Il 22 settembre 2024 passerà alla "storia della televisione" come l'Ama Day, ovvero il giorno in cui Amadeus ha debuttato ufficialmente su Nove, con ben 2 programmi. Dopo decenni di onorato servizio pubblico, Amedeo Umberto Rita Sebastiani ha ceduto alla ricca corte di Warner Bros Discovery con un access prime time e un prime time, ovvero Chissà chi è e Suzuki Music Party, terremotando da subito i social.
I soliti format
Preceduta da settimane di intensa campagna mediatica, la serata evento ha segnato il ritorno in tv di Amadeus 114 giorni dopo l'ultimissima sua puntata di Affari Tuoi, andata in onda su Rai1 il 31 maggio scorso. E proprio contro i celebri "pacchi" il conduttore ha dovuto esordire, a cavallo di un format che conosce come le sue tasche. Chissà chi è non è infatti altro che l'adattamento nostrano del format americano Identity, in Italia arrivato nel lontano 2007 con il titolo Soliti Ignoti. Inizialmente condotto dall'indimenticato Fabrizio Frizzi, il game show passò poi proprio ad Amadeus, nel 2017. Spostatosi da Roma alla sua Milano, il conduttore ha immediatamente ritrovato la verve che da sempre lo contraddistingue, con quello spirito, quella capacità di divertire il pubblico divertendosi in prima persona che in pochi anni l'hanno tramutato nel Re Mida di Rai1. Di differenze sostanziali, tra Chissà chi è e Soliti Ignoti, non ce ne sono.
Lo studio è nuovo, vivace, splendidamente illuminato e con un buon casting a completare l'opera, ma il format è blindato, un porto sicuro in cui navigare. L'alchimia tra conduttore e concorrenti è rimasta straordinariamente tangibile, perché Amadeus ha la rara capacità di saper empatizzare, nonché la mirabolante abilità di improvvisare, cogliendo sempre l'attimo giusto per una battuta, un'espressione da meme, una coinvolgente risata, con tempi comici perfetti. E la storica prima volta, su Nove e in contemporanea su tutti i canali Warner Discovery, ha fatto centro. Contro il "suo" Affari Tuoi, nel frattempo affidato a Stefano De Martino, Chissà chi è è stato visto solo su Nove da 926.000 telespettatori con il 5.2% di share, che sale all'8.8% in simulcast (Nove, Real Time, Dmax, Giallo, Food Network, MotorTrend, HGTV, Warner TV, K2 e Frisbee) con 1.561.000 spettatori. Affari Tuoi, su Rai1, ha toccato il 25% di share con 4.467.000 telespettatori, rimanendo leader assoluto. Ma è netta la differenza rispetto ad una settimana fa per Nove. Domenica 15 settembre 2024 l'access prime time affidato a Little Big Italy si fermava ai 378.000 telespettatori, con share medio al 2.1%. Sette giorni dopo Amadeus ha quasi triplicato lo share, con un picco d'ascolto di 2.400.000 spettatori. Chissà chi è è così diventato il programma di access prime time più visto di sempre sui canali Warner Bros Discovery e su Nove.
Sfida a 3
E pensare che il Tg1 si era inventato un fantomatico annuncio di Carlo Conti relativo a Sanremo 2025, pur di strappare potenziali spettatori all'anteprima di Chissà chi è, andando incontro ad un clamoroso boomerang. Perché alla fine Conti non ha rivelato nulla di tanto eccezionale in relazione all'Ariston da meritarsi chissà quale lancio, esplicitando il "terrore" Rai del nuovo competitor. La vera sfida dell'access prime time inizierà infatti oggi, quando anche Striscia la Notizia riprenderà vita su Canale5. Per la prima volta in assoluto ci saranno quindi tre programmi di peso a contendersi la platea televisiva dell'ambitissima e ricca fascia oraria post Tg delle ore 20, con uno share da conquistare a suon di pacchi da scavicchiare, Ignoti da svelare e Veline danzanti.
No, non è Sanremo
Ma la prima volta di Amadeus su Nove, come detto, è proseguita in una sorta di maratona televisiva con Suzuki Music Party, show musicale che ha ospitato 21 artisti del panorama musicale italiano, chiamati a presentare sul palco un celebre brano del proprio repertorio e una canzone fino ad oggi da loro mai cantata in televisione. Per tutta l'estate si era inopinatamente parlato dell'Anti Sanremo di Amadeus, qui mattatore indiscusso, direttore artistico, deus ex machina che ha voluto celebrare sé stesso e il suo quinquiennio festivaliero. Ma Sanremo è Sanremo e qualsivoglia ipotesi di imitazione non ha modo di reggere il confronto. Suzuki Music Party è arrivato in tv al termine di una stagione estiva in cui la musica catodica è stata ovunque, su tutti i canali del telecomando, con cantanti catapultati da una piazza all'altra a seminare tormentoni. Non essendo una gara, Suzuki Music Party è stato di fatto l'Amadeus Show, con gli ospiti intervistati al centro del palco attorno ad un tavolo dal sapore radiofonico e una lunga sfilata di canzoni che ha faticato ad intrattenere, perché incapace di cogliere realmente l'effetto novità.
Un po' per il cast, tutt'altro che memorabile, e un po' per il "format", con quegli inediti inizialmente annunciati che alla fine dei giochi si sono rivelati semplicemente "inediti televisivi", e non in senso assoluto. La famigerata "serata evento" si è palesata come un qualcosa di già visto e già sentito, con tutte le difficoltà e le conseguenze del caso, dettate anche dalla contemporaneità del derby Inter-Milan. Il riscontro Auditel ha fatto segnare 628.000 spettatori e il 4.6% di share solo su Nove, con il simulcast arrivato a sfiorare il milione di telespettatori e share al 7.1%. Nove ha fatto meglio di Rai2, La7 e Tv8. L'intero portfolio Warner Bros. Discovery ha registrato nel prime time l'8,6% di share e in seconda serata il 7,4% di share, mentre nelle 24 ore ha raggiunto il 9,5%, con Nove, in particolare, 5° canale nazionale con il 5% di share in prime time.
Un anno fa Fabio Fazio debuttava su Nove con 2,1 milioni di telespettatori e il 10.5% di share, ovvero cinque volte oltre la media di rete. In simulcast la prima di Che Tempo che Fa arrivò al 13%. Decisamente altri numeri, ma la vera "prova prime time" di Amadeus deve ancora arrivare.
La Corrida di Ama
L'Amadeus Era su Nove è infatti appena iniziata. Se per rivedere Suzuki Music Party dovremo eventualmente aspettare un anno, da oggi il conduttore sarà tutte le sere in onda con Chissà chi è, per poi bissare su Nove con il ritorno della Corrida. Il mitologico programma reso celebre da Corrado ha provato e riprovato in questi ultimi 20 anni a sopravvivere al suo ideatore. Prima con Gerry Scotti, padrone di casa su Canale5 per otto edizioni, poi con Flavio Insinna, conduttore nel 2011, e infine con Carlo Conti, su Rai1 presentatore dal 2018 al 2020. Riuscirà Ama a far tornare in auge i famigerati dilettanti allo sbaraglio? In casa Warner Discovery, visto l'investimento fatto per strapparlo alla concorrenza, non aspettano altro, con lo share in doppia cifra da abbracciare il prima possibile.