Una conferenza decisamente sobria per un programma sorprendente e debordante di star. Tra le sorprese del programma di Venezia 2022 si segnala il ritorno di Lars von Trier con la terza stagione della serie di culto The Kingdom - Il regno. Cinque episodi nuovi di zecca che concluderanno le vicende dell'ospedale infestato di Copenhagen e di coloro che combattono il male che vi alberga. Arriverà Lars von Trier al Lido o, come nelle ultime occasioni, lascerà che a parlare siano i suoi attori riservandosi trovate pittoresche? Lo scopriremo a settembre. Certo è invece il ritorno in laguna di Darren Aronofsky che, con The Whale, presenterà un film ancor più provocatorio e disturbante di Madre! regalando il possibile ruolo della vita a Brenda Fraser.
Tanta, tantissima Italia in concorso, con ben cinque titoli due dei quali,Monica di Andrea Pallaoro e Bones and All di Luca Guadagnino, girato negli Stati Uniti e qualche ben colpo piazzato dalle piattaforme con Netflix che mette in concorso uno dei suoi titoli più attesi, il controverso Blonde di Andrew Dominik che racconta vita e carriera della sensuale e sfortunata Marilyn Monroe sfruttando la languida bellezza della cubana Ana De Armas, protagonista di una memorabile trasformazione fisica. Targata Netflix anche l'altra serie che verrà presentata in anteprima, Copenhagen Cowboy, firmata da Nicolas Winding Refn, così come Bardo, False Chronicle of A Handful of Truths di Alejandro Gonzales Inarritu, riflessione onirica sulla situazione politica e sociale del Messico di oggi attraverso la figura di un giornalista.
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Hollywood al Lido
Se il concorso di Venezia, con un'apertura all'insegna del cinema intellettuale con White Noise di Noah Baumbach, regala ai fan l'arrivo di una star schiva e poco amante dei riflettori come Adam Driver, l'attenzione del grande pubblico, soprattutto femminile, è rivolta verso l'approdo a Venezia di Harry Styles e Timothée Chalamet. Del cantante inglese scopriremo le doti erotiche in Don't Worry Darling, seconda regia di Olivia Wilde. La pellicola distopica, ambientata in una periferia americana anni '50 da incubo, prevede la presenza di un paio di scene ad alto tasso erotico in cui Florence Pugh mostrerà cosa si intende per piacere femminile. Chalamet sarà protagonista dell'on the road cannibale di Luca Guadagnino Bones and All. Attesi a Venezia anche Colin Farrell, che in The Banshees of Inisherin ricompone il duo di In Bruges riunendosi a Brendan Gleeson, e Hugh Jackman che intepreterà un padre alle prese con problemi domestici nel nuovo capitolo della trilogia familiare di Florian Geller, The Son.
Sul versante femminile, oltre ad Ana De Armas e Florence Pugh, ad allietare la visione del pubblico maschile lidense ci penseranno l'eterea Cate Blanchett, che in TAR interpreterà una direttrice d'orchestra in crisi, e la diva spagnola Penelope Cruz, protagonista de L'immensità di Emanuele Crialese, storia d'amore tra una madre e i suoi figli ambientato nella Roma degli anni '70. E di fronte alla coppia atipica di Master Gardener di Paul Shrader, formata da Joel Edgerton e Sigourney Weaver, la Francia risponde sfoderando la presenza delle regina Isabelle Huppert, sindacalista aggredita in The Sitting Duck, e di Virginie Efira e Chiara Mastroianni nel dramma la femminile di Rebecca Zlotowski I figli degli altri.
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Il risveglio del cinema italiano
Cinque titoli italiani in concorso con in più una delle uscite più attese dell'anno nel Fuori Concorso. Il cinema italiano valorizzato dalla Mostra di Venezia grazie all'impegno di Barbera e dei suoi selezionatori che hanno visionato più di 250 titoli nostrani. A spuntarla sono il nuovo lavoro di Gianni Amelio, Il signore delle formiche, che ricostruisce il caso di Aldo Braibanti, condannato a nove anni di reclusione con l'accusa di plagio per aver intrecciato una relazione sentimentale con un suo studente. A fianco dell'affresco materno di Emanuele Crialese, L'immensità, storia di una coppia in crisi e della loro relazione problematica con i figli nella Roma anni '70, a contendersi il Leone d'Oro anche la co-produzione italo-americana Bones and All di Luca Guadagnino, l'outsider di Andrea Pallaoro Monica, girato in Ohio proprio come l'horror con Chalamet, e il biopic religioso Chiara in cui Susanna Nicchiarelli esplora i retroscena di un'altra importante figura femminile della storia, Santa Chiara dì Assisi.
L'atteso Siccità (nomen omen) di Paolo Virzì , pellicola corale che comprende un cast all star con Monica Bellucci, Vinicio Marchioni, Valerio Mastandrea, Silvio Orlando e Claudia Pandolfi, è stato invece dirottato nel Fuori Concorso. La pellicola distopica descrive una Roma arsa dalla calura in cui non piove da tre anni e l'assenza d'acqua ha stravolto le abitudini degli abitanti della Capitale. Incuriosisce il lavoro documentario su Vera Gemma, figlia del mitico Giuliano Gemma, della coppia di registi - nell'arte e nella vita - Tizza Covi e Rainer Frimmel in Orizzonti dove si colloca anche l'esordio alla recitazione della cantante Elodie nel crime movie pugliese Ti mangio il cuore di Pippo Mezzapesa. Tra i titoli che più incuriosiscono, anche il film Sky Original The Hanging Sun - Sole di mezzanotte, che chiuderà il programma nel Fuori Concorso, e vede la presenza di uno dei giovani attori italiani più amati, Alessandro Borghi, nell'adattamento dell'omoinimo thriller norvegese di Jo Nesbø, mentre Giovanna Mezzogiorno torna alla ribalta a fianco di Benedetta Porcaroli nell'opera prima di Benedetta Cavalli, Amanda, in concorso nella Sezione Orizzonti Extra.
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L'attualità irrompe alla Mostra
La Mostra di Venezia è abile nel coniugare impegno e spettacolo in un unico programma. A fianco dei red carpet scintillanti, il concorso dell'edizione del 90esimo anniversario rivendica la sua militanza sfoderando titoli come Gli orsi non esistono di Jafar Panahi, quarto lungometraggio clandestino del regista iraniano che solo poche settimane fa è stato arrestato dalle autorità per la sua opposizione pacifica al regime. In concorso anche Call of God, l'opera postuma del coreano Kim Ki-Duk, scomparso nel 2020 in Estonia per via del Covid e ultimata grazie alle sue indicazioni di montaggio previste prima del decesso. Oliver Stone va controcorrente e inneggia al nucleare nel documentario Nuclear, presentato Fuori Concorso così come il nuovo documentario di Gianfranco Rosi, l'inedito In viaggio, che svela i retroscena dei pellegrinaggi di Papa Francesco.
Per quanto riguarda la questione Ucraina, tra i titoli è presente The Kiev Trial di Sergei Loznitsa, seguito del precedente Babi Yar, dove veniva ricostruito il massacro degli ebrei ucraini da parte dei nazisti. Attualità di tutt'altro genere con il possibile arrivo a Venezia di Chris Rock, protagonista insieme a Javier Bardem del cortometraggio di Sally Potter Look At Me. Dopo lo schiaffo di Will Smith ai suoi danni agli Oscar, se le previsioni di Alberto Barbera sul suo passaggio lidense si avvereranno ci sarà di che scrivere.