Pappi Corsicato nasce a Napoli il 12 giugno 1960. Nel corso dei primi anni Ottanta studia danza e coreografia presso l'Alvin Alley Dance School di New York, prima di iscriversi all'Accademia di Arte Drammatica. Si dedica inoltre alla composizione di musiche per il teatro prima di fare parte, nel 1990, del cast tecnico del film di Almodóvar Legami!. Nel 1991 realizza il suo primo cortometraggio, Libera, con protagonista Iaia Forte, che andrà poi a trasformarsi, unitamente con gli episodi Aurora e Carmela, nel lungometraggio omonimo presentato al Festival di Berlino nel 1993, che gli varrà poi il Nastro d'Argento come migliore opera prima, la Grolla d'Oro, il Globo d'oro della Stampa Estera e il Ciak d'oro. E' autore, nel 1994, del videoclip Nun te scordà degli Almamegretta, mentre nel 1995 è la volta di I buchi neri, ancora con Iaia Forte, oltre a Vincenzo Peluso e Manuela Arcuri, inserito nel programma della Mostra di Venezia dello stesso anno. E' anche appassionato documentarista per l'arte contemporanea, e dal 1996 al 2000 dà testimonianza del passaggio di artisti come Kounellis, Paladino, Merz e Kapoor nella sua Napoli.
Nell'ambito del progetto collettivo I vesuviani (1997), che descrive una Napoli onirica ma che non rinuncia all'impegno sociale, gira l'episodio La stirpe di lana, che riconferma la sinergia con Iaia Forte, e del 1999 è il suo secondo cortometraggio, I colori della città celeste, ispirato alle installazioni napoletane di Mario Merz. Si dedica poi alla regia teatrale, occupandosi nel 2000 della messa in scena della Carmen presso il Teatro San Carlo di Napoli, esperienza che ripeterà poi nel 2007 con l'opera La voce umana di Jean Cocteau, musicata da Francis Poulenc. Nel 2001 dirige Chimera, nel quale si indagano i meccanismi della fine di un amore e le eventuali possibilità di salvarlo, e dove trova spazio un invecchiato ma sempre bravo Franco Nero. Dopo una pausa dalle scene cinematografiche, durante la quale prosegue comunque l'attività di documentarista, privilegiando ancora la cornice napoletana, Corsicato realizza nel 2008 il lungometraggio Il seme della discordia, con Caterina Murino e Alessandro Gassman, liberamente ispirato al romanzo La Marchesa di O. di von Kleist. Il film è presentato alla Mostra di Venezia, dove il regista è presente anche nel 2009 nella sezione Orizzonti con il documentario Armando Testa - Povero ma moderno. Del 2009 è anche il documentario Questione di gusti.
L'opera di Corsicato è debitrice, sia esteticamente che per quanto riguarda le tematiche affrontate, tanto del cinema italiano degli anni Sessanta e Settanta, tanto del lavoro di Almodóvar. Attraverso la riproposizione di generi classici, come la farsa e la sceneggiata, Corsicato mette in campo i temi più scottanti della contemporaneità, come le nuove dinamiche della coppia, la maternità, e la sempre necessaria arte di arrangiarsi, fondendo paradosso e quotidianità in un mix di indubbia personalità.
2009 Premio Premio Francesco Pasinetti (SNGCI) - premio Pasinetti speciale per Povero ma moderno
2013 Candidatura Soggetto per Il volto di un'altra
1994 Premio Miglior regista esordiente per Libera
2023 Regia
2022 Sceneggiatura, Soggetto, Regia
2020 Regia, Sceneggiatura, Soggetto, Produzione
2017 Regia, Sceneggiatura, Soggetto, Produzione
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