Io e te dobbiamo parlare, Alessandro Siani e Leonardo Pieraccioni: “Il box office è relativo. Conta l'idea"

"Se la commedia è in crisi, noi ripartiamo dalle risate del pubblico". La nostra intervista ai due comici, per la prima volta in coppia. Il film è in sala dal 19 dicembre.

Alessandro Siani e Leonardo Pieraccioni durante la nostra intervista

Unendo due stili comici diversi eppure continui, e portando i scena il loro bagaglio che ha segnato innumerevoli stagioni cinematografiche, Alessandro Siani e Leonardo Pieraccioni fanno coppia nella commedia Io e te dobbiamo parlare, diretta dal comico napoletano e incentrata su due poliziotti alla "Starsky e Hutch". Ben poco avveduti, e decisamente pasticcioni gli agenti del duo Siani e Pieraccioni puntano forte al pubblico natalizio, uscendo al cinema il 19 dicembre. Nel cast anche Brenda Lodigiani, Francesca Chillemi, Gea Dall'Orto.

Io E Te Dobbiamo Parlare Leonardo Pieraccioni Alessandro Siani
Alessandro Siani e Leonardo Pieraccioni

"Il miglior momento è questo: la commedia non è più vista come prima, e non c'è più ansia da prestazione per l'incasso. Il box office oggi è relativo", ci dice un sempre affabile Alessandro Siani, durante la nostra intervista. "Il pensiero dietro al film era: ritorniamo a fare la commedia pura. Sappiamo qual è il momento vissuto dalla commedia, ma non bisogna abbattersi"_.

Per Leonardo Pieraccioni, che torna a fare "solo" l'attore a quasi trent'anni da Il mio west (ma ha dato una mano alla stesura dello script), "L'elemento del box office è sempre improbabile, in ogni fase. Seguo energia e idea, poi il pubblico che è davanti a noi prende o non prende il film sempre con grande velocità. Ci si prepara per la gara, poi non sai se batterei il record o no".

Io e te dobbiamo parlare: intervista ad Alessandro Siani e Leonardi Pieraccioni

Succede Solo Nelle Migliori Famigli Pieraccioni Siani
Una scena del film

Ma com'è nata la scintilla per Io e te dobbiamo parlare? "Bisognava trovare un'idea spiazzante, non doveva essere il solito film con momenti sentimentali, con gag inserite", confida Siani. "Con Leo ci eravamo già incontrati, da anni annusavamo di fare un film insieme. Stavamo aspettando il momento perfetto, però. Non è stata un'operazione a tavolino, ma è stata invece l'occasione per divertirci. Per me Leonardo è un mito, certo poi la comicità non la puoi scrivere e devi avere i personaggi giusti per farla. In ogni ruolo c'è stata la giusta attenzione".

Leonarado Pieraccioni, invece, racconta quanto sia stata d'aiuto la spinta di Paolo Del Brocco, AD di Rai Cinema. "Paolo Del Brocco, negli uffici Rai, ci ha sempre detto di vederci bene insieme. Effettivamente abbiamo lo stesso background. Veniamo dalle piazze, dal cabaret. Tra l'altro, sono molto contento di aver fatto un film solo d'attore. L'ultima volta tanti anni fa, con Veronesi. Sta volta il copione era perfetto, ci siamo voluti divertire insieme. Ho fatto leggere il copione in famiglia, hanno riso molto, e questo mi ha convinto. Io e te dobbiamo parlare è un film da sala, anche se sappiamo quanto oggi le commedia facciano fatica al cinema. Un film dal colore adatto a tutti". Pieraccioni, poi, sulla comicità toscana die che: "La comicità napoletana è il massimo della tradizione. Firenze e Napoli smussano sempre l'angolo, evitano la testata. I napoletani hanno una musicalità speciale poi, un idioma perfetto".

La crisi della commedia

Io E Te Dobbiamo Parlare Chillemi Siani Scena Film
Francesca Chillemi e Alessandro Siani

Durante l'incontro, Alessandro Siani e Leonardo Pieraccioni si sono soffermati sulla situazione attuale rispetto alla commedia, non più centrale nelle scelte del grande pubblico, nonostante i quasi sei milioni incassati da Succede anche nelle migliori famiglie nel Natale 2023. "Portare le persone al cinema non è semplice, la commedia oggi subisce una certa diffidenza", prosegue il regista. "A volte si confonde la verità con la bugia, la commedia vive di questo, e non dovrebbe mai essere presa sul serio".

In chiusura, la riflessione di Pieraccioni: "I giovani? Cercano una commedia forse più alta. Poi il codice del divertimento arriva da un'idea: il pubblico vede il film per quello che è. Per questo mi chiedo: oggi debutterei con I Laureati? Forse no, non lo so... Però tra qualche anno, quando finirà l'ossessione dell'idea forte, e si ritornerà ad una certa naturalezza".