Amici per caso, la recensione: una commedia ingenua (e progressista) a cui voler bene

Filippo Tirabassi e Filippo Contri protagonisti di Amici per caso di Max Nardari, una commedia in cui l'equivoco svolge un ruolo narrativo e non di ripiego. Al cinema dal 25 luglio (con una domanda: perché non distribuirlo subito in streaming?).

Filippo Tirabassi e Filippo Contri in una foto promozionale

L'abbiamo scritto tante volte, fino a ripeterci. Sfruttare l'equivoco a più non posso, per generare "situazioni esilaranti", è una formula fin troppo abusata nel contesto cinematografico italiano. Se il concetto si applica ad un'infinità di commedie viste e puntualmente dimenticate, lo stesso paradigma è sfruttato da Max Nardari. Con una sostanziale (e inaspettata) differenza: c'è cognizione di causa. Non c'è solo il siparietto, non c'è solo il concetto di situazione in Amici per caso.

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I protagonisti del film, Filippo Tirabassi e Filippo Contri

Pur con le sue marcatissime ingenuità, e con il suo appeal naif, la commedia di Nardari ha una sua lucidità nel concepire l'equivoco come motore della storia, e non come espediente (scadente) per risolvere la sceneggiatura firmata dallo stesso Nardari insieme a Alba Calicchio e Daniele Melavolta. C'è un modo di raccontare una piccola storia spontanea e semplice che, nella sua semplicistica e prevedibile struttura che gioca sugli opposti, riesce a tenere alta l'attenzione, colmando i gap (ovvi e giustificati) di una produzione low budget.

Amici per caso e una strana convivenza

Se di opposti parliamo, Amici per caso sfrutta una domanda fatidica per accendere la storia: può nascere un'amicizia tra un ragazzo omofobo e un ragazzo gay? Certo, fatichiamo a considerare Pietro (Filippo Contri), ruspante ragazzotto tifoso della Roma, un omofobo carico d'odio e di intolleranza. Piuttosto, è vittima di un'ignoranza facilona, retrograda, da branco. Pietro incontra Omero (Filippo Tirabassi), riservato e composto, per caso: entrambi si sono separati.

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Filippo Tirabassi, Filippo Contri e Beatrice Bruschi in un'immagine promozionale di Amici per caso

Omero si è separato da Andy (Rocco Fasano), dopo che quest'ultimo gli ha chiesto di sposarlo, Pietro invece è stato lasciato da Lolly (Beatrice Bruschi, che finalmente ritroviamo dopo Skam), stufa di doversi sentire al secondo posto dopo le partite della Magica. Omero cerca quindi un coinquilino, e si imbatte proprio nel romanista Pietro, che accetta il posto letto vacante, senza conoscere il suo orientamento sessuale. Tra i due nasce un'improbabile amicizia, ma quando Pietro scopre che Omero è gay, le cose cambiano. In peggio? Non proprio...

Una commedia per romanisti? Non solo

Visto il tono, e visto i numerosi ammiccamenti alla squadra della Capitale, potremmo addirittura considerare Amici per caso come la commedia perfetta per i tifosi della Roma. Quella che appare come una trovata comica, spesso esasperata, è invece utile nel creare lo sfrigolio tra le due personalità opposte dei protagonisti. Pietro ed Andy, opposti in tutto, ma complementari nello scambio emotivo e umano che li aiuterà a risolvere le rispettive pene d'amore. Personaggi e caratteristi che lo script costruisce seguendo i cliché della classica (o dovremmo dire solita?) commedia americana (ma anche un po' francese), ereditandone e plasmandone lo spirito secondo una logica identitaria e ruspante.

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Rocco Fasano e Filippo Tirabassi in una scena di Amici per caso

L'inclusività, l'apertura di pensiero e la tematica queer sono naturalmente l'appoggio principale del film ma, al netto di un'originalità probabilmente latente (originalità che non possiamo cercare in opere del genere), vengono inserite in modo fluido, quasi istintivo e genuino. Se non tutto è ben rodato - a cominciare dal cast di contorno, non sempre in linea, escludendo la verve verace di Mirko Frezza o la dolcezza di Rocco Fasano - Amici per caso evita per quanto possibile di ridurre il tema dell'amicizia e dell'omosessualità ad una banale didascalia, rendendo il tutto il più naturale e progressista possibile (com'è giusto che sia), ed anzi riuscendo a strappare, qua e là, anche qualche risata. Certo, poi potremmo riflettere su quanto titoli come quello di Max Nardari siano più adatti ad una distribuzione streaming piuttosto che ad una release cinematografica.

Conclusioni

Se la dimensione di Amici per caso sembra più adiacente al formato streaming che al grande schermo, la commedia di Max Nardari strappa qualche sorriso e qualche risata, appoggiandosi al gioco di un equivoco che viene sfruttato al meglio, nonostante una latente ingenuità che riverbera i mezzi limitati del film.

Movieplayer.it
3.0/5
Voto medio
4.9/5

Perché ci piace

  • L'equivoco funzionale alla sceneggiatura.
  • Una dolcezza di fondo.
  • Una naturalezza non comune nell'affrontare i temi importanti.

Cosa non va

  • Non tutto il cast sembra convincere.
  • Un taglio molto televisivo: perché farlo uscire al cinema?