Chissà come se la cava la coppia di registi formata da Matt Bettinelli-Olpin e Tyler Gillett con le escape room e i giochi di ruolo: fin dal primo film insieme, V/H/S (2012), hanno infatti dimostrato di amare il genere horror prima di tutto e poi gli spazi chiusi, in cui il colpo di scena e il cambio di prospettiva è dietro l'angolo. È così anche ne La stirpe del male (2014), Finché morte non ci separi (2019), in cui una festa di nozze si trasforma in una caccia all'uomo (o, meglio, alla sposa), nei due capitoli della saga di Scream da loro diretti e anche nell'ultima fatica insieme, presentata in anteprima al South by Southwest 2024. La recensione di Abigail parte quindi con un avvertimento: fate attenzione, perché in questa storia niente è come sembra.
Anche qui c'è una casa: una banda di criminali, che non si conoscono tra loro, è stata ingaggiata per rapire una bambina, la Abigail del titolo (interpretata da Alisha Weir, un talento da tenere d'occhio). Studentessa di danza classica, la prendono quando ha ancora il tutù addosso. Arrivati al luogo in cui tenerla rinchiusa fino al pagamento del riscatto da parte del padre, un uomo importante di cui i rapitori non conoscono l'identità, tutto sembra fin troppo facile. E in un horror niente lo è mai davvero.
Nelle sale italiane dal 16 maggio, Abigail è un'altra variazione sul tema "case che diventano trappole". Senza rivelare troppo, potremmo infatti citare il Rorschach di Watchmen: forse non è la bambina a essere rinchiusa con i criminali, ma sono loro a essere chiusi con lei. Se amate gli horror che uniscono il gore all'umorismo questo è il film che fa per voi: Abigail trabocca di sangue, ma è anche una visione molto divertente.
Trama e cast di Abigail
Sulla trama di Abigail non possiamo rivelare molto altro. Possiamo però dire che il film di Matt Bettinelli-Olpin e Tyler Gillett non avrebbe funzionato senza il giusto cast. Mentre si trovano a convivere in questa magione in mezzo al nulla, abbandonata da tempo e fatiscente, i rapitori sono costretti a conoscersi meglio. Sembra quasi di vederli giocare a una partita di Indovina Chi?: ognuno cerca di scoprire qualcosa di più su chi ha accanto.
La più intuitiva sembra essere Joey (Melissa Barrera): la Sherlock Holmes del gruppo riesce a capire il passato dei compagni di crimine da piccoli dettagli. Sempre con un sacchetto di caramelle in mano, intuisce presto che qualcosa non va. Gli altri componenti sono: Frank (Dan Stevens), che smania per prendere il controllo della situazione; Rickles (Will Catlett), che dimostra di conoscere tecniche di combattimento militari; Sammy (Kathryn Newton), maga dell'informatica dall'aspetto della classica figlia di papà; Peter (Kevin Durand), non esattamente brillante ma dalla grande forza fisica, e Dean (Angus Cloud, all'ultimo ruolo sullo schermo prima della scomparsa prematura), l'autista del gruppo, sempre pronto a fare uso di droghe.
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Anche i mostri hanno problemi con i genitori
Sentendo i racconti dei protagonisti, ci rendiamo presto conto che ognuno di loro ha una storia complessa, caratterizzata da un rapporto difficile con la propria famiglia. Anche il più spietato dei mostri può infatti avere i cosiddetti "daddy issues", o, come diciamo noi, un complesso paterno. Non siamo però di fronte a un trattato di psicanalisi: Abigail è soprattutto un horror violento e splatter, in cui insieme ai generosi fiotti di sangue (sarebbe meglio dire secchiate) viene riversata sugli spettatori un'altrettanto grande dose di umorismo.
L'attore che si prende più in giro, giocando con gli stereotipi, è l'inglese Dan Stevens: oltre a cimentarsi con l'accento americano, l'attore è infatti molto lontano dall'eleganza e la generosità d'animo di Matthew Crawley, il personaggio che ha interpretato nella serie Downton Abbey, grazie a cui è divenuto riconoscibile e amato in tutto il mondo. Qui il suo sguardo è indecifrabile e anche un po' viscido: è il classico uomo "maschio alpha" che pensa di avere il diritto di essere al comando, a prescindere dalla volontà di chi gli sta accanto.
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Non è però il solo ad avere dei difetti: l'egoismo e l'avidità sono infatti i maggiori peccati capitali che hanno condotto tutti i personaggi in quella casa, lì con Abigail. Eppure, nonostante siano tutte persone discutibili, non si può non fare il tifo per loro, perché sono tutti profondamente umani. Cosa che non si può dire di tutti i presenti in quella casa.
Conclusioni
Abigail, il nuovo film di Matt Bettinelli-Olpin e Tyler Gillett, gioca con i temi cari alla coppia di registi: l'horror, il sangue e un luogo chiuso che diventa una trappola. Insieme a temi come il difficile rapporto con i genitori e il non sottovalutare mai chi ci sta di fronte, la pellicola è soprattutto un gioco divertente, in cui al gore si mescola una dose massiccia di umorismo. Ottimo il cast: da Dan Stevens e Melissa Barrera al talento nascente della giovanissima Alisha Weir.
Perché ci piace
- Il senso dell'umorismo della scrittura.
- La dose massiccia di sangue.
- La bravura del cast: dal consolidati Dan Stevens all'emergente Alisha Weir.
- La volontà di stupire pur trattando una storia vista diverse volte.
Cosa non va
- Se non amate sangue e violenza questo non è il vostro film.
- Il primo colpo di scena del film è stato inevitabilmente rivelato da trailer e immagini promozionali.