Altered Carbon 2, recensione: la serie Netflix cambia faccia ma rimane fedele a se stessa

La recensione di Altered Carbon 2, seconda stagione della serie sci-fi di Netflix, con Anthony Mackie nei panni del "nuovo" Takeshi Kovacs.

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Altered Carbon 2: Anthony Mackie in una scena

Premessa necessaria: in questa recensione di Altered Carbon 2 non troverete spoiler sui tanti colpi di scena presenti nella seconda stagione della serie Netflix, per quanto riguarda lo sviluppo della trama ci limiteremo semplicemente alle informazioni già rilasciate nei trailer ufficiali. E, credeteci, non è solo una questione di rispetto per voi lettori o per gli sceneggiatori, ma anche semplice buon senso: sono tali e tanti gli intrecci, che di sicuro finiremmo con il confondervi piuttosto che aiutarvi realmente a capire cosa vi aspetta in questi nuovi otto episodi.

D'altronde chi ha visto la stagione precedente sa perfettamente che la forza di una serie quale Altered Carbon è tutta nell'inquietante rappresentazione di un futuro disturbante e moralmente ambiguo, in cui una rivoluzionaria tecnologia permette ad alcuni esseri umani (i più facoltosi) di essere praticamente immortali. Come? Semplicemente spostando la loro coscienza di corpo in corpo, come fossero delle "pile" in "custodie" sempre diverse. Così come era accaduto all'inizio della prima stagione, anche in questi nuovi episodi il nostro protagonista Takeshi Kovacs cambia pelle e faccia: il che equivale a dire che a interpretarlo in questa seconda stagione non è più lo svedese Joel Kinnaman ma l'attore Anthony Mackie, meglio noto al grande pubblico come il Sam Wilson/Falcon del Marvel Cinematic Universe.

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Un nuovo Takeshi Kovacs vuole dire un nuovo Altered Carbon

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Altered Carbon 2: una scena della serie

Un cambiamento che ovviamente influisce in modo decisivo su tutta la serie, a partire dal tono e dalla scelta/necessità di allontanarsi sempre più da quel genere neo-noir (alla Blade Runner) che aveva caratterizzato la prima stagione. Con l'arrivo di questo nuovo Takeshi Kovacs interpretato da Mackie, la serie insiste ancora di più sulla componente action, trasformando il suo protagonista in un guerriero ancora più formidabile e letale grazie alla nuova "custodia", potenziata per l'occasione. Le occasioni per sfoggiare queste nuove abilità non mancheranno, visto che fin dal primissimo episodio Kovacs si trova braccato da una cacciatrice di taglie di nome Trepp che lo introdurrà in una rete di omicidi e misteri che affonda le sue radici nelle origini del suo pianeta d'origine, Harlan's World.

Un cast fatto di novità e conferme, tra passato e futuro

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Altered Carbon 2: un'immagine della serie

Il passato di Kovacs farà spesso capolino all'interno della trama, sia attraverso nuovi intrecci che coinvolgeranno personaggi già visti nella prima stagione - come l'immancabile e fedelissimo Poe, intelligenza artificiale con le sembianze del noto scrittore americano al servizio del protagonista - sia attraverso flashback/apparizioni. Sempre più centrale diventerà la continua ricerca della leader ribelle Quellcrist Falconer, creduta morta da tutti tranne che dal nostro protagonista, ed è anche per questo che Takeshi si troverà più volte a combattere contro se stesso e le proprie paure, a volte anche letteralmente. Anche perché, come ben sappiamo, in Altered Carbon i volti possono cambiare con grande facilità e possono nascondere in realtà tutt'altro. Proprio per questo motivo, recitare in questa serie rappresenta un po' un tour de force per chiunque sia coinvolto: avere un ruolo in Altered Carbon non vuol dire necessariamente recitarne uno solo, ma mettere a disposizione il proprio corpo/custodia a disposizione di una narrazione sci-fi che non prevede limiti. È quello che accade con Anthony Mackie ma anche con l'altra new entry Simone Missick, o anche con vecchie conoscenze come Renée Elise Goldsberry, Will Yun Lee o Dichen Lachman: ciascuno di questi attori contribuisce in modo importante a rendere credibili i vari e continui cambiamenti di identità, donando profondità ai personaggi e alla storia.

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Altered Carbon 2: un'immagine di Anthony Mackie

E se i nuovi villain della stagione - l'ambiziosa Danica Harlan (Lela Loren) e il suo braccio destro, il colonnello Ivan Carrera (Torben Liebrecht) - non sempre sono all'altezza come scrittura e caratterizzazione, merita sicuramente una menzione d'onore Chris Conner, una delle sorprese più piacevoli della prima stagione: sebbene anche la sua storyline abbia qualche momento di stanca, il suo Poe si conferma giustamente il beniamino dei fan della serie nonché l'elemento più emozionante e "umano" di tutta la seconda stagione. Un'altra importante conferma sono però anche gli spettacolari combattimenti, tutti perfettamente coreografati e "potenziati" con un tripudio di effetti speciali: se già nella prima stagione Altered Carbon aveva stupito molti per l'ottima qualità produttiva, in questi nuovi episodi ci sono sequenze d'azione che lasciano davvero il segno per complessità e bellezza.

Altered Carbon: da Netflix un futuro ambiguo e inquietante, difficile da dimenticare

Un universo in continua espansione

Altered Carbon: una scena dello show
Altered Carbon: una scena dello show

Della trama vera e propria, come già detto, non anticipiamo nulla, ma è importante dire come l'elemento sci-fi sia sempre più preponderante e come la narrazione si faccia sempre più epica e articolata. Il che è ovviamente un bene per quanto riguarda anche le eventuali prospettive future della serie: vista la conclusione, una terza stagione è a questo punto probabile e auspicabile, d'altronde l'universo di Altered Carbon continua ad espandersi e ad aggiungere nuovi elementi di interesse. L'unico vero difetto che ci viene da trovare è che, rispetto alla prima stagione, si è perso un po' l'effetto novità, nonché quella carica trasgressiva, più morbosa e ambigua, che l'aveva caratterizzata. Da questo punto di vista la serie si è quasi "normalizzata", avvicinandosi ai gusti del grande pubblico: forse anche in questo senso va visto l'inserimento di Mackie come protagonista, scelta intelligente e mainstream, sicuramente lontana da quella ben più coraggiosa e affascinante rappresentata da Joel Kinnaman. Ma d'altronde che Altered Carbon abbia più e più anime l'avevamo capito fin da subito, chissà cosa ci aspetterà in futuro!

Conclusioni

Concludiamo questa recensione di Altered Carbon 2 sottolineando ancora una volta come le differenze rispetto alla prima stagione siano sottili ma comunque significative. Chi aveva amato soprattutto gli aspetti più noir, filosofici o trasgressivi della serie, qui farà un po' di fatica ad abituarsi al cambio di ritmo, visto che l'azione ma soprattutto elementi sci-fi più puri diventano sempre più preponderanti con il procedere degli episodi. Ma la qualità produttiva rimane comunque molto alta, così come quella delle interpretazioni, ed è proprio questo che conferma Altered Carbon come una delle serie originali di Netflix più ambiziose e coraggiose in circolazione.

Movieplayer.it
3.5/5
Voto medio
3.3/5

Perché ci piace

  • Ottima confezione; menzione speciale per coreografie e sequenze d'azione davvero spettacolari.
  • Tutto il cast funziona molto bene, compreso Anthony Mackie: il suo "nuovo" Takeshi Kovacs è certamente diverso ma comunque molto carismatico.
  • La serie conferma le sue incredibili potenzialità: perdersi nell'affascinante universo narrativo di Altered Carbon e le sue tante suggestioni è facilissimo.

Cosa non va

  • Non tutte le storyline funzionano o si intrecciano alla perfezione; anche quella principale, per quanto piuttosto avvincente, non ha lo stesso fascino e freschezza della prima stagione.
  • Il cambio di protagonista e di tono si sente: non è un vero e proprio difetto, ma per molti potrebbe rappresentare uno scoglio da superare.