Wolfgang Petersen nasce ad Emden, in Germania, il 14 marzo 1941. Sin dai tempi delle scuole superiori si dedica alla regia, realizzando svariati cortometraggi, e dal 1960 al 1964 si interessa anche al teatro, frequentando scuole di recitazione e lavorando come assistente alla regia allo Junges Theater di Amburgo, proseguendo poi la sua formazione nelle università di Berlino e Amburgo. Dal 1966 segue i corsi della Deutsche Film und Fernsehakademie, e il suo saggio finale viene anche trasmesso dalla NDR. Il suo rapporto con la televisione prosegue grazie alla realizzazione di alcuni film per la tv, insieme a svariate puntate del popolare serial Tatort. Il suo effettivo esordio sul grande schermo risale però al 1974, anno in cui realizza Einer von uns Beiden, che gli permetterà di ottenere un ingaggio per un progetto ad alto budget, U-Boot 96 (Das Boot). Entrambi questi lavori sono già connotati dalla spiccata originalità e dal gusto straniante tipici del regista: il primo, un giallo dalle atmosfere particolari, ne metterà in luce le doti di maniera, mentre il secondo, un film di guerra in cui il secondo conflitto mondiale è visto letteralmente attraverso il periscopio di un sottomarino tedesco, oltre a confermare le sue indubbie capacità tecniche ne porrà in evidenza l'acume e la precisione nel tratteggiare i sentimenti umani.
Visto il successo, sia di pubblico che di critica, di questi primi lavori, a Petersen fu poi affidato quello che a tutt'oggi è ancora il progetto più ambizioso e costoso della Germania del secondo dopoguerra: la trasposizione cinematografica dell'opera di Michael Ende La storia infinita (1983), vera e propria pietra miliare del genere fantastico, capace di suscitare una struggente malinconia negli spettatori di tutte le generazioni. Il tema del rapporto tra l'umano e il "diverso" viene ripreso nella sua pellicola successiva, Il mio nemico (Enemy Mine), trasposizione di un'opera di Barry Longyear, che narra la nascita di un'amicizia tra un essere umano e un alieno nel mezzo dell'infuriare di una guerra galattica. L'eclettismo del regista lo porterà poi a realizzare pellicole caratterizzate anche da grande spettacolarità, quali Virus letale (Outbreak), La tempesta perfetta (The Perfect Storm) e il recente Poseidon, remake di un originale del 1972. Tra i lavori realizzati negli ultimi anni un particolare successo di botteghino ha ottenuto Troy, liberamente ispirato alle vicende della guerra di Troia narrate nell'Iliade, ma che è stato anche oggetto di duri attacchi da parte della critica, che lo ha etichettato come una pellicola eccessivamente "blockbuster".
Il suo prossimo progetto sarà ancora un adattamento di un'opera letteraria: si tratta de Ender's Game, romanzo di fantascienza dello scrittore statunitense Orson Scott Card.
Non si può negare che Petersen sia un regista che ama cimentarsi con i generi più disparati: questa sua poliedricità ne ha decretato spesso i successi, ma non l'ha esentato da critiche impietose in occasione delle sue virate più action e "fracassone". Senza dubbio il regista tedesco ha sempre puntato molto sulla potenza puramente visiva della pellicola, ma questo non fa dei suoi lavori dei meri contenitori vuoti: ad un sapiente colpo d'occhio si affianca infatti anche una sensibilità umana non comune, che traspare particolarmente nelle pellicole di cui è anche sceneggiatore, sicuramente le sue opere più sentite e profonde.
1983 Candidatura Miglior regia per U-Boot 96
1983 Candidatura Miglior sceneggiatura non originale per U-Boot 96
2006 Regia, Produzione
2004 Regia, Produzione
2000 Regia
1999 Produzione
Il regista Wolfgang Petersen è morto nella giornata di venerdì 12 agosto 2022 all'età di 81 anni, dopo una lunga carriera segnata dai successi di Air Force One e La Tempesta Perfetta.
Il regista è a Roma per presentare il suo nuovo, scintillante disaster movie, remake del classico del '72
Un set, quello del film di Petersen, non certo tranquillo e movimentato da numerosi incidenti, alcuni dei quali accaduti a Josh Lucas.
Un estratto delle dichiarazioni del cast e del regista Wolfgang Petersen sul kolossal proiettato durante il Festival.