Il primo film di quella che ormai è una saga, si era concluso Sul più bello, come recitava il titolo del film. Visto il successo, tutto era diventato Ancora più bello (questo il titolo del sequel). Nella recensione di Sempre più bello vi raccontiamo il terzo film, al cinema il 31 gennaio e l'1 e 2 febbraio, che chiude la trilogia e, forse, lancia la storia ancora verso nuovi territori. In questi tre film ci siamo davvero affezionati al personaggio di Marta, e al bel volto di Ludovica Francesconi, l'attrice che la interpreta, come a quelli di Jacopo e Fede, interpretati da Josef Josef Gjura e Gaja Masciale. La saga di Sul più bello prende un classico della commedia romantica, quello dell'amore e della malattia e lo ribalta completamente, gli dà un'ironia inattesa, toni e colori nuovi. Nel secondo e nel terzo capitolo la storia ha un po' meno forza, ma ha il pregio di continuare a ribaltare gli stereotipi, e a mostrare dei modelli di bellezza diversi dai canoni classici che ci propongono i media.
La nuova vita di Marta
Ancora più bello, il film che aveva seguito Sul più bello, si era chiuso con un cliffhanger degno di Matrix Reloaded, ed è un classico delle saghe in cui il secondo e il terzo capitolo vengono girati insieme, tanto da diventare quasi due parti di un unico film. In quel finale sospeso Marta (Ludovica Francesconi) era entrata in sala operatoria per l'atteso trapianto di polmoni che potrebbe guarirla dalla mucoviscidosi, o fibrosi cistica. Gabriele (Giancarlo Commare), il suo nuovo amore, non era riuscito a raggiungerla in tempo per salutarla prima dell'intervento. La storia ricomincia da qui, dalla nuova vita di Marta, dal desiderio di mettere su casa con Gabriele. La vita continua anche per i suoi amici del cuore, Jacopo (Jozef Gjura), che è molto attratto dal giovane medico che ha in cura Marta, e (Gaja Masciale) è in crisi con il suo lavoro, tanto che medita di lasciarlo. Mentre, sullo sfondo, aleggia un membro della famiglia di Marta, la nonna (Drusilla Foer), che la ragazza non vede da anni.
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Marta, come una ragazza normale
Il secondo film della saga di Sul più bello, Ancora più bello, era già un po' diverso dal primo. Ci era sembrato un po' meno creativo, originale, dirompente. Anche se, a suo modo, continuava a ribaltare gli stereotipi come il capostipite. Sì perché, se nel primo film il fatto che una ragazza con una malattia e non molto avvenente (per come viene presentata nel racconto, perché abbiamo detto più volte che Marta è davvero bella) potesse conquistare un adone come Giuseppe Maggio poteva sembrare un colpo di fortuna, nel secondo film lo aveva tranquillamente lasciato per un altro ragazzo. E aveva anche pensato di tradire il ragazzo nuovo. Insomma come una ragazza normale, altro che una ragazza malata.
Un prodotto al livello di quelli internazionali
Diventato una trilogia, Sul più bello perde un po' della sua forza, di quel carattere di sorpresa, ma la cosa ci sta. Nel secondo film, come in Sempre più bello, si sente la mancanza della regia ispirata di Alice Filippi, una regista che era riuscita a prendere il teen drama con malattia, un genere ben preciso, e a renderlo qualcosa di diverso, una favola, a trasporlo in una cornice incantata degna de Il favoloso mondo di Amelie, con colori accesi e avvolgenti. Se in quell'occasione avevamo scritto che eravamo stati in grado, in Italia, di fare un tipico film americano meglio degli americani, in occasione di questo secondo e terzo capitolo possiamo dire che, comunque, non sfiguriamo. Forse più convenzionale, più normalizzato, il prodotto se la gioca comunque con quelli internazionali.
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E se diventasse una serie tv?
Il fatto di essere diventato una trilogia ha anche i suoi aspetti positivi. L'affiatamento tra gli attori protagonisti, quelli che sono insieme dal primo film, è a livelli di quelli di una serie tv che va avanti da tempo, la chimica e i tempi comici e recitativi sono ottimi. La lunga distanza permette di approfondire le storie, le psicologie e i sogni, di Jacopo e Federica, che non sono solo gli amici di Marta, ma dei personaggi con la loro personalità e un loro vissuto. Ci sembra forzata, invece, la storyline dedicata a Rebecca e Giacomo, che sembra messa lì per raccontare altri temi e per allargare lo sguardo, ma funziona meno perché non riesce a farci mai affezionare davvero ai personaggi. Concluso da un finale aperto, Sempre più bello potrebbe continuare. E diventare anche una serie tv. Le piattaforme - dove i prime due film sono andati molto bene - ci andrebbero a nozze.
Nuovi modelli di bellezza
Ma la cosa che continua a piacerci della trilogia di Sul più bello è il fatto di presentare al pubblico, un pubblico giovane, quindi persone in formazione, dei modelli di bellezza non scontati, magari lontani dai canoni che i media, e anche il cinema stesso, continuano a proporci, quei canoni di bellezza irraggiungibile. Così la Marta di Ludovica Francesconi ha messo in scena un nuovo modo di essere sexy, minuta e discreta, impacciata e ironica, ma irresistibile. Ma sono tutti i personaggi a mostrarci dei nuovi modelli. Gabriele è un nuovo modello di maschio, un ragazzo che è colto e sensibile, che ama l'arte e che è educato. E così i personaggi omosessuali. Jacopo è molto lontano da tanti classici personaggi gay, e Dario è addirittura molto rude, a tratti sgarbato. Così Federica, anche lei omosessuale, è un personaggio tratteggiato secondo altre sue peculiarità, e non quelle legate all'identità sessuale. Che un film proponga modelli di questo tipo, che riesca a disegnare personaggi senza farli diventare mai macchiette, o stereotipi, è una grande cosa.
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Ludovica Francesconi e Gaja Masciale, future star
Che sia o no destinato ad avere altri seguiti, che diventi o meno una serie, una cosa è certa. I protagonisti del film, soprattutto le protagoniste femminili, sono destinate ad avere un futuro. Se il volto vispo di Ludovica Francesconi (attenzione allo sguardo con cui chiude il film) è pronto per nuove avventure, anche il viso perfettamente cinematografico di Gaja Masciale sembra fatto apposta per diventare quello della protagonista di una storia tutta sua. Sì, per loro, e anche per molti degli attori del cast, diventerà tutto sempre più bello.
Conclusioni
Nella recensione di Sempre più bello abbiamo parlato del terzo film di una trilogia che prende un classico della commedia romantica e del teen drama, quella dell'amore e della malattia e lo ribalta completamente, gli dà un'ironia inattesa, toni e colori nuovi. Nel secondo e nel terzo capitolo la storia ha un po' meno forza, ma ha il pregio di continuare a ribaltare gli stereotipi, e a mostrare dei modelli di bellezza diversi dai canoni classici che ci propongono i media.
Perché ci piace
- Si muove all'interno di un genere ben codificato, il teen dramedy, ma lo smonta e ne ribalta le premesse.
- Ludovica Francesconi, al terzo film, è una vera forza della natura.
- Ha il pregio di mostrarci nuovi modelli di bellezza, diversi dai canoni codificati dai media.
Cosa non va
- Come il secondo film della saga, anche questo ci sembra un po' meno forte e dirompente.
- Si sente la mancanza alla regia di Alice Filippi, che aveva dato al film un tono più da favola.
- La storyline dedicata a Rebecca e Giacomo funziona meno rispetto alle altre.