Quando di cognome fai Nichols e tuo padre è il regista de Il laureato è normale che prima o dopo il destino che porti nel nome arrivi anche a compiersi. Anche se Max Nichols, classe' 73, figlio del grande regista statunitense nato in Germania e recentemente scomparso Mike Nichols, ha aspettato di compiere quarant'anni prima di decidere di esordire al cinema dietro la macchina da presa. Dopo quindici anni passati a girare video musicali ha cominciato pian piano a cercare il copione giusto, fino a che non si è imbattuto nello script di Mark Hammer, un'altro esordiente come lui.
APPuntamento con l'@more e una rom-com in salsa social, dove Miles Teller e Analeigh Tipton interpretano Alec e Megan, due perfetti sconosciuti che si ritrovano prima a flirtare su internet e, dopo essersi trasferiti dalla chat virtuale alla camera da letto per una notte di sesso senza implicazioni, si ritrovano invece a dover stare insieme e conoscersi per forza, quando il giorno dopo restano bloccati in appartamento a causa di una tormenta di neve. Max ha atteso di trovare il copione giusto perché non voleva girare il solito teen movie: come facciamo a trovare l'amore nell'era della cultura dell'essere connessi? Il risultato è una versione moderna delle commedie romantiche anni '80 di John Hughes con le quali Max confessa di essere cresciuto. Il film è uscito negli Stati Uniti poco prima della scomparsa del padre, dal quale ha avuto "il privilegio di poter apprendere e condividere tutto fino alla fine", come ci racconta in questa intervista esclusiva.
Non è la solita commedia romantica
Il film ci regala intanto le performance molto fresche di due giovani e talentuosi attori per una volta capaci di essere sexy in maniera inconsueta rispetto ai canoni di seduzione delle solite teen comedies.
Max Nichols: In effetti l'immaginario degli adolescenti in questo senso è costruito sulla base per lo più di show televisivi con giovani attori tutti uguali che corrispondono a dei canoni ben precisi e molto stereotipati. La loro recitazione è quasi sempre un fattore trascurabile così come l'approfondimento psicologico dei loro personaggi. Qui invece cercavamo di raccontare due personaggi che fossero comuni e credibili, che avessero una storia e una intelligenza emotiva oltre agli addominali o a un bel faccino. Abbiamo avuto modo di fare molte prove e stare insieme prima di girare, di conoscerci e prendere confidenza con l'ambiente dove si sarebbe svolta la storia, volevamo che il pubblico entrasse in connessione con i personaggi e il loro mondo, l'appartamento, la musica che ascoltano e i libri che leggono, e li percepisse come reali.
Non la solita commedia romantica dunque?
Alec e Megan sono molto lontani dallo stereotipo culturale legato a questo tipo di commedie, anche al di là il loro aspetto o le loro abitudini che non li definiscono assolutamente, che siano i piercing, i tatuaggi di lei o il farsi ogni tanto di marijuana di lui. Sono due ragazzi qualunque che potrebbero essere vostri amici nella vita reale, quasi banali nella loro normalità: lei confessa che vorrebbe sposarsi ed essere madre, lui lavora in banca e non ha sogni e ambizioni nel cassetto ma è pragmaticamente soddisfatto del suo lavoro perché gli da sicurezza e stabilità.
Due attori di talento
I due attori sono quelli che avevate in mente fin dall'inizio? Specialmente Miles Teller che adesso è richiestissimo...
Miles era perfetto per il ruolo di Alec. E' molto serio e maturo, ha una personalità forte ed è capace di fornire un'incredibile gamma di emozioni, soprattutto riesce ad essere vero e autentico, quanto di più lontano ci sia dallo stereotipo del solito macho con il fisico scolpito e il taglio alla moda. Ero sicuro al 100% che l'alchimia con Analeigh Tipton avrebbe funzionato e ne ho avuto la conferma quando li ho visti per la prima volta provare i dialoghi insieme. Analeigh è stata la prima ad essere scelta, mi aveva colpito molto in Crazy, Stupid, Love per il suo fascino e la sua dolcezza ma anche per il suo sense of humour, con lei c'è stata empatia immediata ed era perfetta per il ruolo: riesce ad essere bella in maniera assolutamente naturale ed è stato piuttosto facile vederla rispecchiarsi nel personaggio di Megan.
Rom-com 2.0
Il film potrebbe proporsi come una rom-com 2.0 che vuole fornire nuove regole e nuovi codice su come conoscersi e innamorarsi in epoca di internet e social media.
Mark Hammer ha scritto una commedia davvero molto divertente piena di dialoghi brillanti ma che in realtà scava più a fondo e ci ha dato l'opportunità di dipingere l'evoluzione dei codici relazionali, di come ci si conosce e ci si innamora in un'epoca in cui la cui cultura è all'insegna dello stare sempre connessi. Volevamo raccontare in maniera realistica come nasce secondo noi un amore attraverso internet e in questo modo raccontare una generazione e sarei molto fiero se il pubblico giovane potesse rispecchiarsi in questa descrizione e ritrovarsi nei protagonisti e nei loro entusiasmi e preoccupazioni rispetto soprattutto all'incontro con l'altro sesso.
Quindi internet viene in un certo senso riabilitato da questo punto di vista mentre in questo senso spesso ne viene fornita una visione piuttosto critica?
Diciamo che spesso si è molto critici su come la tecnologia impatta e condiziona la sfera delle relazioni, in questo caso cerchiamo di darne una visione il più possibile realistica e anche meno severa, nel senso che in una società dove è sempre più difficile trovarsi la rete può essere un opportunità per entrare in contatto e un punto di partenza dal quale inizare a conoscersi veramente.
E qual è il suo di rapporto con i social media?
Fanno parte della mia vita, come per tutti credo. Penso che sia più facile provare a conviverci in maniera intelligente ed equilibrata piuttosto che provare ad ignorarli e a fare finta che non esistano: diventano necessari nel momento in cui la vita sociale che ti circonda si costruisce anche su quelli, penso ai gruppi di amici o quello dei genitori dei bambini a scuola.
Le commedie degli anni '80
Rispetto al discorso dell'evoluzione della commedia romantica e dei codici che regolano le relazioni, lei appartiene alla classe '73 per cui può fare il paragone con quelle con cui siamo cresciuti noi della generazione fortysomething. Quali sono le teen comedies che ricorda della sua epoca?
In effetti nonostante Alec e Megan siano due ragazzi di oggi, ho cercato di imprimere al film quell'atmosfera tipica dei film che ho amato crescendo, come Bella in rosa, Un compleanno da ricordare - Sixteen Candles o Breakfast Club: erano romantici, divertenti, capaci di farti sognare, mi hanno ispirato soprattutto per l'idea che davano che c'è sempre un'opportunità da cogliere prima o poi. Anche qui Alec in effetti si rende conto che non ha mai conosciuto un'altra come Megan e che se la lascia scappare probabilmente non ne troverà mai un'altra così. Un'idea che ho ritrovato anche in alcuni film più recenti di Cameron Crowe ad esempio.
New York fuori dalla stanza
Anche se non si vede quasi mai la presenza di New York nel film è comunque molto forte.
Che bello! Mi fa piacere che dici questa cosa, per me è davvero molto importante sentirlo. Amo New York, sono cresciuto qui, per me questa città è fonte di ispirazione continua. Avevamo un budget molto ridotto e la storia si svolge quasi tutta all'interno dell'appartamento dove i due sono bloccati dalla neve, eppure il film non poteva che essere ambientato a New York: potevamo girarlo dovunque, invece la stanza dove abbiamo fatto tutto il lavoro doveva essere lì perché l'energia della città chiusa fuori dalle quattro mura si sente comunque forte.
Il destino nel nome
Quanto pesa l'eredità del cognome che porta?
Ho girato video per MTV per 15 anni e solo ora ho cominciato a leggere qualche script per il cinema sperando di trovarne qualcuno che catturasse la mia attenzione. Vorrei avere l'opportunità di riversare nel mio lavoro tutto quello che ho imparato da mio padre, sia come figlio che come regista.
E quanto c'è del suo lavoro tra le sue fonti di ispirazione?
Lui era un vero leader oltre che un grande artista, poter imparare da lui, condividere libri, film, viaggi, è stato un privilegio di cui ho potuto approfittare fino alla fine. Se avessi cominciato a fare film a vent'anni, in questo senso sarebbe stato molto diverso, perché c'è stato tanto che ho potuto prendere da lui anche nei vent'anni successivi.