Alone, la recensione: la disperata fuga da uno psicopatico

La recensione di Alone: il blu-ray targato Midnight Factory ci ha permesso di scoprire il thriller-horror di John Hyams, che inizia come Duel e finisce come un survival movie.

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Alone: una scena

Un'altra preziosa uscita homevideo per la collana Midnight Factory di Koch Media, permette di scoprire un thriller-horror altrimenti quasi invisibile. Come vedremo nella recensione di Alone, il film di John Hyams viaggia nella sua durata attraverso tre sottogeneri, mantenendo sempre viva la tensione e offrendo momenti anche avvincenti, anche se il percorso narrativo è troppo prevedibile perché i presunti colpi di scena riescano davvero a colpire lo spettatore.

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Alone: un'immagine

Perseguitata da uno psicopatico

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Alone: una scena del film

In Alone la protagonista è Jessica (una convincente Jules Willcox), una giovane vedova che alcuni mesi dopo il suo lutto decide di voltare pagina, cambiare vita e mettersi alle spalle il doloroso passato. Con questo obiettivo intraprende tutta sola un lungo viaggio in auto. I guai iniziano quando un Suv davanti a lei va esasperatamente piano, e una volta superato la rincorre e la mette pericolosamente in difficoltà con alcune manovre. Poi il mezzo sparisce ma non è finita ovviamente qui: l'uomo (Marc Menchaca, fin troppo legnoso nel ruolo dello psicopatico senza emozioni) che era al volante si presenta durante una sosta e si scusa per il comportamento, ma in realtà è l'inizio di una vera e propria persecuzione: sarà fatta prigioniera dal maniaco, e poi quando riuscirà a fuggire dovrà iniziare una durissima lotta per la sopravvivenza in mezzo al nulla.

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Auto, cantina e foresta: tre lotte per sopravvivere

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Alone: una sequenza

Prima la strada e un inizio quasi alla Duel. Poi la cantina buia e piccola dove lo psicopatico rinchiude la ragazza, con atmosfere che richiamano film di torture e vittime senza scampo. Quindi la fuga nella foresta, nei boschi sperduti e in una natura selvaggia a volte ostile e a volte preziosa alleata per nascondersi, come in tanti altri survival movie. Quasi tre film in uno questo Alone, che comunque, come dice chiaramente il titolo, ha come comune denominatore il fatto che la ragazza debba affrontare le difficoltà tutta sola, quasi impossibilitata a trovare aiuto. La tensione e l'angoscia sono assicurate, ma l'evolversi degli eventi risulta un po' troppo telefonato fin dalle prime scene, quasi scontato. Anche a causa di un protagonista che ha scritta in faccia la parola psicopatico perfino quando sembra solo chiederle scusa.

Una vendetta singolare, ma anche troppa prevedibilità

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Alone: un'immagine del film

Ci sono comunque molti spunti lungo questo continuo inseguimento ad alto stalkeraggio. Risulta ad esempio interessante la doppia vita che l'uomo sembra condurre, che in un altro mondo ha una moglie tranquilla e anche un figlio, come raccontano chiaramente i dialoghi al telefono. Un punto cruciale perché l'unica vendetta della ragazza, quando a un certo momento vedrà la morte sicura e vicina, sarà proprio quella di smascherare l'uomo davanti alla sua famiglia e informarla della sua doppia identità e di che uomo sia realmente. Come in ogni survival, la ragazza sfodera forze inaspettate ed energia infinita, diventa quasi una belva per sopravvivere. Peccato che come detto la sceneggiatura risulti a tratti forzata ma soprattutto priva di guizzi, tanto che la prevedibilità è sempre in agguato.

Il blu-ray: video cupo e suggestivo, audio avvincente

Alone Cover

Come detto, abbiamo potuto apprezzare Alone grazie al blu-ray della Midnight Factory, presentato nella solita elegante slipcase con all'interno il booklet, che però assieme al trailer risulta in pratica il solo extra. Il video è ottimo, ben dettagliato, fedele a una fotografia piuttosto cupa, con una notevole tenuta anche nelle molte scene scure e buie, oppure in mezzo alla natura, dove solo in circostanze estreme il quadro è leggermente impastato. Il croma si mantiene sempre naturale e anche le panoramiche offrono un buon dettaglio. L'audio è in DTS HD 5.1 sia per la traccia italiana che quella originale, e offre un ascolto piuttosto suggestivo. Nell'inseguimento in auto, come in qualche sparo o nei combattimenti corpo a corpo c'è una buona energia complessiva, con asse posteriore attivo e preciso negli effetti a una discreta resa del sub. Ma la traccia cattura anche i rumori furtivi e l'ambienza è ben descritta anche nei momenti nella foresta.

Conclusioni

Come abbiamo visto nella recensione di Alone, il thriller-horror firmato da John Hyams mantiene un buon livello di tensione durante la fuga della ragazza perseguitata dal maniaco, riuscendo a miscelare con efficacia le tre diverse ambientazioni dell’angosciante vicenda, dall’auto alla cantina fino alla foresta, ma paga una certa prevedibilità negli sviluppi narrativi e uno script con pochi guizzi.

Movieplayer.it
3.0/5
Voto medio
4.6/5

Perché ci piace

  • L’atmosfera di costante tensione.
  • L’interpretazione di Jules Willcox è molto convincente.
  • La varietà di ambienti nei quali la ragazza è costretta a lottare per sopravvivere.

Cosa non va

  • Tutti gli snodi narrativi sono abbastanza prevedibili.
  • Marc Menchaca è troppo legnoso anche per un killer senza emozioni.