente a esaltare l'alta definizione o a privilegiare immagini razor. E in effetti il quadro che ci troviamo di fronte guardando il blu-ray non è certo di quelli dal dettaglio tagliente, perché a prevalere è una certa *morbidezza* generale che però rispecchia la fotografia e le atmosfere molto particolare del film diretto da Villeneuve. Il contrasto un po' basso e un nero leggermente alto e fangoso spesso danno al quadro visivo una sensazione di piattezza. Inoltre gli incarnati appaiono lisci e poco porosi, e i dettagli di oggetti e ambienti sono buoni ma mai affilati. E anche le tonalità cromatiche grigie, fredde, con colori sbiaditi e poco brillanti, non aiutano certo a far emergere il dettaglio, rendendo il quadro quasi sterilizzato. Ma detto questo, il blu-ray non fa altro che restare fedele a quello che è stato il look del film, un video quasi filosofico e un po' sognante. Pertanto poco o nulla si può imputare al riversamento. E il dettaglio è comunque buono perché alcuni particolari affiorano anche dalle ombre. Certo, Arrival non può essere un disco demo per far apprezzare l'alta definizione, ma il blu-ray fa il suo dovere che è quello di replicare nel miglior modo possibile quanto visto nelle sale. Caso mai a lasciare un po' perplessi sono il leggero rumore e alcuni cenni di banding nelle scene più scure, anche se questo non sfocia mai in artefatti.
Un audio extraterrestre per catturare i rumori alieni
Le cose migliori dell'edizione vengono però dall'audio. Del resto, con un film che ha vinto l'Oscar per il montaggio sonoro, ci si aspettavano grandi emozioni da questo reparto, che in effetti ne regala parecchie. La buona notizia è che anche l'audio italiano beneficia di una traccia lossless, per la precisione un DTS HD Master Audio 5.1 che si differenzia dalla traccia originale solo per i due canali in meno, visto che quella inglese vanta un DTS HD 7.1. La traccia italiana si rivela comunque ottima, con una pulizia del suono cristallina e una dinamica elevata, con elevata separazione dei canali. A parte qualche scena più potente, Arrival ha un sonoro composto soprattutto di dialoghi, sfumature leggere e rumori di atmosfera. Ebbene questo mix è riprodotto in maniera mirabile.
Già la comparsa dei jet e degli elicotteri è un preciso segnale della qualità del suono e della cura dei panning, ma l'aspetto più suggestivo si ha quando si entra nell'astronave, con i strani e avvolgenti rumori che arrivano sia dalla colonna sonora che dai contatti con le entità. Ed è qui che l'atmosfera di rumori alieni, che siano le manifestazioni degli eptapodi che i movimenti delle astronavi, è realizzata in modo impeccabile con grande ricchezza di sfumature, e rende onore all'enorme lavoro svolto sul piano sonoro. Ma a impressionare sono soprattutto i bassi, che hanno davvero una potenza elevata e possono far vibrare cuori e anime. La traccia originale è ancora più dettagliata con i canali aggiuntivi, e consente un'esperienza ancora più immersiva.
Una guida ragionata agli extra: come leggerli
L'edizione è completata da un reparto extra molto buono, con 90 minuti di materiale. Ma qui bisogna fare attenzione per non fare confusione. C'è infatti da tenere presente che tre dei cinque contributi presenti nel menù del disco hanno un titolo diverso rispetto a quello in fascetta. Si tratta probabilmente di una traduzione diversa, quindi per cercare di non essere disorientati di fronte alla diversità tra quello che si legge sulla confezione e quello che si trova sul dischetto, quando è il caso specificheremo entrambe le denominazioni. Si tratta comunque di un'anomalia curiosa per un prodotto il cui tema principale è la comunicazione. L'importante è che in questi contenuti speciali vengono davvero trattati tutti gli aspetti che possono interessare i fans, dalla produzione al lavoro di regia, dal casting agli effetti utilizzati, dalle tematiche complesse all'importanza del racconto originale.
90 minuti tra retroscena, regia, effetti, fantascienza e filosofia
E andiamo a vederli allora questi extra. Si inizia con il corposo Xenolinguistica: comprendere Arrival (occhio che nel disco il titolo è Linguaggio alieno: la comprensione dell'arrivo), che dura 30 minuti ed è in pratica un making of sulla produzione del film che offre un'ampia panoramica sulla storia originale, sul lavoro del regista Denis Villeneuve, sui temi al centro del film e sulle sfide per portare il racconto di Ted Chiang sullo schermo, quindi ancora su casting, design, costumi e costruzione del linguaggio alieno. Si prosegue con L'eterno ritorno: il risultato (ma anche qui il titolo sul menù del disco è diverso rispetto alla fascetta, ovvero Reversibilità dell'universo: la colonna sonora), featurette di 11' e mezzo nella quale il compositore Jóhann Jóhannsson parla delle influenze e delle ispirazioni per l'accattivante e particolare musica che caratterizza la colonna sonora. In Tracce acustiche: la progettazione del sonoro (anche qui titolo sul disco diverso: Indicazioni acustiche: la scenografia dl suono) viene approfondito in 14 minuti l'utilizzo degli effetti sonori nel film e il loro ruolo fondamentale, nonché i dettagli tecnici e la lavorazione per riuscire a ottenere tonalità così particolari.
Si passa quindi a Pensiero non lineare: il processo di montaggio (11'), focus sulle diverse sfide e filosofie creative legate al montaggio del film con protagonista il montaggista Joe Walker, e poi a chiudere un contributo molto affascinante, ovvero Principi di tempo, memoria e linguaggio (15' e mezzo), con lo scrittore Ted Chiang e il regista Denis Villeneuve che guidano gli spettatori attraverso i complessi principi scientifici e filosofici al centro della storia e della grande questione di quello che potrebbe accadere incontrando entità che percepiscono l'universo in maniera radicalmente diversa dagli essere umani.