"Lui ha accettato me come attrice, io lui come cantante". In questa frase di Lady Gaga, protagonista femminile del primo film da regista di Bradley Cooper, A Star is Born, remake del melodramma di William A. Wellman del 1937, è racchiusa una parte fondamentale del connubio fra il cinema e la figura della popstar.
Presentata fuori concorso all'ultima Mostra del Cinema di Venezia - qui potete leggere la nostra recensione di A Star is Born - la pellicola di Cooper in realtà travalica la semplice partecipazione di una celebre star della musica pop in un film. Ally è un'aspirante cantante, talentuosa ma sconosciuta e poco determinata. Al contrario di quello che fu agli albori la giovane Stefani Joanne Angelina Germanotta. Bradley Cooper sceglie una delle individualità più rappresentative del panorama musicale odierno e la spoglia di sicurezze e lati provocatori per affidarle un ruolo che sembra riavvolgere la vita stessa della popstar. Lady Gaga si fa attrice ed è come se le fosse stato proposto di riavvolgere il nastro, tanto che il successo di Ally pare quello di Lady Gaga. E viceversa.
Un'impresa piuttosto ardua debuttare con un nuovo remake di È nata una stella, dopo la splendida trasposizione di George Cukor del 1954, con protagonista Judy Garland, e quella del 1976, con Barbra Streisand diretta da Frank Pierson.
Dopo le esperienze in tv in American Horror Story e le due collaborazioni sul grande schermo con Robert Rodriguez in Machete Kills e Sin City - Una donna per cui uccidere, Lady Gaga trova nel progetto della star di Una notte da leoni il primo ruolo da protagonista assoluta in un lungometraggio.
"Ho potuto vivere il mio sogno. Ho sempre desiderato fare l'attrice" ha confessato lady Germanotta. Eppure sono le sue capacità canore a dare smalto al film, oltre alla buona alchimia con Bradley Cooper, bravo soprattutto a non stravolgere la poetica dell'opera originale, al netto di alcuni scivoloni che minano in parte il risultato finale e non raggiungono la magnificenza visiva del meraviglioso musical di Cukor.
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La connessione fra cinema e popstar tuttavia è una simbiosi che ha radici non troppo recenti. La pop music nasce negli anni '60, originata dalla musica popolare e dal rock and roll e in quel decennio inizia una diffusione di massa significativa di quella che nel tempo verrà indicata come musica di gradimento generale e che abbraccia un ascolto, attraverso i mezzi di comunicazione, tipicamente mainstream.
Una fusione, quella fra cinema e icone della pop music, che si potrebbe tranquillamente estendere ad altri diversi generi musicali. Così come molti cantanti che hanno raggiunto il successo attraverso stili differenti dalla pop music, hanno saputo elevarsi a icone della cultura pop o hanno regalato al proprio pubblico dei frangenti di carriera legati anche a questa specifica tipologia musicale. Negli Stati Uniti, in maniera particolare rispetto all'Europa, i cast di diversi film hanno annoverato nel corso della storia nomi di star della musica che per una sola occasione o in maniera continuativa, hanno sviluppato anche una parentesi cinematografica. In alcuni casi addirittura costruendo una vera e propria carriera parallela.
E se Elvis Presley per primo ha aggiunto alla sua leggenda una lunga digressione cinematografica, recitando in diverse pellicole fra la metà degli anni '50 e la fine degli anni '60, proprio in quegli anni a Hollywood prende forma una nuova versione del gruppo denominato Rat Pack, inizialmente composto anche da Humphrey Bogart e Spencer Tracy, di cui fanno parte artisti a tutto tondo del calibro di Frank Sinatra, Dean Martin e Sammy Davis Jr.
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La filmografia mondiale è piena zeppa di icone musicali che hanno deciso di fare alcune deviazioni verso la pellicola: da Whitney Houston in Guardia del corpo a Kylie Minogue in Chicago, da Cyndi Lauper in Il segreto della piramide a Selena Gomez in Spring Breakers di Harmony Korine, così come Bjork in Dancer in the Dark, Christina Aguilera in Burlesque, Elton John in Kingsman e Beyoncè in Dreamgirls. Fino a protagonisti recenti, quali Justin Timberlake e Jennifer Lopez, ormai assidui frequentatori del grande schermo, e Rihanna, nel cast anche del recente Ocean's 8.
Il cinema stesso ha valorizzato icone passate alla storia della Settima Arte ma che hanno saputo mostrare in più occasioni le proprie eccellenti qualità anche nel canto come Judy Garland, Gene Kelly, Fred Astaire e Ginger Rogers, legate soprattutto al mondo del musical. Altre leggende della musica, come Michael Jackson, hanno sdoganato per primi il filmato musicale strutturato attraverso una breve storia. Quello di uno dei suoi più grandi successi, Thriller, è considerato il primo video musicale a proporre una trama abbinata ad una coreografia.
Inoltre negli ultimi decenni il legame tra la recitazione e il mondo del rap si è consolidato e diversi rapper hanno abbinato l'avventura nel mondo discografico a quella davanti all'obiettivo.
Ecco perché in questo articolo ci siamo limitati a segnalare alcune star della musica che hanno lasciato il segno nel mondo del cinema e che in alcuni casi sono ricordate per le loro performance canore in diverse categorie musicali ma che hanno raggiunto in ogni caso lo status di icone della cultura pop del Novecento. In occasione dell'uscita nelle sale di A Star is Born abbiamo ristretto necessariamente la cerchia a cinque nomi, ripercorrendo brevemente le loro incredibili performance davanti alla macchina da presa.
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1. Frank Sinatra
The Voice è considerato la prima vera popstar della storia e uno degli artisti più completi di sempre, grazie al suo poliedrico talento che gli ha permesso di spaziare dal jazz al pop e diventare il prototipo per antonomasia del crooner, una figura che nacque dopo l'introduzione del microfono sul palco. Uno stile che Frank Sinatra acquisì da Bing Crosby e che lo rese un'icona immortale del mondo dello spettacolo. Le qualità canore, lo sguardo di ghiaccio, il carisma e il fascino indiscusso gli permisero di sfondare anche a Hollywood, dove si cimentò come attore in molti film, spaziando fra i generi e confermando la sua duttilità scenica. Da musical come Bulli e pupe al fianco di Marlon Brando a commedie musicali con Gene Kelly come Un giorno a New York. Raggiunse l'apice con l'Oscar quale miglior attore non protagonista nel film di Fred Zinnemann, Da qui all'eternità, dove interpreta il commilitone amico del protagonista Prewitt (Montgomery Clift) e la straordinaria performance in L'uomo dal braccio d'oro di Otto Preminger, nel ruolo di un giocatore professionista di poker che dagli inferi della droga e da una tragedia familiare cerca di risorgere e cambiare vita diventando un musicista. Una carriera cinematografica proficua per una delle maggiori star del panorama musicale mondiale, incallito donnaiolo e tra i simboli dello star system del secolo scorso. Ladies and Gentlemen, Old Blue Eyes.
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2. Cher
Icona indiscussa della cultura pop del Novecento e della storia contemporanea della musica, Cher, inizialmente in coppia con Sonny e successivamente lanciata verso la carriera da solista, dagli anni '60 in poi ha saputo destreggiarsi con incredibile facilità fra i palcoscenici musicali, i teatri di Broadway e il cinema. Davanti alla macchina da presa ha accumulato esperienze significative nel corso della sua carriera, a partire soprattutto dagli anni '80. Simbolo della moda anni '70, con i pantaloni a zampa d'elefante, i lunghi e lisci capelli neri, il volto scavato e gli occhi di un'espressività fuori dal comune, Cher ha sempre cercato di fuggire alle etichette dei critici, ripetendo spesso ai cantanti di non voler essere considerata una cantante e chiedendo agli attori di non considerarla un'attrice. Il talento di Cher nel corso dei decenni ha oltrepassato qualsiasi genere artistico e ha abbracciato anche la moda, grazie al suo stile unico, con il quale ha influenzato generazioni di popstar future, come Britney Spears e la stessa Lady Gaga.
Sul grande schermo è stata spesso co-protagonista di cast con una ricca presenza femminile. In particolare nel film di Robert Altman, Jimmy Dean, Jimmy Dean, dove un gruppo di folli adepte al culto di James Dean cercano di celebrare al meglio il ventennale della scomparsa della giovane star. Nel film Cher affianca Sandy Dennis, Karen Black e Kathy Bates. Le sue performance su grande schermo maggiormente ricordate rimangono quelle nel biennio compreso fra il 1985 e il 1987. In Dietro la maschera di Peter Bogdanovich stupì il Festival di Cannes che le assegnò il premio per la miglior interpretazione femminile, nel ruolo di un'amorevole e tormentata madre di Rocky Dennis (Eric Stoltz), un giovane affetto da una rara patologia che ne deforma i connotati del viso. Nel 1987 toccò l'apice della carriera interpretativa affiancando Susan Sarandon e Michelle Pfeiffer nella black comedy di George Miller, Le streghe di Eastwick, nella quale le tre star interpretano tre amiche fattucchiere che si coalizzano dopo esser state sedotte da un diabolico Jack Nicholson. Nello stesso anno Cher si aggiudicò l'Oscar alla miglior attrice protagonista per la sua caratterizzazione di una vedova italoamericana, Loretta Castorini, nella romatic comedy di Norman Jewison, Stregata dalla luna. La sensualità e il divismo di un'icona che da più di cinquant'anni riesce a incantare gli spettatori di tutto il mondo con la sua voce e con la sua classe sul grande schermo, dov'è recentemente tornata nel sequel di Mamma Mia!.
A proposito di Cher, se volete rivederla in Un tè con Mussolini, diretta da Zeffirelli, trovate il film su InfinityTV!
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3. Barbra Streisand
Cher è sempre fuggita dalle classificazioni, cercando di evadere dalla semplice definizione che cercasse d'inglobarla in una sola categoria artistica. Barbra Streisand è un altro esempio di artista difficilmente collocabile in uno specifico campo. La stessa rigogliosa bacheca della Streisand parla per lei e la inserisce, questo si, in quel gruppo di star che hanno raggiunto l'EGOT, coloro che hanno conseguito almeno una volta in carriera i principali riconoscimenti statunitensi nel campo dello spettacolo (Oscar, Emmy, Grammy e Tony Award).
Da un bar del Greenwich Village degli anni '60 al successo mondiale. Barbra Streisand ha saputo distinguersi come star della musica variando spesso registro, fra jazz e pop, e duettando con i più grandi artisti della scena internazionale. Il suo curriculum si è arricchito di svariati titoli cinematografici dalla fine degli anni '60 in poi, dimostrando una volta per tutte le sue doti eclettiche, che le permisero di passare da interpretazioni più spensierate come quella nella screwball comedy di Peter Bogdanovich del 1972, Ma papà ti manda sola?, con Ryan O'Neill, a drammi storico-sentimentali del calibro di Come eravamo, al fianco di Robert Redford.
Nel 1976 fu lei a interpretare il ruolo ereditato nell'ultimo periodo da Lady Gaga in A Star is Born: è la protagonista della versione di Frank Pierson di È nata una stella, accanto a Kris Kristofferson. E quando sembra che abbia mostrato tutto il repertorio possibile arriva l'interpretazione che stupisce pubblico e critica. Nel 1987 recitò nel thriller giudiziario di Martin Ritt, Pazza, dove interpreta la prostituta Claudia Draper. Uno psicodramma nel quale è possibile scovare l'ultima interpretazione di Karl Malden e godere della presenza di Eli Wallach, nel ruolo del dottor Morrison. Negli anni 2000 Barbra Streisand ha trovato nuova linfa sul grande schermo entrando a far parte, dal secondo film, della trilogia comica de Ti presento i miei, dividendo lo schermo con Ben Stiller, Robert De Niro e Dustin Hoffman.
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4. David Bowie
Genio indiscusso della musica rock ma perfettamente in grado di mescolare differenti generi melodici, attingendo dal soul e dal new wave, passando con straordinaria disinvoltura da un registro all'altro, David Bowie rappresenta una delle icone più amate della cultura pop e il cinema si è avvalso spesso della sua natura mutevole e camaleontica. Nelle pieghe delle svariate sceneggiature che gli sono state proposte, David Bowie ha saputo ambientarsi sempre in maniera convincente, dimostrando la poliedricità del suo talento, affermando le sue qualità di personaggio da palcoscenico a tutto tondo. E allora eccolo passare dalle sembianze di un extraterrestre con fattezze umane in L'uomo che cadde sulla Terra di Nicolas Roeg, alle vicissitudini di John, un uomo perfidamente sedotto dalla vampira Miriam (Catherine Deneuve) in Miriam si sveglia a mezzanotte di Tony Scott. Il trasformismo che Bowie ha dimostrato nella sua carriera musicale è traslato perfettamente sul grande schermo. Nel 1983 fu il maggiore Jack Celliers nel film bellico di Nagisa Oshima, Furyo, e consolidò la sua figura nell'immaginario pop degli anni '80 recitando nell'action comedy di John Landis, Tutto in una notte e nel cult Labyrinth di Jim Henson nel quale scorrono le note delle sue canzoni e dove lo stesso Bowie si cala nei panni del Re del labirinto che sfida la giovane Sarah (Jennifer Connelly) a percorrerlo per riprendersi tutto quello che ha perso.
Alla fine degli anni '80 l'incontro con Martin Scorsese, sul set del controverso L'ultima tentazione di Cristo, dove Bowie veste i panni di Ponzio Pilato mentre a distanza di dieci anni l'uno dall'altro mise in fila altri due personaggi dal richiamo storico e culturale. Nel 1996 si sovrappose perfettamente ad un'altra icona del Novecento, Andy Warhol, nel ritratto su grande schermo dell'artista Jean Michel Basquiat (Jeffrey Wright) di Julian Schnabel e nel 2006 accettò d'interpretare Nikola Tesla nel magnetico e intrigante affresco sull'illusionismo di Christopher Nolan, The Prestige.
Nel 2017 avrebbe dovuto comparire nella nuova stagione di Twin Peaks, tornando a lavorare con l'amico David Lynch, per il quale aveva recitato nel prequel cinematografico dello show, Fuoco cammina con me, nei panni dell'agente Phillip Jeffries. La prematura scomparsa ci ha privato di una delle divinità dell'intrattenimento canoro e cinematografico, lasciando nel cassetto della nostra immaginazione il sogno di poter vedere per un 'altra volta trasformare il suo aspetto mantenendo intatto il suo indiscutibile carisma.
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5. Madonna
Emblema per antonomasia della pop music, tanto da esser chiamata The Queen of Pop, e regina incontrastata delle classifiche musicali di tutto il pianeta, tanto da mettere in fila record su record. Una diva della musica mondiale come Madonna era inevitabile che rimanesse affascinata dallo sfarzo del mondo del cinema. Dapprima per cercare di sbarcare il lunario e successivamente per scelta, Madonna ha vissuto in parallelo i suoi primi successi musicali degli anni '80 come Like a Virgin, che diede vita anche ad uno dei Madonna: i 30 video migliori della Regina del Pop, ad un'intensa attività cinematografica, spaziando dalla recitazione al doppiaggio fino alla scrittura. Debuttò in un ruolo da protagonista nel 1985, nel film Cercasi Susan disperatamente, diretta da Susan Seidelman e affiancata da Rosanna Arquette, dove il suo carattere e la sua eccentricità sul palcoscenico vennero trasferite sul grande schermo, nel ruolo di una ragazza eccentrica che si ritrova al centro di un vorticoso scambio di persona.
Negli anni seguenti partecipò a diversi film, collaborando con Warren Beatty in Dick Tracy, trasposizione cinematografica del fumetto di Chester Gould, dove le venne affidato il ruolo di Mozzafiato Mahoney, unica testimone oculare di un assassinio nel mondo dei gangster degli anni '40. Due anni dopo Woody Allen la volle nel cast di Ombre e nebbia.
Negli anni '90 è la protagonista femminile della grottesca commedia a episodi Four Rooms, che segna la prima collaborazione tra Quentin Tarantino e Robert Rodriguez. Le recensioni sulle sue performance come attrice si rivelano, negli anni, piuttosto altalenanti ma l'affetto del pubblico sembra non diminuire. Nel 1996 recitò nel film per il quale verrà maggiormente ricordata dagli spettatori in ambito cinematografico. Diretta da Alan Parker, si esibì nel musical di Andrew Lloyd Webber e Tim Rice, Evita, che al netto di un risultato non proprio entusiasmante è riuscito a rianimare un genere che a Hollywood pareva ormai sotterrato da tempo. E Madonna ne uscì trionfante, sulle enfatiche note di Don't Cry For Me Argentina. Se volete rivedere il film, che tra l'altro vanta un cast ricchissimo, da Antonio Banderas a Andrea Corrs, è disponibile in streaming su InfinityTV.