Vittorio Salerno nasce a Milano nel 1937 in una famiglia di artisti: sua madre MiIlka Storff è violinista, suo fratello maggiore Titta pittore, Enrico Maria Salerno attore-regista, Nando cantautore.
Nel '43 la famiglia si trasferisce a Varese dove Vittorio compie gli studi liceali. Appassionato di cinema, autodidatta, gira il suo primo cortometraggio dal titolo La bella Sieal a Potenza durante il servizio militare. Successivamente, nel ''60 si trasferisce a Roma dove lavora come film-editor alla Titanus per Il posto, di Ermanno Olmi, Giorno per giorno disperatamente, di Alfredo Giannetti, Romolo e Remo, di Sergio Cobucci e Sodoma e Gomorra di Robert Aldrich e Sergio Leone.
Cinque anni dopo, Salerno (con lo pseudonimo di Victor Storff) debutta alla regia in sinergia con Ernesto Gastaldi con Libido, un thriller che fa interpretare dall'allora esordiente Giancarlo Giannini, che viene accreditato con lo pseudonimo di John Charlie Johns, da Mara Maryl, (alias Maria Chianetta, moglie di Gastaldi), Dominique Boschero e Alan Collins, cioè Luciano Pigozzi. Quindi scrive una trentina di film, da solo o con colleghi, tra i quali Mille dollari sul nero, Sartana, Anonimo Veneziano, Stradivari, che fa interpretare ad Anthony Quinn. Dei quattro film che dirige in seguito, tre li ha anche prodotti.
Dall'80 è autore e regista di decine di programmi culturali per la Rai, come Genius Loci, Le veline del Ventennio, Transavanguardia, Belriguardo, Antonello da Crevalcore ecc.
Scrive racconti e novelle e romanzi come Ritornare a Venezia (Anonimo veneziano Atto II), Uno struggente desiderio di arcobaleno, e la biografia del suo celebre fratello Enrico Maria Salerno, mio fratello edita da Gremese di Roma nel 2002.
Nel 2007 ha scritto e diretto Diario di un salvataggio artistico, prodotto da Oriano Giacomi, con la partecipazione straordinaria di Martine Brochard e le musiche di Stelvio Cipriani. Attualmente scrive fiction di carattere religioso.
1989 Soggetto, Sceneggiatura
1975 Regia, Sceneggiatura, Soggetto
1973 Regia
1968 Soggetto
Sul grande schermo ci rappresentiamo cammuffati da personaggi stupendi orrendi buffi deliziosi e commuoventi: le mille vite che avremmo voluto vivere se non fossimo persone normali, ma dotati di una fantasia irrefrenabile.