Che Mike Schur abbia una mania per la morte e per i colpi di scena è oramai appurato. Dopo Parks and Recreation, lui e l'altro ideatore si sono divisi l'Aldilà: Greg Daniels con Upload e Robbie Amell, Michael con The Good Place e Ted Danson, indimenticata figura della comicità statunitense prima di diventare il capo della scientifica di CSI. Sono proprio Schur e Danson a riunirsi davanti e dietro la macchina da presa per una nuova comedy targata Netflix, ora in streaming, che sembra rimettere insieme le fissazioni dello stesso Schur, ovvero A Man On The Inside.
A Man On The Inside: Cercasi Apprendista Spia Anziana
Basata sul doc del 2020 di Maite Alberdi The Mole Agent, la serie Netflix parte da un presupposto tanto folle quanto perfetto. Charles, un ex professore di ingegneria rimasto vedovo e in pensione che vive le proprie giornate tutte uguali, ritagliando articoli di giornale per la figlia, vuole dare una scossa al resto della propria esistenza. Lo trova in un annuncio sul giornale: cercasi spia (anziana) disperatamente. A quel punto una detective privata lo assume per investigare strani furti che stanno avvenendo in una casa di riposo. Il modo migliore per farlo? Dall'interno, come recita il titolo dello show. Ovviamente la figlia è all'oscuro di tutto e da qui inizia, come immaginerete, una vera e propria commedia degli equivoci che si mescola spassosamente al genere spionistico, applicato però alla terza età.
La paura della morte nella serie Netflix
A Man on the Inside è la serie perfetta per chi è rimasto orfano di After Life e Il Metodo Kominsky. Questo perché parla della solitudine, la paura più grande degli anziani. La casa di riposo è il luogo perfetto dove orchestrare l'azione, e come in un giallo da camera dove tutti sono i sospettati e si cerca di indagare su ciò che accade tra le mura. Qui, ci aggiungiamo anche un velo di denuncia sociale per il comportamento discutibile di molti infermieri.
Il serial ha però una caratteristica fortissima rispetto alla cattiveria dei titoli precedenti che abbiamo citato: è di una dolcezza infinita. Mai zuccherosa, piuttosto semplice e diretta ma proprio per questo azzeccata nell'arrivare subito dritta al cuore dello spettatore per raccontargli il lutto di Charles e tutto ciò che viene dopo. Certo, nessuno si sarebbe aspettate un'indagine del genere, ma a volte l'assurdità è proprio ciò che serve per superare un trauma. Uscire dalla propria comfort zone può diventare la missione più pericolosa e spaventosa della propria vita.
Tutti insieme per Ted (e Mike)
Ted Danson risplende nei panni del protagonista, col proprio carisma posato e la propria genuinità paterna, mista ad eleganza innata. Tutte caratteristiche coadiuvate da un cast che funziona, a partire dalla figlia Emily (Mary Elisabeth Ellis), preoccupata per il padre, fino alla responsabile della casa di riposo (Stephanie Beatriz), apparentemente molto affabile e disponibile mentre gestisce una struttura altrettanto apparentemente da sogno.
Tra una sessione di ginnastica e un corso artistico, tra una partita a burraco e una serata cinema, A Man On The Inside riesce a giocare allegramente con gli archetipi narrativi di entrambi i generi che rappresenta. Anche a livello di regia e di montaggio oppure di attualità, come quando scherza sul rapporto del protagonista con la tecnologia. Un gioco che sembra non finire mai, e che riesce a farci riflettere sul valore della vita, anche nei momenti di sconforto, e su come non sia mai troppo tardi per mettersi alla prova.
Conclusioni
A Man On The Inside è una dolcissima commedia in otto episodi che riporta in tv l’eleganza magnetica di Ted Danson e l’ironia dirompente di Mike Schur, combinandole sapientemente ancora una volta per una storia sui diritti della terza età, in cui nuovi stimoli potrebbero nascondersi dove meno ce lo aspettiamo. Una comedy sulla vita e sulla morte, e soprattutto su tutti i colpi di scena che si trovano nel mezzo, compresi quelli spionistici del genere che prova a parodiare.
Perché ci piace
- Ted Danson.
- Il mix riuscito di spy e comedy, anche a livello visivo.
- La dolcezza del racconto.
- L’elaborazione del lutto e la tematica della solitudine.
Cosa non va
- La semplicità del racconto.
- Se vi aspettate una serie tutto ritmo e azione, cercate altrove.