Si dice spesso "Squadra che vince, non si cambia" ma questo non è sempre vero soprattutto nell'audiovisivo e ancor di più nella serialità generalista. È così che per ritardi produttivi dovuti allo sciopero di sceneggiatori e attori, 9-1-1: Lone Star, lo spin-off texano dei pompieri di Los Angeles di Ryan Murphy, ha saltato una stagione televisiva tornando direttamente in autunno con le nuove puntate, con appuntamento settimanale. Che saranno anche le ultime per lo show, anche perché dovrà fare a meno di un personaggio storico.
9-1-1: Lone Star: in assenza di Grace
Era già stato annunciato ma non fa meno male durante la visione della serie Disney+: a causa di disaccordi contrattuali, Sierra McClain, l'interprete di Grace la dolce e combattiva moglie di Judd (Jim Parrack), non è riuscita a rinnovare il contratto, e nonostante il successivo annuncio di ultima stagione, non tornerà nemmeno per il series finale previsto negli Stati Uniti a febbraio. Come hanno giustificato gli autori l'uscita di scena di un personaggio talmente importante? Con una "chiamata divina" che la donna avrebbe ricevuto per una missione umanitaria in giro per il mondo per una vera associazione no-profit, Mercy Ships, che si occupa di salvare vite umane attraverso interventi altrimenti impraticabili in quelle zone.
Lo sappiamo quanto la religione sia fondamentale per Grace e per tutti i protagonisti e per il contesto socio-culturale del Sud degli Usa, ma risulta davvero difficile credere che la donna abbia lasciato la figlia al marito. Quest'ultimo nel frattempo è andato in pensione anticipata per potersene prendere cura, anche se adesso non sa quale potrebbe essere il suo prossimo passo. L'uscita di scena è però paragonabile a quella di una "santa", dato che nei nove mesi trascorsi dallo scorso finale, si è anche presa cura insieme al marito del figlio di quest'ultimo, Wyatt (Jackson Pace), costretto sulla sedia a rotelle dopo l'incidente. Proprio Wyatt, divenuto regular, ora è padre a sua volta ed è chiamato a riempire quel vuoto nella vita di Judd, trovando un lavoro come operatore del 9-1-1 proprio dove lavorava Grace.
L'ultimo giro per la serie Disney+
Anche le vite degli altri protagonisti sono andate avanti rimanendo allo stesso tempo in stallo: Tommy (Gina Torres) ha convinto Owen (Rob Lowe) ad andare agli incontri sull'elaborazione del lutto dopo la morte del fratello e lei stessa sembra voler fare un passo avanti nella sua relazione col reverendo. Ci potrebbero però essere dei passi indietro e degli ostacoli da superare. Anche i neosposini TK (Ronen Rubinstein) e Carlos (Rafael Silva) oltre ad abituarsi alla nuova vita matrimoniale devono affrontare il nuovo lavoro di lui, divenuto Texas Ranger come il padre, per scoprire in segreto la verità sulla sua morte e vendicarlo.
Ad affiancarlo la new entry Ranger Campbell (che piacere ritrovare Parker Young), inizialmente diffidente sul nuovo arrivato poiché lo considera "figlio del nepotismo". Attriti anche in caserma dove la posizione vacante di secondo in comando, quella lasciata da Judd, è ora contesa tra Paul (Brian Michael Smith) e Marjan (Natacha Karam) con Owen che non riesce a prendere una decisione. Anche Mateo (Julian Works) e Nancy (Brianna Baker) devono trovare un nuovo equilibrio di coppia.
Maxi-disastro, sì oppure no?
È proprio la stessa 9-1-1: Lone Star che sembra non riuscire a prendere decisioni in questo inizio di ultima stagione, non solo i suoi protagonisti. Invece di proporre il canonico maxi-disastro spalmato su più episodi come ci aveva abituato negli ultimi anni e come la serie madre, propone uno strano ibrido a metà strada in queste prime puntate, con casi decisamente meno eclatanti ed avvincenti dei precedenti. L'effetto meraviglia lo lasciamo a 9-1-1 e l'inizio dei saluti alla squadra a cui ci siamo oramai affezionati, non inizia nel migliore dei modi.
Conclusioni
La quinta ed ultima stagione di 9-1-1: Lone Star inizia in modo incerto, proprio come le vicissitudini dietro le quinte dello show. Il contesto socio-culturale si fa ancora una volta sentire nelle vite dei personaggi, ma con un risultato maggiormente macchiettistico rispetto al passato. Si prova a giustificare l’assenza di Grace ma con scarsi risultati e la promozione dell’interprete di Wyatt non riesce a salvare completamente la situazione. Sembra risentirne addirittura la tensione nei casi affrontati dalla squadra.
Perché ci piace
- Il salto temporale di nove mesi in rappresentanza dello hiatus nella realtà.
- L’evoluzione di alcuni personaggi…
Cosa non va
- …a dispetto della stasi ridondante di altri.
- L’assenza di Grace fa male a tutti i protagonisti.
- Un inizio incerto e meno spettacolare.
- Un maxi-disastro poco convinto e meno avvincente.